Scrivono i lettori dei libri di Emilio

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13 gennaio 2008

Buongiorno carissimi genitori di Emilio, spero vivamente stiate bene e pronti ad accogliere una nuova testimonianza del prodigio di Emilio! Vi scrivo per condividere con voi la gioia che ho provato questa mattina ascoltando l'omelia del sacerdote durante la S. Messa. Devo spiegarvi prima che, tra venerdì e sabato, ho avuto modo di approfondire la "conoscenza" di Emilio grazie al vostro meraviglioso sito. Vi sono giunta durante un percorso che ho intrapreso da quando ho perso mio padre nel settembre 2006, da allora ho cercato (non senza difficoltà e scoraggiamenti) di trasformare il dolore in qualcosa di costruttivo sia per me che per mio padre. Vedete il pensiero che più mi assillava era se mio padre fosse riuscito a raggiungere la luce e la pace che Dio riserva per i suoi figli amatissimi. Mio padre è stato in vita una persona che, con il suo modo di fare "non facile", non ha trasmesso alla sua famiglia serenità, io personalmente non mi sono mai pienamente abituata al suo carattere. Troppo spesso lo sentivo bestemmiare con facilità anche quando si rivolgeva a noi, e questo contribuiva a non darci serenità. In questi ultimi anni prima di concludere il suo cammino terreno c'era stato un lento miglioramento da parte sua, io e mia sorella lo abbiamo reso nonno e in tante occasioni difficilissime ce lo siamo sempre trovato vicino, presente, sempre con il suo rozzo modo di fare, ma che abbiamo imparato ad accantonare dando rilievo alle cose buone che da lui ci venivano. Noi siamo 4 figli, ed ognuno di noi nonostante tutto lo ha amato immensamente. Credo che, grazie a mia madre che non ci ha mai trasmesso rancore verso di lui, siamo riusciti nonostante i momenti bui a scorgere quella fiammella positiva di cui anche il mio "birbantissimo" papà era provvisto. Durante questo intenso percorso in cui mi sono addentrata chiedendo al Signore di aiutarmi a capire se mio padre ce l'avesse fatta o avesse bisogno d'essere aiutato, sono giunta sino a voi, sono giunta sino ad Emilio! Chissà forse un giorno il Signore mi concederà di capire quello che ora mi assilla! Sappiamo benissimo che nulla avviene per caso, e proprio ieri leggevo degli "occhiali speciali" che Emilio consiglia nei momenti di "calo di vista". Un concetto simpaticamente buffo che proprio quest'oggi anche il sacerdote ci ha consigliato, per riuscire a vedere "oltre" quello che ci appare scontato, insensato, ingiusto! Gli occhiali della Fede sono l'unico accessorio di cui dobbiamo ornarci per apprezzare con serenità i progetti che Dio Padre ha per ognuno di noi!! Non vi dico che gioia è stata per me ritrovare il concetto di Emilio espresso con la stessa metafora, e proprio il giorno dopo!! Tra l'altro oggi tornavo a Messa spontaneamente dopo moltissimo tempo, e ho voluto ci fosse anche il mio bimbo di quasi 7 anni. Ho pensato che la "coincidenza degli occhiali" sia stato un modo da parte di Emilio di darci il suo speciale BENVENUTO!!! Ecco, tutto questo, ho sentito con intensità di condividerlo con voi a cui mi sono affezionata, pur non conoscendovi. Vi abbraccio immensamente con la gioia nel cuore, la gioia che solo Emilio sa regalare!! A presto. Debora P.


21 gennaio 2008

Grazie. Grazie a Dio e a Maria Madre per avermi permesso di conoscere Emilio, e tramite lui aver ritrovato mia madre che credevo "morta". Siatene sempre fieri genitori, nonché scriba. Emilio, il mio cuore scoppia di amore e di ringraziamenti per te. Le tue meravigliose lettere arrivano al centro del cuore e dello spirito di ciascuno di noi. Non posso spiegare il lavoro meraviglioso che insieme ad Emilio e per grazia di Dio stiamo compiendo con altri genitori come Voi. Vostro figlio fa parte di me, della mia vita, della mia anima, come mia mamma che insieme a lui vive in Dio, e in me, e in voi. Grazie ancora, di tutto. Enrica


6 febbraio 2008

LUCE
Negli oscuri meandri della mia anima
tu cammini senza riserve
e la tua luce illumina
là dove per me era buio pesto
e inciampavo ad ogni passo.

Ringrazio Emilio e i suoi genitori per avermi illuminato... un caro saluto. Laura


14 febbraio 2008

Mi hai stupito!!!! Giuseppe A.


21 febbraio 2008

Mamma banana... con in mano il libro di Emilio, il primo libro, sto cercando di non impazzire! Momenti di speranza me li sta donando... fugaci attimi in cui il dolore si attenua per poi, inevitabilmente, ripresentarsi più pressante dell'attimo appena trascorso! Conosci "il sapore" di quel dolore, cara mamma... è dilaniante! Il mio unico figlio... il mio adorato David, che il giorno di Pasqua avrebbe compiuto 26 anni, è diventato Angelo proprio nel giorno in cui tutti i bimbi sono felici: la notte del 5 gennaio! Perché? presumono per leucemia fulminante o polmonite fulminante... te lo sto scrivendo perché sono certa che comprenderai il mio dolore dandogli il giusto rispetto, che merita… senza compatimenti!   “Diario di un Angelo” l’ho quasi terminato di leggere, anche se mi sono ripromessa di iniziarlo di nuovo in quanto non ho, come ho fatto da metà lettura, sottolineato i passaggi per me più significativi… quelli che, quando il dolore mi toglie il fiato, vado a ricercare! Nel libro ho ritrovato tante analogie della mia vita con David: anche lui adorava il mare, abbiamo una casa a Porto S. Stefano e la spiaggia dove David era di casa è la Feniglia! Mi conforta sapere che con “Cielo che poesia” potrò continuare a sperare! Posso abbracciarti? Me lo prendo il permesso: ti abbraccio fortemente! Ivana


21 febbraio 2008

Carissimi genitori, la Fede che ho dentro e un angelo come il vostro Emi sono riusciti a farmi arrivare a voi. Eccomi qua, ho 27 anni e abito nelle marche. Ho appena finito di leggere Diario di un angelo e mi sono perdutamente "innamorata" di Emilio vostro. Sto passando un momento molto difficile della mia vita e ho tanto bisogno di parlare con qualcuno, se Emi mi è venuto incontro c'è sicuramente un motivo. Mi piacerebbe tanto sapere se mammabanana ha iniziato a comprendere la vita ultraterrena... DIO VI BENEDICA. A presto, Lia


22 febbraio 2008

Mi chiamo Grazia. Mi rivolgo ai genitori di Emilio ed anche a lui. Anche se credo che a questa mia non risponderà nessuno, ma almeno mi sfogo. Se Emilio vi parla davvero dal cielo siete delle persone fortunatissime e, lasciatemelo dire, questo non è giusto nei confronti di tutti gli altri poveri genitori che hanno perso un figlio; credo che la maggior parte di loro leggendo quello che vi è capitato soffra ulteriormente perché si chiederà: "Perché a noi non è concesso?" Così a dolore si aggiunge dolore a mio parere! Caro Emilio, a quanto ho letto nel libro sei stato in vita una persona molto fortunata, hai avuto tutto dalla vita: sei stato amato, eri intelligente, bello, ricco, in salute, con degli splendidi genitori. Questa fortuna ti segue anche in Cielo e a quanto pare anche lì hai dei privilegi. Allora questa ingiustizia imperante sulla Terra, visto che siamo una moltitudine a soffrire tutti giorni che Dio manda qui, ce la dobbiamo trovare anche in Cielo?  Rispondi a questo: perché alcune persone sono destinate a soffrire ed altre ne sono dispensate? Con molta angoscia e rabbia. Vi saluto.

Cara Grazia, alla tua domanda non so rispondere. Ma solo per il motivo che non posso essere io il tuo interlocutore, infatti dovresti rivolgerti a Qualcun'’altro ben più in alto di me. Hai sbagliato anche nel credere che non ti avrebbe risposto nessuno. Ma poi, scusa, chi ti credi di essere per stabilire cosa è giusto o ingiusto? A me sembra molto ingiusto che qualcuno debba soffrire di più se viene a sapere che qualcuno soffre di meno. Anzi, nel nostro caso, più che ingiusto è assurdo, perché quello che è concesso ai genitori di Emilio è di tutti. Ma tu, li hai letti i libri di Emilio? La nostra serenità non viene dalla convinzione che sia proprio nostro figlio a muovere la penna, viene piuttosto dalla lettura attenta di ciò che scrive.
Le lettere di Emilio “contengono la mappa di un tesoro che deve essere svelato a tutti”. E'’ il tesoro della vita.
E’ vero: Emilio è bello, intelligente, molto simpatico, è amato da tutti, ha genitori affettuosi, vive in perfetta salute e ci dà continuamente notizie della sua felicità. Un privilegiato. Ma tu, se potessi scegliere, preferiresti saperlo bruttino, sciocchino, amareggiato da genitori egoisti come ce ne sono tanti? O vorresti tutti gli altri privilegiati come lui? Ti assicuro che Emilio è quel tipo di ragazzo che fa di tutto per tirare su gli altri verso la sua privilegiata condizione, senza vantarsene e, anzi, minimizzandola perché sia più facilmente raggiungibile. Lo ha sempre fatto e continua a farlo. Ora veniamo alla domanda delle cento pistole. Se veramente pensi che “alcune persone sono destinate a soffrire ed altre ne sono dispensate”, allora veramente l'angoscia e la rabbia ti hanno tolto il ben dell'intelletto. Vorrei aiutarti ad uscire da questa triste condizione. Ve vuoi scrivimi ancora, ti risponderò. Con affetto. La mamma di Emilio


27 febbraio 2008

Cara mamma di Emilio... colgo l'occasione per dirle che i messaggi "Mariani" di Emilio e la sua testimonianza sul viaggio fatto a Fatima mi hanno particolarmente colpita, sono stati un grosso input a lasciarmi andare con maggiore fiducia verso la nostra Mamma Celeste. Ho cominciato ad approfondire la conoscenza dei Suoi appelli all'umanità scoprendo il sito di Maria a Medjugorje. In questo percorso ho appreso di come Maria Santissima, nel corso della storia, sia apparsa in diversi luoghi nel mondo portando, come tutt'ora fa con i veggenti di Medjugorje, il suo messaggio materno di Pace. Lei ci invita alla conversione in nome di suo Figlio, vuol farci comprendere quanto Dio ci ami, ricordandoci il sacrificio offerto all'umanità intera di quel Suo amatissimo Figlio! Ci invita alla preghiera e al digiuno come mezzo per poter purificare l'animo nostro, ci chiede di abbandonarci con totale fiducia a quello che è il progetto di Dio Padre per ognuno di noi. Lei intercede per noi in modo talmente amorevole ed accorato da riuscire, a volte, a far modificare in parte il progetto Divino, se ci affidiamo totalmente a Lei (questo è ciò che ha riferito ai veggenti ). Ringrazio dunque Emilio per averci parlato tanto di questa impareggiabile Mamma che ci attende tutti tra le sue dolcissime braccia. Un'ultima cosa volevo dirle, leggendo ho avvertito la bellissima sensazione che lei abbia una luce interiore particolarmente brillante, frizzante, ricca di colori, tipo quella di un fanciullo! Sono certa che mi ha trasmesso ciò perché è una persona forte nella sua Fede e sono contenta di aver avuto modo di scambiare delle emozioni con Lei!! Un abbraccio a Lei e suo marito, un sorrisone ad Emilio e a presto. Debora


27 febbraio 2008

Io non so esattamente chi legge queste mail, ma spero che la mia riesca a raggiungere la mamma di Emilio. Vorrei solo esaudire il desiderio di mio padre che purtroppo è morto lo scorso 11 febbraio. Papà seguiva i messaggi di Emilio, lui era molto malato e un giorno mi ha chiesto di spedire una mail a Lei, Signora, ed io siccome ero stupida e cieca e credevo di proteggerlo dalle beffe della gente non ho mai spedito quella pura e innocua e-mail. Io ho amato mio padre con tutta me stessa e con tutta la mia anima e continuo ad amarlo, credo che, anche se lui non è più su questa terra, possa ancora ascoltarmi e così spero che possa perdonarmi per quel mio gesto, che io giustificavo come pieno d'amore ed invece profondamente egoistico. Tutto qui Signora, papà ha preso forza e vita proprio da Emilio e da lei. Spero che Emilio abbia riconosciuto il mio Papà tra milioni... e fatto felice... perché io in questo, purtroppo con quel gesto ho fallito. Lucia S.


8 marzo 2008

Ho capito che l'amore che si prova in quei momenti cancella tutta la tristezza, così come l'amore che Emi ci offre con le sue parole. E' arrivato il momento di leggere nuovamente i suoi capolavori, che non meritano di stare sulla mensola di una libreria... meritano di essere vissuti ogni giorno, che sia felice e gioioso o che sia triste e malinconico. GRAZIE, VVB... Maura.


14 marzo 2008

Gentili dottoressa e dottor Crispo, è la prima volta che vi scrivo. Ho avuto l'occasione di conoscere la vostra vicenda attraverso la trasmissione "Porta a Porta" di alcuni anni fa. Premetto, per Grazia di Dio, di avere una profonda fede e di essere cattolico praticante. In quel periodo tuttavia attraversavo un profondo periodo di crisi, dovuto a difficoltà di carattere lavorativo, ma anche perché, dalla mia reale conversione, il mio animo è sempre stato in continua agitazione, dovuta in parte al fatto che avverto fortemente il senso di caducità che accompagna noi esseri umani. Nella mia perenne ricerca del Volto del Signore, come vi dicevo precedentemente, ho avuto modo di conoscere la vostra storia in quella trasmissione televisiva e ne sono rimasto folgorato. Vostro Figlio, oltre a rafforzare la mia fede, mi ha dato la certezza che la Vita Eterna è proprio come avrei voluto che fosse, ovvero un mondo che è l'esatto contrario di quello nel quale ci imbattiamo quotidianamente. Da quel tempo, sul vostro sito ho letto tutte le lettere ed ho anche acquistato e meditato con attenzione i due libri pubblicati.

Ebbene, la mia domanda riguarda l'esistenza del Purgatorio che, come ci insegna la Chiesa Cattolica, non è citato nelle scritture, ma è il frutto di elaborazioni teologiche. In particolare, non mi sembra (a meno che la cosa mi sia sfuggita) che Emilio abbia mai fatto riferimento -sia nelle lettere pubblicate sul sito, sia nei due libri- a questa condizione di vita nella quale verserebbe l'anima di coloro i quali dopo la morte non sono subito ammessi a godere dell'Amore di Dio. Vi sarei profondamente grato se voleste darmi un chiarimento. Vi saluto cordialmente. Antonio S.

Ecco la lettera di Emilio su questo argomento. (17 settembre 2000). L'ha ricevuta "papi scriba" mentre, già da diversi giorni, stavo tracciando con Emilio un grande disegno, che risulta tuttora uno dei più belli e interessanti.

Mamma banana, ti voglio tanto bene e ti aspetto per riprendere a scarabocchiare insieme e disegnare il purgatorio, stazione intermedia tra cielo e terra, tra la morte e la rinascita, tra l’anima e Dio. Cara mamma banana, nel purgatorio l’anima si purga e si libera di tutte le impurità, di tutte le contaminazioni. Lo fa in un tempo molto breve, perché il Signore somministra la cura -il perdono- senza indugi, mentre un medico curante come papi, nonostante sia abbastanza rapido, impiega il tempo al quale è vincolato.
E’ l’uomo che attribuisce al luogo di villeggiatura l’importanza e la durata di quest’ultima, non Dio. E’ la coscienza che in qualità di suddita della ragione pretende di quantizzare il tempo del perdono. Dio non fa fare l’anticamera a nessuno, ed è sempre pronto ad elargire il premio nello stesso attimo della richiesta della Sua Misericordia. Infatti, cara mamma banana, il purgatorio non misura il tempo del percorso che separa Iddio dalle Sue anime ormai mondate dal perdono misericordioso, ma misura l’intensità della luce che arriva ad esse dalla Fonte inesauribile dell’Amore, dalla gioia che Essa produce, dall’Armonia che Essa induce e dalle opportunità che Essa assicura, di divenire partecipi dell’inesauribile attività del mondo dello Spirito. Ecco dunque che il purgatorio ha una durata temporale se l’opera di smacchiatura terrena inizia già nel percorso terreno, ma, una volta invocata la remissione dei peccati, nell’istante della morte questi sono già stati rimessi e l’anima ritorna candida ed incontaminata, mentre la Luce diventa meno violenta, più corroborante, più vigorosa. E l’anima, ormai spirito, inizia per suo conto il cammino verso la Luce per immergersi definitivamente in Essa ed acquistarne la Sua lucentezza e il Suo splendore, divenendo essa stessa fonte di Luce e di Amore. ... (continua. E' pubblicata per intero nel sito Diario di un angelo)


26 marzo 2008

Con immensa gratitudine per tutto l'Amore "espanso"... Amalia


9 aprile 2008

Cari Signori Crispo, siamo genitori di due figli, Luca e Sara. Luca, 14 anni, il primogenito, stava giocando con me e mio cognato ad una partita di ping pong quando per un improvviso malore e si è accasciato al suolo. Dopo un'ora di intensi e tempestivi tentativi di rianimarlo, il suo cuore si è fermato, morendoci tra le braccia. Una tragedia insopportabile, insuperabile, un dolore che ci accomuna ad ogni genitore che perde un figlio. Ma non siamo qui a scriverVi per raccontarvi del nostro dolore che Voi potete bene immaginare, o delle incredibili virtù di bontà, di amicizia, di ricerca di armonia nelle semplici cose, che caratterizzavano il nostro Luca. Abbiamo letto Diario di un Angelo e Cielo che poesia e sentiamo il desiderio di esprimere la nostra gratitudine per le preziose Parole che Emilio dispensa a tutti noi, aprendo una vera autostrada per il cielo. Tutti possono leggerle e rimanerne incantati, non tanto per il fenomeno con cui si manifesta, ma per la freschezza, la gioia, la speranza che dà, l'armonia che trasmette. Tutti! Ma per chi ha perso un figlio, per chi sta vivendo questo dolore, queste parole hanno un senso ancora più profondo, vanno a toccare e lenire il dolore là dove nessuno arriva. Pur sapendo che queste parole sono di Emilio, quando le leggiamo e rileggiamo sentiamo conforto come se provenissero dal nostro Luca e questo per noi è di un immenso valore. In esse troviamo pace, fede, forza e vita. Per questo vogliamo dirvi il nostro Grazie. Domenico e Paola

P.S. Anche  a me piace fare teatro, poco prima che accadesse di mio figlio, avevo scritto e rappresentato uno spettacolo, guarda caso La danza degli Angeli, così bello che mi chiedo ancora adesso come ho fatto.


10 aprile 2008

Cara Signora Annarita, conosco Emilio già da un po’ di anni e non Le spiego come l’ho conosciuto perché leggendo la posta dei lettori vedo che la Fonte è solo Una. Tra tanti che sicuramente Le scriveranno, non so se si ricorda di me, che qualche anno fa, ancora molto scettica, Le scrissi una lettera di cui ancora oggi mi vergogno! In ogni modo l’importante è che il messaggio di Emilio, anche se poco più tardi, è arrivato forte dentro di me in un momento in cui ne avevo proprio bisogno. Non solo ho letto i due stupendi libri di Emilio, ma li ho lasciati sempre sul mio comodino perché ogni tanto sentivo il bisogno di rileggere qualche suo messaggio. Ora che anche mia madre mi ha lasciato improvvisamente, ma solo momentaneamente, per essere accolta nelle braccia del Signore, Le posso dire che nei messaggi di Emilio ho trovato un conforto che non mi sarei mai aspettata. Per questo ho voluto scriverle questa letterina, per ringraziarla della Sua dedizione nel diffondere l’Amore che accomuna tutta l’umanità, ma che il più delle volte viene messo da parte per essere sostituito all’attaccamento che  ha l’uomo verso le cose materiali, mentre oggi ho capito che bisogna aver cura soprattutto del nostro spirito. Prima credevo nelle “coincidenze”, adesso sono convinta che le cose che ci capitano sono guidate dalla mano del Signore.  Chiedo scusa per queste mie confidenze, ma Lei è entrata a far parte della mia famiglia e, anche se non La conosco personalmente, Le voglio bene. Un grande abbraccio. Imma


10 maggio 2008

Carissimi genitori di Emilio, veramente non so proprio come iniziare questa lettera, come condurla, tanta è l'emozione che mi accompagna ormai da qualche anno nel pensare e a ripensare a questo momento, a quando e come scrivervi... ci ho ho pensato e ripensato giornate intere, in vacanza su una terrazza mentre leggevo e rileggevo le lettere di Emilio, al lavoro tra una pausa pranzo ed un'altra, pensando soprattutto a come iniziare questa lettera senza apparirvi banale, dal momento che le parole di Emilio sono serie, eleganti, affettuose, regali. Questo mi ha obbligato ad aspettare a pensare di più, mi obbliga sempre e solo a contemplare ogni giorno la bellezza della fede e dell'uomo che ama il Padre mio, il Padre nostro... Ho anche cercato di confrontarmi con tutte le mie letture e i miei studi prediletti sul rapporto del figlio con il padre, del "silenzio e il linguaggio nella sua relazione" (per riprendere una segretissima frase che dà il titolo ad alcuni miei scritti di alcuni anni fa ormai e ahimè ancora inediti...). Ho anche cercato di immaginare come iniziare un vero e serio lavoro di consultazione per poter aprire definitivamente le lettere di Emilio al cuore e alla fede di ognuno, e renderle permanente oggetto di riflessione per studiosi, oltreché per tutti i suoi più affezionati amici. Non posso dirvi qui e ora quando le lettere di Emilio hanno cominciato a far parte in maniera permanente del mio cuore, né quante ore, giorni, mesi ho trascorso leggendole per pensare a come offrire a lui e a voi la mia professionalità, perché non basterebbero mille email... Quello che ho capito subito è che - per quello che Emilio e il Padre mi hanno donato fin qui - finche sarò in vita finche il Padre nostro permetterà ad Emilio di poterci essere accanto come angelo anche attraverso la parola scritta... ho intenzione di aiutarvi e rendermi a vostra completa disposizione, per il tempo che potrò dedicare da qui in avanti al progetto che vorrei tanto realizzare con voi e con Emilio. Penso all'apporto di tutto quello che oggi offre la rete per sfruttare al meglio e rendere più visibili i contenuto da diffondere. Mentre leggevo e sottolineavo, pensavo e pregavo con Emilio e ho cominciato a lavorare per lui. Così ho preso a strutturare un modulo di ricerca per argomenti. Ne ho formulato un elenco e sto codificando tutte le lettere presenti nel vostro sito. Non ho ancora finito e ci vorrà ancora parecchio tempo, ma oggi, risentendo accanto a me Emilio e la sua creatività, mi son detto... basta aspettare... al volo apro un'email e scrivo... Mi accorgo solo ora che vi arriverà alla vigilia di Pentecoste, forse anche Emilio è contento di questo, che sia accaduto, che mi sia deciso a prendere contatto con voi, anche se il mio lavoro è ancora incompleto. Intanto invio un piccolo esempio di come si potrebbe aumentare esponenzialmente la visibilità delle lettere di Emilio, e se sarete d'accordo ne riparleremo quando il progetto sarà in una fase più avanzata di realizzazione. Per ora vi abbraccio don grandissimo affetto. Corrado M.


6 giugno 2008

Buonasera, ho letto diversi messaggi di Emilio sul sito internet, mi chiamo Alberto, ho 27 anni e sono di Parma; vorrei mandare un abbraccio e un bacio a Emilio sperando che da lassù mi possa aiutare in questa vita. Le sue lettere mi hanno molto emozionato, e mi riempiono il cuore nei momenti difficili di questa nostra vita terrena. Che da lassù possa anche dare un affettuoso abbraccio alla mia nonna scomparsa anni fa. Con tanto affetto, Alberto B.


19 giugno 2008

Mamma e papà di Emilio, sto leggendo il libro Diario di un angelo di Vostro figlio. Rifletto molto sulle comunicazioni che avete avuto con il Vostro Emilio, e prego nostro Signore di aiutarmi ad aumentare la fede della continuità della vita e liberazione dalla sofferenza che sto vivendo... Dio figlio Diego 28 anni è salito in Cielo il 10.08.07, dopo una malattia di oltre tre anni non diagnosticata, un morbo misterioso. Sono sola ed è l'unico figlio! Non riesco più a trovare il senso della vita e ritrovare le mie forze, né riprendere attività e capire quali le strade da seguire e le scelte da fare. Il diario di Vostro figlio mi sta aiutando ad andare avanti leggendo qualche pagina alla sera prima di andare a letto, come fosse una preghiera, e come se il mio Diego fosse lì accanto ad Emilio a gioire e vivere. Cerco più possibile di aprire il cuore allo spirito di mio figlio per poter ascoltare i suoi segni e sentirlo vivo. Come fa una mamma a riuscire a vivere ancora senza l'unico figlio in terra ? Siete genitori molto amati dal Signore. Vi ringrazio di ciò che riuscite a dare con il Diario, e chiedo Vostre possibili comunicazioni e consigli di altri libri e scritture del Vostro caro Emilio, che è entrato anche nel mio cuore. Con affetto. Renata


21 giugno 2008

Caro Emilio, oggi è la tua festa e ancora non mi hai invitata, ma io farò l'imbucata e ci verrò. Non posso rinunciare a farti tanti auguri e a brindare con te all'eternità, che non finisce mai, come ci hai spiegato anche troppe volte, ma un bel giorno comincia! E come se comincia! quando su questa terra prende il via quella che chiami "la grande avventura della vita"! Tu sei un maschietto e non lo sai, ma io che sono una ragazza te lo posso spiegare. L'eternità comincia quando ti batte il cuore e non sai per chi, non sai che viso ha, non conosci nulla di nulla di quell'amore che ti batte le ali nel cuore e si rotola dentro la pancia. Succede così da un momento all'altro, senza una ragione, senza un'immagine, senza rumore. E' la vita senza corpo dell'amore vero, il più dolce, il più grande. Io ci sarò alla tua festa perché tu sei venuto alla mia e mi hai regalato il segreto della gioia. Tanti auguri Emilio, felice eternità, con "tantisimo" amore. Odetta


23 giugno 2008

Carissima  mamma di Emilio, anzitutto mi congratulo con lei e con suo marito;  non è affatto consueto ritrovare il proprio figlio, e non solo: ritrovarlo in Paradiso tra gli Angeli Santi!!! Personalmente ho acquistato il libro Diario di un Angelo diversi mesi fa , in quanto mio figlio (diciassettenne) era alla ricerca di un testo che affrontasse il tema dell’aldilà e ho ritenuto opportuno accompagnarlo; ma soltanto adesso lo sto leggendo e, sebbene non l’abbia ancora terminato, quanto ho letto è sufficiente per comprendere la portata e il valore dei messaggi di Emilio. Finalmente si parla di Resurrezione e non di reincarnazione… questo aspetto è quello che maggiormente mi ha ispirato, mentre nutro delle perplessità sull’eccessiva enfasi con la quale si parla dei cagnolini.
Ad ogni modo il mio non vuole essere un giudizio temerario, ma soltanto una sincera osservazione che ho voluto condividere con voi. Vorrei chiedere ad Emilio di salutarmi, qualora dovesse incontrarlo, il mio affezionatissimo Padre Spirituale F. B. SJ, che è volato in cielo il giorno della festa della Madonna di Pompei. Era un gesuita della Compagnia di Gesù, una persona speciale che ho amato e che inizialmente non accettavo di aver perso. Molti come me si sono sentiti orfani.
Sig.ra Crispo, inoltre mi permetto di chiederle di aggiungere alle sue preghiere, una preghiera per mia madre Francesca, che purtroppo sta soffrendo moltissimo a causa di un carcinoma. Io sono figlia unica e sebbene  sposata con 2 figli non riesco a tagliare il cordone ombelicale. La cosa più bella in assoluto in questo scambio epistolare con suo figlio è l’aver ricevuto la benedizione di Dio Padre, di Gesù e della Madonna della Misericordia, leggendo tra le righe lo si intuisce subito che tutto ciò non può che arrivare dalla Ditta Episcopale Celeste. Spero che Emilio possa volgere il suo sguardo anche su di me e possa intercedere presso la SS Trinità per le mie pene su questa terra. Spero che il Signore non pianga per me, molto spesso le chiedo di mandarmi lo Spirito Santo, affinché illumini il mio percorso di fede e di vita. Solo se lo desiderate, rispondetemi… sono certa che anche Emilio mi manderà i suoi saluti. Cinzia F. da Cagliari


24 giugno 2008

Gentilissima mamma , la ringrazio molto per le sue parole e per aver prestato attenzione alla nostra storia. Nel dolore che ci accomuna traiamo la  forza e il coraggio dai suoi splendidi avvenimenti e cerchiamo di trovare conforto nei messaggi che le giungono. Confidiamo di trovare sempre più una grande fede che ci  sostenga e ci illumini la strada per sentirci più vicino a Lui, lo speriamo e desideriamo molto, il nostro materialismo terreno ci allontana molto da coloro che cercano di insegnarci l'elevazione dello spirito infondendoci solo Amore. Io e la mia mamma le mandiamo un grande abbraccio pieno di affetto anche se non la conosciamo, ma come se la conoscessimo da sempre. Nadia e Giuseppina


29 giugno 2008

Emilio, amico mio, ti scrivo per ricordarmi a te. Ultimamente mi sembri un po' distratto, non ti offendere se te lo dico. Sono troppo terra-terra per te le mie piccole cose? Tu parli del cielo, di Dio, dei santi che ti sono compagni di gioia nella vita eterna ed io ti ascolto sforzandomi di capire, cercando di annodare il filo dei miei pensieri sul tessuto pesante della mia umanità. Non ottengo però un gran risultato.
Stamattina ho chiesto a mia mamma di riattaccarmi un bottone sulla giacca, ma il bottone staccandosi si era portato via un po' di stoffa, così che non si poteva far nulla senza rimediare prima di tutto al danno con un rammendo. Per favore, potresti fare con me allo stesso modo? Ti sto chiedendo di non trascurare del tutto la giacca, che devo portare ancora non si sa per quanto tempo, ho bisogno di te per rammendarla bene, in modo che il bottone "tenga" e si possa allacciare tra noi un discorso vivace e sincero. Prima di continuare, però, voglio dirti che, se questa richiesta ti dispiace te ne chiedo perdono e ti prego di non tenerne conto.
Ricordo quando scrivevi "io curo le anime malate", ti seguo da allora. Ti ho scelto come medico personale, sperando che mi volessi tra i tuoi pazienti e mi è sembrato di capire che mi avessi accettato perché ho cominciato a guarire dal male oscuro. Mi hai curato portandomi alla luce della fede, che ha rischiarato la banalità del vuoto opprimente, il nulla incombente sulla mia esistenza. Della tua presenza mi hai dato tante, curiose, premurose manifestazioni, costringendomi anche alla complicità dell'emozione di scoprirsi vicini in una stessa vita, eterna la tua e la mia di tutti i giorni. Ma io, lungo questi interminabili giorni, benché non più malato, mi sento orribilmente malandato, arido, rinsecchito da una siccità che non mi concede neppure una lacrima.
Mio dolce medico e amico caro, non lasciarmi solo a combattere la squallida battaglia dell'abitudine, la stanca lotta dell'inutilità, la debole resistenza dello slancio vitale alla noia. Promettimi che te ne occuperai guardando alle nostre miseriucce un po' più da vicino. Vieni a prendermi per mano ancora una volta, "portami in giro" come sai fare solo tu. E se ci riuscirai ne rideremo insieme. Così oggi mi sono fatto questo regalo, una bella chiacchieratina con te. La trasformerai in un dialogo? Con tanto affetto e gratitudine. Il tuo amico Paolo


1 luglio 2008

Cari Genitori di Emilio, perché non pubblicate più le lettere dei lettori? La reciprocità della comunicazione rendeva tutto più spontaneo, vero, bello. Faccio fatica ad immaginare che nessuno vi scriva più. In questo momento in cui c'è tanto bisogno di Amore, per molti può essere di grande aiuto sentirsi vicini a voi, circolari nella comunicazione. Per molti può essere importante vivervi come genitori, fratelli, amici... Mi scuso per questa intromissione. Sicuramente la vostra scelta sarà sostenuta da giuste e buone motivazioni. Con affetto un abbraccio sincero. Rosi


1 luglio 2008

Cara signora Crispo, sono qui al computer a scrivere nuovamente perché vorrei parlarle delle tante volte che Michele, il mio amatissimo figlio, mi ha inviato dei segni del suo amore e della sua presenza accanto a me. Sono manifestazioni che mi danno la forza per andare avanti in questa vita, che senza uno dei pilastri del mio cuore non avrebbe più lo stesso valore, perché puoi avere anche cento figli, ma gli altri non possono sostituire quello perso. A fine maggio i suoi amici agonisti di nuoto del C.u.s. di Bari hanno organizzato in suo ricordo un meeting nazionale di nuoto, manifestazione molto bella e ben riuscita. Il giorno dopo la mamma di una sua compagna di nuoto mi ha confidato che lo ha visto passare con il suo bel sorriso vicino al podio delle premiazioni, salutarla, darmi un bacio e andare via. Naturalmente questa mamma è una persona che ha fede ed ha sempre considerato mio figlio come il suo. Cosa ne pensa? Io sento che è vero. Questo fine settimana scorso un'amica pittrice ha organizzato una sua mostra di quadri nel nostro giardino di casa ed ha inserito un bel quadro che lei ha realizzato su Michele. Ieri mattina nel toglierlo dal posto in cui stava ho abbassato gli occhi e ho visto sul pavimento una medaglietta dell'Immacolata Concezione. I miei occhi e quelli della mia amica si sono riempiti di lacrime, perché non può essere un caso. Troppi casi si stanno verificando da quando lui è andato in cielo. Forse voleva dirmi proprio questo: di avere fede, perché lui è in cielo con nostro Signore e Maria Misericordiosa. La sera, poi, leggendo Cielo che poesia, Emilio in una lettera ha parlato proprio di quei genitori che si sono rivolti a voi per un conforto. Altra casualità! Spero di non averla annoiata con questi racconti, ma il mio percorso di fede per l'accettazione della morte di mio figlio Michele passa anche attraverso questi episodi per me significativi. Un abbraccio Brigida


5 luglio 2008

Ciao, come state? Vi scrivo perché è un momento di grande solitudine. Emilio scrive delle cosi belle letterine. Quando sono triste lo chiamo e gli parlo, non so se ha tempo di ascoltarmi. Sono molto triste e mi sento molto sola, cerco di chiamare il Signore ma lo sento lontano, lontano. E' un momento di stanchezza, mi sento volar via le forze. Potete chiedere un consiglio a Emilio da parte mia? Ora mi fido solo di Emilio. Grazie, tanti saluti di vero cuore. Diana


14 luglio 2008

Cara mamma di Emilio, volevo solo inviarle un caro saluto ed un abbraccio. Spero stiate bene. Il vostro meraviglioso figlio è sempre presente nella mia vita, nelle mie esperienze ed è divenuto veramente un carissimo amico, il "migliore" per precisazione. Sembra strano ma è così. Nessuno prende mai il suo posto, nemmeno mio marito che per me è, oltre che un "marito",  anche un grande amico.   Un bacione, Enrica da Caorle


14 luglio 2008

Mamma mia che gradita e immensa emozione nel ricevere questa mail ho provato... indescrivibile davvero... con grande sorpresa ho letto questa tanto attesa risposta proprio quando ormai non ci speravo più. Il 12 giugno ho avuto un brutto incidente d'auto sulla Roma Fiumicino, ma qualche Angelo lassù mi ha davvero miracolosamente protetta e non lo dico per dire... in effetti, lei ha colto nel segno... quello che intendevo dire nelle mie domande era qual'è il modo giusto per fare ciò che mi si chiede. Quando ho cominciato a vedere nel cielo le nuvole prendere forme davvero particolari, ho ricordato, anzi il mio cuore ha ricordato, che questa cosa mi succedeva anche da bambina e che per paura l'ho accantonata, non sono stata capace di affrontarla. Ci tengo a precisare che le ho ricominciate a vedere dopo aver letto il vostro libro... e che questo libro mi è praticamente caduto in mano. Di questo la voglio davvero ringraziare di cuore, dell'aver scritto questo libro. Ringrazio lei, Emilio e suo marito. Ora sono riuscita a trovare il secondo libro e presto comincerò a leggerlo... ma, ha ragione, devo andare in chiesa, devo assolutamente farlo. Grazie davvero con tutto l'amore che è possibile avere nel cuore. Monica


15 luglio 2008

Grazie a Emilio e a Maria e al DNA Spirituale! Ho vinto uno dei più prestigiosi concorsi letterari organizzati dalla De Agostini e Dalla Scuola Holden. Non ho vinto io, ha vinto Emilio e ha vinto Maria. Io sono solo il mezzo per far arrivare intatto il messaggio e ora in quella vetrina arriverà a molti ed io mi sentirò finalmente utile. Spero che Emilio sia fiero di Angelo Fenz così come lo sono io e molti altri dopo di me. Ogni volta che leggerò questa storia, che spero diventerà presto un fumetto, ripenserò ad Emilio e sorriderò col suo sorriso smagliante. Un bacio in fronte. Sym


19 luglio 2008

Cara mamma di Emilio, ho fatto un piccolo sforzo (rinunciando ad una serata con amici) ed ho acquistato entrambi i libri di Emilio, a dire il vero il primo l'ho regalato ieri sera alla mia fidanzata (17enne) insieme ad una letterina d'amore che le avevo preparato. Sono commosso e stupito di quanto Emilio possa regalarci emozioni, anche la mia fidanzata Immacolata è davvero colpita nonostante stia leggendo appena le prime lettere. E' un regalo che ho voluto farle con tutto il cuore, lei ha perso suo padre 2 anni fa in un incidente stradale, era in macchina con lui, proprio al suo fianco. Sono sicuro che nelle lettere di Emilio può trovare serenità e fiducia dopo tutto ciò che è successo. Regalerò il libro anche ad una mia collega, che meno di 15 giorni fa ha perso il marito in un incidente. Sia chiaro, mi sto impegnando anche a fare leggere il libro e le lettere sul sito anche a tutte le altre persone che non sono state colpite da lutti di recente! Prego per Emilio, lo sento come un fratello maggiore, un Angelo che mi aiuta e mi fa trovare la strada giusta tutte le volte che mi sento perso. Un abbraccio di cuore a tutta la vostra famiglia! A presto! Alberto B


21 luglio 2008

Gentilissima signora, mi permetto di scriverle questa mail dopo aver letto il blog di Fabrizio Falconi dove era riportato il suo l'indirizzo email. Sono giorni che medito sull'opportunità di disturbarla con questa mail, fino a quando questa mattina, lottando ancora contro me stesso, ho ceduto alla voglia di scrivere queste righe. Sono venuto a conoscenza della storia della sua famiglia e di Emilio poche settimane fa attraverso la lettura del libro Diario di un Angelo. L'incontro tra me ed libro è avvenuto un venerdì pomeriggio quando, tornando dal  lavoro, sono stato "costretto" dalla donna delle pulizie ad uscire di casa, perché era arrivata tardi e non aveva ancora finito. Infastidito dalla sua presenza, che mi impediva per il momento di isolarmi in casa dal resto del mondo, sono uscito a fare una passeggiata in Via Cola di Rienzo. Ed arrivato all'altezza della Mondadori sono entrato quasi automaticamente nella libreria, dirigendomi senza tentennamenti in una particolare zona.  Per circa venti minuti ho cercato qualcosa che neanche io saprei definire, poi quando stavo quasi per andare via il mio sguardo ha incrociato l'ultima copia del Diario di un Angelo. Era quello che cercavo. Tornato a casa l'ho letteralmente divorato,  trovando nelle parole di Emilio e nella Vostra esperienza il nutrimento che la mia anima da tempo cercava. Questa lettura capita in un momento particolarmente difficile che la mia famiglia si trova ad affrontare e che, purtroppo, è l'ultimo di una serie di problemi e difficoltà che abbiamo affrontato e stiamo affrontando da quando i miei genitori decisero, circa 28 anni fa, di ritornare in Italia dopo aver passato molti anni in Argentina, dove siamo nati sia mio fratello che io. Negli ultimi due anni abbiamo dovuto affrontare i problemi di salute di mia madre (ha subito un intervento alla tiroide, prima, e poi un ben più preoccupante intervento di asportazione dell'utero a causa di un tumore molto esteso) mentre mio padre è tutt'ora sotto osservazione per delle analisi non proprio nella norma. Ho pregato spesso la Vergine Maria affinché ci aiutasse a superare quel difficile momento. Grazie a Dio le nostre preghiere sono state ascoltate e  tutto si è risolto al meglio.
Ora i miei potevano concentrarsi sulla vendita dell'attività che seguivano in prima persona e prendersi il loro meritato riposo, dopo anni di sacrifici e  difficoltà. Purtroppo quello che doveva essere il felice completamento di una vita piena di problemi si è trasformato in un incubo, a causa dell'incontro con persone che ormai definisco "malvagie"  e prive di ogni scrupolo, che hanno saputo sfruttare a loro favore la bontà d'animo dei miei genitori. Oggi i miei genitori rischiano di perdere la loro attività e la casa dove abitano perché vittime di manovre vili, messe in atto da questi individui con l'intenzione di impossessarsi gratuitamente del frutto di anni di sacrificio dei miei genitori.
Mi capita spesso di isolarmi dal mondo e immergermi nella preoccupazione che questo nuovo problema mini la salute dei miei genitori.  Assorto nei pensieri spesso sboccia, come fiore di speranza, una preghiera a Maria Santissima o un Padre Nostro. Prego sempre nostra Madre Misericordiosa affinché ci doni la serenità e la forza per affrontare quest'ultima difficoltà, e che infonda saggezza ai  giudici che saranno chiamati giudicare le manovre che questi vili individui hanno messo in atto. Dopo la lettura del libro (ancora non l'ho finito ma mancano poche pagine) ho raggiunto la consapevolezza che  "nulla accade per caso" e che, come si suol dire nel mio paese:  "no hai mal que por bien no venga" ovvero "non c'è male che non venga a fin di bene". E' importante non perdere MAI la Fede in Dio e confidare in Lui. Anche se spesso mi sento lontano da Dio a causa dei miei innumerevoli errori, spero che Nostro Signore e Maria Nostra Madre ascoltino la mia preghiera, anche se flebile e lontana. Continuerò a pregare affinché ci dia la forza di andare avanti  e ci doni un po' di serenità. Mi scuso ancora per averle fatto perdere un po' del suo prezioso tempo con questa (fin troppo) lunga lettera. Un grazie a Lei e al sig. Mario, per aver condiviso con tutti noi questa vostra meravigliosa esperienza. Un abbraccio al vostro Emilio che, con i suoi messaggi, ha dato nuovo  slancio alla mia Fede. Con sincero affetto. Roberto


31 luglio 2008

Cari Signori Crispo, è con gioia che scrivo, mi preme condividere con Loro una sensazione che è difficile spiegare a parole e che per me ricorda tanto Emilio. Sono quasi certa che il nome del Pianista Giovanni Allevi non vi è nuovo. Io sono stata recentemente ad un suo concerto ed è stato meraviglioso, sublime. Quando sento l'armonia della musica di Giovanni non so perché la collego subito alle parole di Emilio. Emilio scrive che nella musica si esprime il concetto di Dio... ed io lo sento attraverso le note di questo ragazzo. Veramente mi scendono le lacrime di qualcosa che è definibile solo con parole quali: armonia, equilibrio, pulizia, libertà, fantasia, amore, gioia... Il profumo di divino che la sua musica emana (bèh d'altronde anche Emilio è pianista) assomiglia ai voli di Emilio tra cielo e terra... ed ogni volta che questo ragazzo così goffo e timido nei modi introduceva le melodie spiegava da dove sono nate, spesso facendo riferimento al divino. Per me è straordinario. Sono sicura che Emilio lo ascolta. Ah! C'è una composizione che si intitola Angelo Ribelle..... Tanti cari Saluti un bacio ad Emilio e grazie per l'ultima letterina, anche io ho bisogno di uscire di casa ... Katia


21 agosto 2008

Cari papà e mamma Emilio, ho scritto  anni fa e tra le altre cose le dicevo la mia passione per Dante e le citavo alcuni versi del canto XXXI, (1-18) che riguardano gli angeli. La mia passione per la Divina Commedia mi porta a rileggerla e meditarla; in questo momento sto ristudiando il Paradiso e trovo delle grandi coincidenze con i messaggi di Emilio (anche Dante ci ha fornito gli "occhiali" tanti secoli fa, ma la maggior parte dei lettori si ferma all'Inferno). In particolare ho sussultato oggi rileggendo il verso 27 del canto X del Paradiso "quella matera ond'io son fatto scriba". Ho pensato al papà di Emilio e ho avuto voglia di dirglielo (ma non sarò certo la prima a segnalargli questa coincidenza...) per gioirne con voi. Vi abbraccio genitori carissimi, e grazie per quello che ci avete regalato. Beatrice G.


27 agosto 2008

Caro Emilio, non so se ti ricordi, ti ho scritto due anni fa per dirti che ero andato alla processione della Madonna Assunta il giorno di ferragosto. Ci sono andato anche l'anno dopo, ma quest'anno no, dopo ti spiego perché. Due anni fa avevo problemi sul lavoro e alla processione avevo chiesto l'aiuto della Madonna, perché quando l'uomo non può mantenere bene la famiglia si sente proprio avvilito. Avevo chiesto aiuto anche a te e a tutti gli angeli e da allora recito sempre "Angelo di Dio che sei il mio custode" e ho preso l'abitudine di dire una preghiera ogni sera. Adesso non posso più farne a meno. Sul lavoro le cose sono migliorate ed ero contento perché quello che guadagnavo cominciava a farci andare avanti benino. Ma poi quando ho saputo che stava per arrivare un altro figlio ho ricominciato a preoccuparmi, anche perché mia moglie non stava bene e aveva bisogno di un sacco di cure. Che paura! Più il pensiero di guardare quello piccolo che stava a casa da solo quando mia moglie andava in ospedale. Menomale che Agosto stavo in ferie. Mi è nata una bambina bella e sana proprio la notte di ferragosto! E anche mia moglie, dopo tante pene, adesso sta bene. Torna a casa dopodomani. Siamo tanto felici. Io stasera mi sono ricordato quello che ti avevo scritto della processione due anni fa, allora ho acceso il computer perché ti devo ringraziare tanto, sono sicuro che insieme ai colleghi tuoi ci custodite e ci proteggete proprio sempre. E ti vorrei incaricare pure di ringraziare la Madonna da parte nostra. Noi l'abbiamo ringraziata con tutto il cuore e la bambina si chiama Assuntina! Grazie ancora, e scusami tanto se di dire grazie non la finisco più. Con affetto di cuore. Patrizio


15 settembre 2008

Ciao a tutti, sono Laura e ho 16 anni. Ho letto quest’anno il Diario di un angelo e ci tengo a dire che io ci credo, cioè, ho creduto quasi da subito alla veridicità della vostra storia, è sorprendente! Forse perché me l’ha regalato mia zia Lucia. Questa zia, dopo che è morta, mi è giunta in sogno in questo modo: eravamo nella cucina di casa mia e io piangevo e la abbracciavo, perché nel sogno mi ricordavo che era morta. Lei allora mi ha detto, circa con queste parole: “Non preoccuparti, perché se sono ancora qui, vuol dire che sono ancora viva”. Quando mi sono svegliata, commossa, non mi sono più, diciamo, tormentata. Prima mi mancava molto, a volte piangevo e ci pensavo molto. Dopo quel sogno, invece, mi sono riappacificata con me stessa, mi sono sentita sollevata, tranquilla, sicura che fosse lì in paradiso, al sicuro, e ho smesso di pensarci. Quando ancora ci penso, mi dico che è in un posto migliore e sono felice per lei. Nelle mie saltuarie preghiere, la saluto, o meglio mi rivolgo a lei con un monologo, ma non me ne preoccupo perché in qualche modo mi ascolta. Non mi ricordo se avevo già iniziato a leggere il libro al tempo del sogno, ma questa prova anticipatrice, come credo, ha facilitato la mia comprensione. Voglio anche dire che ho ripreso a pensare a Dio (l’avevo accantonato per un bel po’) e a pregare, all’inizio con la scusa di pregare per la felicità di un mio ex-compagno di classe che mi piace (progetto che ho abbandonato per pigrizia), ma comunque a volte prego per ringraziare Dio del tempo che mi concede e della vita stessa che mi dona minuto per minuto.
Gli chiedo anche stupidi favori, che so non mi farà perché sono solo stupidaggini. Ecco, spesso penso che quello che qui, sulla Terra, sembra avere un’importanza stratosferica, nell’aldilà sarà insignificante. Credo proprio che sia così. Comunque, ringrazio Emilio (che impressione a dirlo, scriverlo e pensarlo!), voi genitori e tutti quanti hanno collaborato a diffondere il messaggio attraverso questo libro, che mi ha mostrato che esiste ancora al mondo qualcuno capace di amare davvero. Io posso imparare, ma è dura. In questo periodo sono un po’ in conflitto con la mia parte cattiva che non se ne vuole andare. Se riesco a controllarla non vuol dire che sia distrutta, è diverso. Il male va sradicato, a mio parere. Sono immersa in grande e tormentato conflitto interiore. Se qualcuno ha un consiglio in questo campo, sono disposta ad ascoltare. Ciao a tutti e ringrazio di nuovo. Laura


22 settembre 2008

Cari mamma e papà di Emilio, in questa giornata dove tutti gli amici di Emilio ricordano il suo "cambio di residenza" dalla terra al cielo, vi invio un ringraziamento, perché è grazie al vostro cammino nella fede che tutti noi possiamo leggere le lettere di Emilio. Grazie a voi, a Emilio, e al Signore che ci accompagna ogni giorno come Padre affettuoso. (Ho utilizzato l'espressione "cambio di residenza" perché sono certa che Emilio non gradisca le lacrime; sappiamo che vive nella gioia del Signore e di quella gioia lui è diventato testimone per tutti noi.) Grazie Emilio. Con affetto, Cristiana O. di Reggio Emilia


3 ottobre 2008

Cara signora, sono una ragazza di 23 anni. Vengo subito al dunque: lo scorso 26 Aprile ho perso il mio fidanzato in un incidente a Magione a pochi km da Perugia. Il suo nome era Giovanni, aveva solo 23 anni, stavamo insieme da 6 anni ma ci conoscevamo da 10. Era animato da una grande passione: le moto... erano tutta la sua vita. Giovanni praticava questo sport a livello agonistico, aveva raggiunto grandi traguardi, aveva più volte vinto il trofeo Malossi scooter Cup del Sud, quello italiano, era stato per 2 volte vice campione dell' ISC (International Scooter Cup), per poi vincerlo nel 2007. Aveva deciso di fare il salto per quest'anno. Dopo una lunga opera di convincimento con il padre, si era iscritto alla Coppa Italia nella categoria 600 stok. Sarebbe stata la sua seconda gara, solo che in quel maledetto sabato di prove cronometrate qualcosa è andato storto. Per una distrazione del suo compagno di team, Giovanni è caduto ed in seguito è stato investito da un terzo. Tutto questo in pieno rettilineo. Sembra assurdo. Forse però è meglio parlare di Giovanni. E' vero, aveva solo 23 anni, ma era un ragazzo maturo, la sua stessa situazione familiare  lo aveva portato a maturare in fretta. Lavorava dal padre, ormai era lui che gestiva la ditta di famiglia. Era circondato da tanti amici, si faceva in quattro per loro, era sempre disponibile; faceva parte della consulta comunale ed era presidente di una squadra di calcio. Con tutti questi impegni era sempre presente. Ci amavamo tanto, avevamo tanti progetti, stavamo aspettando che io finissi  l'università per realizzare i nostri sogni, quelli di una famiglia e di tanti figli. In un istante tutto è cambiato. Comunque l'aspetto  caratterizzante di Giovanni era la sua grande passione per i motori, la sua sana competizione e tutto ciò che faceva per essere al top in questo sport. Giovanni inoltre sapeva divertirsi, non aveva mai fatto uso di stupefacenti, cosa molto rara oggi. Era tutto quello che avrei mai potuto desiderare. I genitori e la sorella soffrono tanto. L'unico barlume di luce è la nipotina che sta per arrivare. Giovanni ha lasciato tanto di sé, oltre ai ricordi ci sono una cinquantina di coppe, medaglie, filmati di gare, interviste,foto...  Le scrivo perché come può immaginare ho letto i libri di suo figlio, e tramite il sito anche le lettere più recenti. Inizialmente i segni che Giovanni fosse tra noi sono stati molti, ma con il passare del tempo questi sono andati diminuendo per poi scomparire, o almeno così sembra. Forse sono io che non riesco più a recepirli o è lui che si è allontanato da me. All'inizio ho fatto tanti sogni nei quali Giovanni mi ha dato tanti messaggi, uno di questi è quello di non piangere. Con tutta la sincerità, non so se sia possibile che lo spirito possa comunicare attraverso i sogni. Personalmente alterno momenti di grande forza a momenti di una fragilità disarmante. Tutte le mie certezze sono talvolta solide, altre il nulla. Talvolta penso che il fatto di credere che Giovanni esiste ancora sia solo un modo di darmi forza. Non ne sono convinta fino in fondo... Altre volte me la prendo con Dio, visto che se è vero che esiste è stata anche sua volontà... ora come ora mi piace pensare che il mio Amore sia un Angelo. Ma sono solo parole. Sono così arrabbiata... con tutti, con il mondo intero. Le lettere  di suo figlio sono l'unica cosa che mi dà un po' di serenità, solo quando le leggo riesco a dormire un po' di più. Alcune volte mi chiedo se Giovanni ha incontrato Emilio e se sono diventati buoni amici... Anche Emilio era uno sportivo. Non so il vero perché di questa lettera, ma ho sentito di farlo... con grande affetto. Grazia


19 ottobre 2008

Ciao sono Kiara la figlia di Anna Maria... la più piccola!... ho 11 anni. Ti volevo dire che io e mamma stiamo leggendo il Secondo Diario di un angelo Cielo che poesia. Ed è bellissimo... Soprattutto i disegni mi hanno colpito perché neanche io da sola riesco a fare disegni così. Papà mi manca tantissimo lui era la mia vita e proprio un angelo... io gli volevo tanto bene e glie ne voglio ancora. Spero che anche papà un giorno si farà sentire, proprio come te e EMILIO... sarebbe una cosa favolosa parlare con mio padre. Adesso devo andare tanti saluti ...CIAOOOOOO. Kiara


20 ottobre 2008

Già ci sentimmo anni fa: io e mia moglie uscivamo da una profonda crisi e ci accingevamo ad adottare. Aggiorno con gioia e con ritardo che abbiamo tre figli, meravigliosamente faticosi ma ne siamo "meravigliosamente" consapevoli, nel senso che il Signore ci fa la Grazia di vedere chiaro che ogni nostro impegno fa parte delle regole del gioco e ogni nostra arrabbiatura è parte della loro crescita. ... Gianfranco V.


27 ottobre 2008

Cara signora, nei momenti bui della mia vita Emilio mi ha già aiutata tante volte, in questi giorni ho ripreso il suo primo libro, lo leggo prima di andare a dormire e me lo tengo stretto tutta la notte come se fosse la mano di un amico, che mi dà sicurezza e calore. Il motivo del mio sconforto è quello di molti giovani in Italia che dopo tanti sacrifici per ottenere una laurea si trovano a dover fare lavori  precari, umilianti e mal pagati. A Lei, che è cosi dolce e disponibile chiedo una preghiera, per me e per chi sta nella mia condizione. Volevo inoltre ribadirle la stima e il rispetto che provo per le sue doti  spirituali, umane e culturali. Inutile dirle che sarei felicissima di stringere la mano ad una persona che sento vicino già da diversi anni. Un abbraccio a tutta la famiglia. Valentina amica di Emilio


28 ottobre 2008

Ossimoro
Che fatica gioiosa che subito scivola in una entusiasmante monotonia;
che passione dolorosa che poi prende la strada di una noia serena;
che ricerca inquietante che si stoppa all'improvviso, trova tutto e poi lo perde.

Che caotico stato è il nostro, che maledizione divina,
che imperscrutabile dimensione offerta come dono santo
eppure malvagio fra tutto e niente, fra il gusto della ricerca e la paura.

Evviva, evviva questa orribile vita. Maledetto, maledetto questo dono bellissimo.

Senza dolore
E' un tempo strano, questo
un tempo d'Apocalisse annunciata
un tempo di disagio diffuso
un tempo che abbiamo già vissuto
e che vivremo in rapida sequenza mnemonica
quasi fossimo stati noi a crearci morti
per rinascere sempre
per rendere futile il bisogno
e per abbracciare quel cuore che gocciola senza dolore
.

Leonardo


15 novembre 2008

Spero tanto che questa mia mail venga letta dai genitori di Emilio, mi chiamo Laura ed è da tanto tempo che cerco di contattarvi per raccontarvi che cosa mi è accaduto. Il 12 aprile del 2003 in un assurdo incidente stradale è morto mio fratello, un meraviglioso ragazzo di trentaquattro anni. Pochi giorni dopo mi recai in una libreria cercando un libro da leggere, in una scaffalatura lessi "Diario di un angelo" pensai a qualche storia di bambino e senza pormi troppe domande lo acquistai...
Iniziai a leggere il libro e più leggevo più quel libro mi raccontava una storia troppo simile a quella di mio fratello, un bellissimo ragazzo, sportivo, ammirato dalle donne... un assurdo incidente stradale, poi trovai un diario che non sapevo mio fratello stesse scrivendo, da poco e poco prima di morire. Con le stesse frasi di Emilio... le caverne dell'anima.... le stagioni del corpo... In parte era la risposta all'accaduto, grazie a Dio per averlo permesso, grazie Emilio e grazie Claudio. Un abbraccio Laura.

20 novembre 2008

Carissimi genitori di Emilio, vi ringrazio in anticipo per il tempo che vorrete dedicarmi. Mi chiamo Stefania e sono la cugina di Francesco, un ragazzo che dal mese di aprile scorso vive in Cielo. Francesco aveva 20 anni quando ci ha lasciati quella mattina di aprile, insieme ad altri due splendidi ragazzi. Stavano andando ad una giornata di formazione ed hanno avuto un incidente; inspiegabilmente l'auto guidata da mio cugino ha invaso la corsia opposta e si è andata a schiantare contro un camion. I giornali hanno parlato di sorpasso, ma i testimoni smentiscono e ad oggi non sappiamo cosa sia successo davvero. Nessuno di loro 3 ha potuto raccontarcelo purtroppo. E' inutile che vi parli del dolore e dello strazio di questi mesi, la vita della mia famiglia da quel giorno non è stata più la stessa, lo so che sono frasi di rito ma voi sapete bene quanto siano vere. Francesco era figlio unico, proprio come il vostro Emilio, ed ha lasciato un vuoto nella vita dei suoi genitori e in quella della famiglia e degli amici che mai nessuno potrà colmare. Noi sentiamo che, seppure sia diventato invisibile ai nostri occhi, non ci ha mai lasciati e ci dà la forza giorno per giorno di andare avanti. La sua presenza a volte diventa tangibile, nei sogni che poi trovano riscontro nella realtà, nei profumi. Il suo profumo e un bellissimo profumo di rose che si sente d'improvviso vicino alle sue foto, alla sveglia del suo telefonino che suona in piena notte ad orari sempre diversi, al suo cuginetto di un anno e mezzo a cui era legatissimo che guarda nel vuoto, lo chiama e lo invita con i gesti a sedersi accanto a lui. Francesco era molto credente, andava a Messa la domenica e credeva fermamente in Dio. Anche i suoi genitori lo sono e ora hanno affidato a Dio il loro dolore. Io li ammiro moltissimo, sono forti e affrontano questa immensa sofferenza con una dignità e un a fede straordinaria. In questi mesi mia zia ha trovato molto conforto in alcuni libri che le sono stati regalati su testimonianze di comunicazione con l'aldilà, ma nessuno ha saputo regalarle la speranza che le ha e ci ha dato Emilio, anche perché è stato Francesco a condurci da lui. A Settembre è successo che per 3 giorni ho sentito profumo di fiori nella mia stanza, sempre nello stesso punto, vicino alla mia scrivania dove io stavo seduta a studiare e dove tengo tante foto di Francesco, sia sulla scrivania sia appese al muro a lato. Quel profumo l'avevo già sentito, è un profumo soave e particolarissimo e l'avevo sentito in piena notte ad Agosto nella casa al mare, accanto al mio letto. L'ho collegato subito a lui perché ci hanno detto che i morti del Paradiso si manifestano così e tante volte anche mia zia lo aveva sentito nella stanza di Francesco. Capivo che sarebbe successo qualcosa, ma non capivo cosa e mi sono anche un po' spaventata. La notte del terzo giorno faccio un sogno particolarissimo, un sogno che sembra un'apparizione, Francesco mi appare e si affretta a dirmi questa frase (sembrava che avesse poco tempo), mi dice: "Vi voglio bene a tutti e voglio bene a mio Padre, che è il Padre di tutti i padri e anche voi dovete amarlo" e poi scompare. Al mio risveglio, capisco subito di dover interpretare quel sogno e quella frase che non avevo mai sentito, anche se il riferimento a Dio era chiarissimo. Mi metto a cercare su google, inserisco "Padre di tutti i padri", con le virgolette e trovo poche pagine, cerco qualcosa che sia coerente con il tema religioso e trovo alla quarta pagina il vostro sito... quelle parole erano state scritte da una lettrice del libro. Ho dato uno sguardo al sito e ho capito subito che mi ci aveva condotto lui a conoscere il vostro Emilio. Dalla descrizione, i caratteri sono identici: vivace, solare e sensibile. Ho comprato i libri e li ho regalati a mia zia che ci ha trovato un conforto inspiegabile e tante somiglianze con Francesco, per esempio il fatto che la domenica veniva a mangiare in mutande e scalzo. Io mi sono convinta che Francesco ci abbia guidato da Emilio perché attraverso lui potesse parlarci, forse vorrebbe dirci quello che Emilio ha detto a voi e mi piace immaginare che Emilio, che mi sembra di conoscere da sempre, ora sia accanto al nostro amato Francesco e ai suoi due amici; forse è stato proprio lui ad accoglierli e a guidarli al loro arrivo in Cielo. Vi ringrazio tanto per aver reso pubblica la vostra esperienza, immagino che non sia stato facile e so che è stato Emilio a chiedervelo. Sappiate che le parole di Emilio sono state e sono di conforto alla nostra famiglia; ora riusciamo a credere che un giorno potremo riabbracciare Francesco e che lui non ci ha lasciati per sempre, ma solo temporaneamente. Grazie a voi e grazie ad Emilio. Stefania


12 dicembre 2008

Emilio è l’angelo che Dio ha voluto io trovassi lungo la mia strada, le sue lettere sono una carezza dell’amore di Dio. Grazie signori Crispo. Filomena D’a.


13 dicembre 2008

Salve signora, si ricorda il libro di Emilio, Diario di un angelo, che avevo fatto spedire in completo anonimato direttamente dalla casa editrice ad una mia amica di Bari, che non sentivo da anni con cui non ero più tanto in buoni rapporti? La cosa ha avuto un esito positivo. Da allora abbiamo ripreso la ns. amicizia come una volta, forse siamo anche più legate di prima. Be' l'ottobre scorso la mia amica, che si trovava dal fidanzato a Roma per alcuni giorni, mi ha invitata a casa loro per una breve vacanza. Ci tenevo ad andare al Verano e il suo fidanzato, che lavora a Roma da circa vent'anni e quindi la conosce benissimo, ci ha accompagnate, facendoci questo bel regalo. Desideravamo entrambe dire qualche preghiera sulla tomba di Emilio. Del resto è stato merito suo se ci siamo potute incontrare di nuovo e riprendere la ns. amicizia da dove l'avevamo lasciata.
Non è stato facile trovare la tomba di Emilio, un po' perché c'erano poche persone a cui chiedere, un po' perché non immaginavo che il Verano fosse così grande! Alla fine è stata la mia amica a trovare la tomba. Ci siamo raccolti tutti e tre in silenzio ed abbiamo pregato. Non Le nascondo che mi aspettavo di trovare una fotografia di Emilio sulla tomba, sarà che da me in Umbria usa così, soprattutto nei piccoli paesini come quello in cui abito. Poi in quei giorni ho avuto modo di parlare al telefono e di conoscere una ragazza romana, che però ora vive e lavora a Milano, una ragazza conosciuta nel forum del sito di Audrey Hepburn,  a cui avevo consigliato i libri di Emilio, in una sezione dedicata ai libri che maggiormente ci avevano colpito ed anche in un'altra dedicata a i siti web che più spesso apriamo. Si chiama Fabiola. Alla fine anche lei ha conosciuto Emilio, ha letto il suo primo libro e mi ha confidato che prima di me è andata al Verano a posare un fiore sulla sua tomba; in quell'occasione si era fatta accompagnare dalla nonna, o da entrambi i nonni, non ricordo. Quando capitano queste cose, penso che c'è ancora del buono nel mondo ed anche se forse è poco, solo per questo poco vale la pena di inviare messaggi di speranza, far conoscere messaggi di speranza e di fede. Fabiola mi ha ringraziata privatamente per il regalo che le avevo fatto, facendole conoscere Emilio. Anche la mia amica di Bari mi ha ringraziata per quella bella sorpresa anonima del libro di Emilio ricevuto chissà da chi per posta... Ci tenevo a raccontarglielo e colgo l'occasione per inviarle i più sentiti auguri di Buon Natale a Lei ed a Suo marito . Che Emilio vegli su di Voi e su tutte le persone che gli vogliono bene. Mary


15 dicembre 2008

Cari genitori di Emilio, vi ho già scritto circa un mese fa per parlarvi di come grazie al nostro caro Francesco abbiamo conosciuto Emilio. Oggi vi scrivo perché venerdì mi è successa un'altra cosa per me incredibile. Venerdì era la vigilia del compleanno di Francesco (avrebbe compiuto 21 anni) ed ero intenta a scrivere delle dediche su internet per lui da parte della famiglia e degli amici. Ad un certo punto mi è venuto in mente di prendere il libro di Emilio e cercare qualche bella frase da inserire; prendo il libro e apro a caso una pagina... indovinate quale? Quella del giorno della vigilia di compleanno di Emilio... incredibile... poi ho girato pagina e ho letto la pagina del compleanno. Attraverso Emilio ancora una volta Francesco ci ha detto di essere sereni e che per noi quel giorno avrebbe dovuto essere una festa. E infatti l'indomani c'è stata una bellissima Messa a cui hanno partecipato oltre 300 persone... tra cui tanti suoi amici, ed è stato proprio come c'è scritto sul libro: "...tanti amici oggi mi hanno detto buon compleanno tra le lacrime...". I miei zii erano molto contenti di tanto affetto e sembrava davvero una festa. Grazie per l'ennesimo messaggio di speranza che tramite Emilio ci è arrivato in una giornata così particolare. Ciao e scusate se vi ho scritto ancora, ma ci sentiamo tanto vicini ad Emilio e a voi che ci sembra di conoscervi. Stefania


15 dicembre 2008

Caro Emilio, questa è la seconda volta che Ti scrivo. Ho avuto il messaggio di tua madre appena ho subito il tragico evento della morte di mio figlio Gerardo. Il mondo mi è crollato addosso, non riuscivo a respirare, ora so che confidando nel Signore queste tragedie si sopportano con più dignità. Si apprezza maggiormente il senso della vita. Ti scrivo perché Tu possa chiedere aiuto al Signore per questa famiglia, anche se le cose materiali non sono al I° posto nella nostra famiglia, purtroppo servono almeno a mantenere un equilibrio per quello che si è conquistato affannosamente in questa vita, con sacrificio, responsabilità e rispetto di chi ci circonda. Aiutaci in questo momento di grande difficoltà. Tu sai che se non si risolvono in poco tempo, la causa, anzi le cause che durano da quindici anni, con grandi sofferenze di spese per far valere i nostri diritti, perdiamo tutto. Aiutaci, a parlare con Lui che è grande e può tutto. Aiutaci a respirare un po' di tranquillità, questa famiglia ne ha tanto bisogno. Salutami mio figlio Gerardo, il mio amato Gerardo. Voglia il Signore tenerlo sotto il Suo mantello, proteggerLo e far sì che la Sua anima viva in un mondo di pace, perché anche Lui come noi, pur avendo vissuto nella lealtà della vita, ha però tanto sofferto per la sua sensibilità innata. Sento tanto la Sua mancanza anche se so che un giorno lo riabbraccerò. Mandami un messaggio, leggo tutte le tue lettere dal PARADISO, hai un linguaggio di espressione soave, dolce e troppo vero per quello che trasmetti a noi sulla terra, per non dover credere. Ti voglio bene, chiedi aiuto alla Mia Cara Mamma Maria, che TU nomini di continuo, Ti saluto! Lucia
Mandaci messaggi più spesso, le tue parole sono di sollievo a questa mamma per continuare a vivere!!!


18 dicembre 2008

Dolcissima e carissima amica, Buon Natale e Buon anno. E' l'augurio che nasce spontaneo dal cuore, specialmente quando il passare degli anni non cancella il ricordo di Chi è sempre con noi. A te, a tuo marito tanta serenità, tanto amore e vera pace. Con un mondo di bene ti abbraccio. Mirella


18 dicembre 2008

Salve, ho da poco scoperto il libro di Emilio... sono veramente entusiasta di tale diario, perché riesce a trasmettere tanta serenità e anche quella consolazione che serve specialmente a quelle persone che hanno subito una grave perdita precocemente. Io ho solo 24 anni, e già da 3 ho perso il mio papà quasi davanti i miei occhi. Grazie a questa lettura sto ricevendo un po' di sollievo, dopo anni duri e difficili da affrontare. Vorrei davvero mandare ai genitori di Emilio i miei complimenti e la mia solidarietà. Grazie mille. Olga


22 dicembre 2008

Quest'anno il mio Natale sarà diverso. E' successo qualcosa dentro di me negli ultimi tempi e credo proprio di poter dire che veramente ho conosciuto la Fede; c'era già nel mio cuore, ma era tiepida e non mi aiutava abbastanza ad affrontare la vita. Colpa mia, naturalmente, che non conoscevo il valore di questo tesoro e dunque non sapevo usarlo. L'ho scoperto leggendo il Diario di un angelo, che mi è capitato in mano proprio quando era meglio per me. Nulla accade per caso: non è vero, Emilio? Se ho un piccolo merito è quello di non aver opposto resistenza all'alluvione d'amore, che mi allagava il cuore con una dolcezza senza pari. Non ho chiesto perché e non ho cercato di sapere come mai quello che probabilmente mi aspettava da sempre accadeva in un attimo, così facilmente, così naturalmente. Desidero tanto che i miei auguri di BUON NATALE giungano ai genitori di Emilio, che hanno reso possibile questa mia attesa trepidante della nascita di Gesù. Insieme a loro faccio gli auguri a tutti gli amici di Emilio che frequentano questo sito. Con tutto il mio nuovo cuore auguro a tutti la gioia grande di festeggiare la nascita del Salvatore. Sinceramente. Giulio


28 dicembre 2008

Carissimi, è possibile avere una speciale benedizione al mio angelo che cresce dentro di me, che non sappiamo visto i tempi bui se saremo in grado di crescere bene. Sarà il mio terzo figlio, come farò?  Un abbraccio con grande affetto. Barbara.   P.s. che voi possiate passare un nuovo anno sereno sempre in contatto con il vostro amato figlio.


14 gennaio 2009

Gentile signora, la ringrazio della sua mail di risposta... onestamente non ci speravo, immaginando le migliaia di mail che vi arriveranno giornalmente. Non ho ancora avuto la possibilità di iniziare il secondo libro di Emilio; non so se vi scrive ancora, ma in cuor mio ho solo un desiderio... dalle parole di Emilio, tutte le persone care che ci hanno lasciate vivono una nuova dimensione, pur rimanendo vicino a noi che tanto li abbiamo amati in vita... Purtroppo la nostra mente razionale e umana non riesce a comprendere tutto questo e si abbandona in uno sconforto distruggente e devastante. Chi meglio di voi può capire? Vede, ho avuto un'esperienza che non dimenticherò mai per tutto il resto della mia vita: perdere mio padre a 21 anni, davanti agli occhi, senza sapere cosa fare per aiutarlo... è stato tremendo vederlo abbattere da un infarto fulminante. Da quel giorno tutta la mia vita è cambiata e anche la fede, il coraggio, modo di pensare... tutto diverso. L'unica cosa che mi fa andare avanti è il ricordo di un papà meraviglioso, che amo e ho amato veramente tanto. Come le dicevo, non so se Emilio vi scrive più, e sicuramente immagino quante volte avrete sentito o letto queste mie parole. Ma se avete la possibilità, potete solo chiedere ad Emilio se il mio papà ha qualche cosa da rimproverarmi per non essere riuscita a fare qualcosa... o se mi è vicino. Il mio papà si chiama Antonio e vorrei solo fargli arrivare il mio più grande amore. Vorrei solo sapere come sta. Scusate davvero tanto per la mia richiesta, sicuramente non sarà la prima... ma in punta di piedi e con tanta umiltà ve lo chiedo perché solo voi potete capire il dolore di aver perso qualcuno d'importante. un bacio. Olga.

21 gennaio 2009

Cari Signori Crispo, il giorno dell'Immacolata Concezione (08/12/08) ho scovato per caso, nella "stracolma" libreria di mia sorella qualcosa che ha fortemente attratto la mia attenzione, più di ogni altro titolo, colore e formato. Amo molto leggere, e desidero che quel che leggo sia mio "per sempre"! Ho preso in mano il volume e dato una rapida occhiata. Di solito ripongo il testo al suo posto, ma quel giorno non ci sono riuscita. In piedi ho cominciato a leggere "il primo diario di Emilio".
Ventiquattro anni fa, ancora adolescente, persi la persona che più (fino a oggi) abbia saputo riempire il mio cuore d'amore. Dopo anni di sofferenza il Signore l'ha presa con sé. Sono certa di questo per il sorriso sereno che vidi apparire sul volto di mia Madre nell'istante in cui il suo sguardo si posava su qualcuno che io non vedevo!
Averla persa mi ha scagliata con forza nel buio della disperazione, nella fredda solitudine dove nessuna luce e nessun calore riesce a penetrare, allontanandomi da tutti e soprattutto da Lui che mi aveva privata del mio più grande tesoro. Per anni ho vagato nell'angoscia del dolore, versando lacrime e urlando la mia disperazione. Neanche sognarla mi appagava, eppure lei mi rassicurava, splendente e felice nel ritrovato amore del suo misericordioso Padre. Mi sono inaridita, allontanata dal "Verbo" e il mio cammino fino alla maturità (oggi ho 40 anni) è stato lungo e difficoltoso!
Ho provato a riavvicinarmi alla Chiesa, ma l'ipocrisia e l'opportunismo che aleggia nella stragrande maggioranza delle parrocchie mi allontanava puntualmente. Pensavo e speravo che la nascita di un figlio potesse riportare nel mio cuore disidratato il fiume in piena dell'amore. E così è stato, ma solo in parte. Perché ho realizzato che l'amore materno è un sentimento diverso da quello filiale, e nel mio cuore, ora invaso da questo fiume in piena per l'amore del mio bambino, c'era sempre un luogo vuoto, buio e freddo: sì, proprio come una CAVERNA.
Torniamo al giorno della festa dell'Immacolata. Seguita dallo sguardo sornione di mia sorella, credente praticante, rasserenata perché rifugiatasi nel Verbo del Padre, ho portato a casa il libro. Non l'ho divorato come faccio solitamente, ma ho letto ogni parola, ogni riga, 1, 2 ,3 volte (perché è "un luogo in cui meditare, in cui cercarsi dentro, in cui aprire il cuore per lasciarselo esplorare, percorrere e ricolmare d'Amore") e lentamente il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi, il calore a riprendere vigore e una fievole fiammella è tornata a brillarmi nell'anima. Ho ringraziato telefonicamente mia sorella, per quell'inatteso regalo di Natale ricevuto! Il suo prestito ha permesso che il "mio angelo" ritrovasse lo spiraglio per entrare nella grotta nella quale mi ero rifugiata anni fa. E le sublimi parole di Emilio, vecchie e nuove, (Soltanto l'assenza di Dio dà dolitudine) hanno permesso che le mie mani si tendessero nuovamente verso l'Amore Misericordioso di Dio nostro Signore e di Maria Vergine Beata.
Sento fortemente la necessità di diffondere questo mio senso di beatitudine interiore e racconto a chiunque voglia ascoltare del mio Amico A.R.C. Emilio... e aspetto con ardore l'abbraccio di Maria Madre di Dio e Madre mia, sperando di riceverne uno particolare anche dal mio Angelo Custode.
Grazie a Voi per aver divulgato questo inesauribile tesoro che è la testimonianza di Emilio. Rosa


2 febbraio 2009

Buongiorno carissimi genitori di Emilio, come state? Sono un po' preoccupata per voi.... Immagino che siate oltremodo occupati con tutto il lavoro che Emilio vi ha procurato e dato che non vedo aggiornamenti sul sito o altro, mi chiedevo se magari potevo fare qualcosa per voi! Dato che non lo so, ed in attesa di un vostro breve riscontro, nel frattempo vi invio un pensiero d'amore con la speranza che vi possa aiutare. I genitori di un amico sono sempre importanti... voi lo siete per me, per moltissimi motivi! Un caro abbraccio dalla vs. Enrica da Caorle


6 febbraio 2009

Salve. Cari Mamma e Babbo di Emilio desideravo porgervi un saluto. Era carino leggere le letterine dedicate a Voi e ad Emilio. Rendevano più sottile, più permeabile, più trasparente, la barriera invisibile che ci divide da Emilio. Il Suo messaggio si traduceva immediatamente nei sentimenti e nelle aspirazioni di questa Umanità che lotta quotidianamente per non dimenticare che incarniamo l'Amore del Padre e della Madre celesti, e che dobbiamo risvegliare questo Amore dentro di noi e donarlo affinché questa straordinaria esperienza che è la vita sia una opportunità di crescita spirituale e di risveglio anche in futuro per i nostri figli e per quelli futuri... Un abbraccio sincero ed affettuoso. Rosi

Nota di mammabanana
Prendo spunto da questa lettera per parlare della ripresa pubblicazione delle lettere dei lettori di Emilio. Che si interrompevano qui.
Scrivo queste righe nel luglio 2017, dopo aver aperto la nuova pagina I FRUTTI. Credo di ricordare che all'epoca non ci furono motivi particolari per sospendere la condivisione sul web delle tante, importanti testimonianze che ricevevamo, e tuttora arrivano copiose. Semplicemente venne a mancarmi il tempo, perché avevo cominciato a lavorare all'edizione del Diario di un Angelo tradotto in inglese.  E intanto bisognava anche preparare la nuova edizione italiana, perché la precedente non era più ristampabile. Poi si è fatta avanti la necessità di aggiornare, secondo le nuove regole dello standard web, tutte le pagine dei siti di Emilio. Sono più di cinquanta, e ancora sono al lavoro per mantenere fruibile il contenuto dei siti. Tuttavia in tutto questo tempo le lettere ricevute hanno sempre avuto risposta, e spero che nessuno si sia sentito trascurato. Per noi ogni lettera ricevuta è un dono prezioso, di cui ringrazio tutti. Con tutto il cuore GRAZIE A DIO.


12 febbraio 2009

Cari mamma e papà di Emilio, sono una mamma di 39 anni e da quasi un anno ho perso il mio papi, uomo straordinario ed unico al mondo. Tra noi c'era un legame forte e ora è più forte che mai. Vi scrivo per condividere quello che mi è accaduto poco prima che il mio papi raggiungesse il paradiso. Esco dall'ospedale, febbraio 2008, in una bella giornata di sole mi avviavo a casa con la mia auto. A 100 metri da casa entra nella mia auto un forte ed intenso profumo di GELSOMINO DI SAN GIUSEPPE. Mi fermo, ma la natura era ancora spenta e non vedevo fiori ma solo alberi. Non capisco. I giorni passano, sono nella camera dell'ospedale accanto al mio papi e sento nuovamente il profumo intenso del gelsomino di san Giuseppe e così per altri giorni ancora. Il 27 aprile, compleanno di mio padre, ero accanto a lui per fargli gli auguri e nuovamente sento lo stesso profumo, lo dico al mio papi e lui mi guarda. Il 29 aprile mio padre mi lascia per raggiungere i suoi genitori e i suoi fratelli. Sono in giro con mio figlio in una via molto inquinata e mio figlio mi dice: "mamma senti che profumo di fiori?"!? Io stupita ma felicissima gli dico: "è il tuo nonno totole che ti protegge", da precisare che anche io sentivo lo stesso profumo. E io chiedo a voi, genitori di Emilio, cosa significa quello che è successo a me e a mio figlio, perché questo profumo di gelsomino di san Giuseppe? Mio padre vorrà dirmi qualcosa? Io spero soltanto che il mio papi sia l'angelo custode di mio figlio. Un abbraccio da Sandra che ha perso un padre speciale: perché MIO PADRE è UN RE.


14 febbraio 2009

Ieri sera non riuscivo ad addormentarmi... troppi pensieri, troppe domande, e anche molta insofferenza sul mio stesso modo di reagire alle cose, quando c'è un ostacolo imprevisto (tutti gli ostacoli lo sono, più o meno, lo so. Ho fatto tardissimo, non volevo dormire perché sapevo che avrei avuto incubi (infatti)... poi ho aperto un cassetto in cui tengo alcune lettere di Emilio: quando viaggio ne stampo sempre due o tre da portare con me... mia madre dice che io "non viaggio mai da sola" ;-) ormai sono un centinaio di fogli... Ho chiuso gli occhi e gli ho chiesto di parlarmi attraverso quelle lettere, perché è l'unica persona a cui do ascolto, quando sono nel mio quarto d'ora di vittimismo. Beh... ho preso la lettera del 3 dicembre 2003 avevo evidenziato alcuni concetti che mi sono saltati subito all'occhio: "Dio vede e provvede e perciò Ne sia fatta la volontà. (...) E la divina provvidenza altro non è se non la logica e l'accortezza con la quale Iddio governa le storie del Suo creato e le vicende del Suo uomo, figlio prediletto. Vede per lui, a suo favore. (...) La logica dell'uomo non sa leggere, come pretenderebbe, nel disegno che guida la Provvidenza (...) Perché non ne venisse travolto e stravolto, la Provvidenza gli mise a disposizione la fede, alla quale affidare tutti i perché incomprensibili ed inspiegabili del vivere umano (...)". Mi sono riletta tutta la letterina con attenzione, e davvero avevo l'impressione che lui fosse lì seduto vicino a me, a calmarmi e farmi ragionare... e oggi sono molto più serena. Questo è importante per affrontare tutto e per capire bene come stanno le cose ora, e come staranno una volta fatto questo secondo intervento. Volevo dirvelo. Un abbraccio forte a voi due e una carezza affettuosa a Fred. Paola.


22 febbraio 2009

Gentile Signora, le ho già scritto in passato, ma non sono mai riuscita a raccontarle il mio incontro con Emilio. Provo a farlo ora, non senza difficoltà e qualche titubanza. Le riassumo brevemente la mia storia. Due anni fa ho perso mia madre e, dopo alcuni mesi dal tragico evento, una persona cara mi ha parlato della storia di suo figlio. Confesso che io sono stata subito scettica e che sentendomi in un periodo fragile non me la sono sentita di avvicinarmi a ciò che consideravo paranormale. Tuttavia, ogni tanto, quasi inconsciamente, mi affacciavo sul sito www.diariodiunangelo.it e leggevo qualcosina. Finché un giorno, rimasta fino a tardi in ufficio, sono tornata a navigare (come dico ora) nel dolce mare di Emilio, ma accortami che era tardi (ero rimasta da sola nell’open space che condividevo con 10 colleghi), ho spento il PC e ho sceso velocemente la rampa di scale per andare in bagno… e qui la sorpresa: proprio quando sono a metà della scala, mi accorgo di una presenza in fondo alle scale. Subito il cuore mi è arrivato in gola, quando ho notato la straordinaria somiglianza alla foto di Emilio che stavo guardando qualche istante prima sul sito… e poi era lì vicino le scale (al piano di sopra c’ero solo io) e guardava me in atteggiamento di attesa, con una mano appoggiata sulla ringhiera. Sinceramente io ho avuto paura, in un attimo ho pensato a mille cose tra cui “sembra lui, ma non è possibile"! Ma allora che ci fa una persona estranea all’azienda a quest’ora? (erano circa le 19,30 ed era inverno) e chi sta aspettando? Non ho avuto il coraggio di chiedere nulla, ho abbassato gli occhi (purtroppo ho abbassato gli occhi!!!) e sono corsa in bagno… ero praticamente SCONVOLTA e, devo ammetterlo, anche impaurita. Esco dopo qualche minuto, e lui non c’era… salgo nella mansarda per prendere il cappotto e la borsa, ancora frastornata da quella visione. Ecco, signora, finora ho avuto timore a raccontarle questo mio incontro con Emilio, non volevo sembrare presuntuosa o dirle di aver visto Emilio, quando poi non ho la certezza assoluta… comunque sia, dopo questa forte emozione mi sono decisa a comprare il libro Diario di un angelo ed ho iniziato a leggerlo sul treno, in uno dei miei frequenti viaggi Roma-Bari. Ricordo che erano quasi le 16 del pomeriggio dello scorso febbraio, la mia carrozza era illuminata da una “calda” luce solare. Pochi minuti dopo la partenza dalla stazione Termini, noto che la maggior parte dei passeggeri dormiva… c’era un silenzio quasi irreale e dentro di me ho pensato “Emilio, mica avrai creato l’ambiente adatto per farmi leggere più serenamente?”. Pochi istanti dopo sento ridacchiare una ragazza che stava leggendo un libro, incuriosita mi sporgo per vedere il titolo e leggo “RAGIONEVOLI DUBBI” e il nome dell’autore: CAROFIGLIO (o si scrive staccato... Caro Figlio? )

Poi nel viaggio di ritorno verso Roma, la mia lettura era arrivata nel punto in cui lei, signora, fa inversione di marcia e va a comprare le piume di pavone per farne delle Ali. Alzo gli occhi dal libro e leggo il titolo del libro che stava leggendo una donna che sedeva di fronte a me: “RADICI E ALI”, sottotitolo: “Proposte per genitori che non rinunciano a educare”.

Non aggiungo altro, perché non sono brava con le parole… ma vorrei dirle che quel Viaggio intrapreso con suo Figlio per fortuna ancora continua, e che grazie a Emilio ho ritrovato mia madre, che ora sento molto vicina a me.
Un caro saluto Laura C.


23 febbraio 2009

Carissima mamma di Emilio, ho appena letto l'ultima letterina scritta da Emilio; di solito ogni volta che leggo le parole di Emilio sento sempre la gioia che le stesse emanano: questa volta non è stato così! Ho avvertito tristezza profonda, non una parola di rimprovero o di giudizio, ma infinita tristezza. E' ovvio e chiaro il messaggio e più delle sue parole, che mi hanno fatto molto riflettere e convincere del fatto che Dio ci ha creati di anima e corpo e che quindi l'una non preclude l'altro, scrittemi nella risposta della sua lettera peraltro graditissima e della quale la ringrazio infinitamente, quelle che Emilio scrive dal cielo tolgono ogni ragionevole dubbio. Non le descrivo lo sgomento e il profondo sentimento di smarrimento che sento in questo momento. Quasi piange il mio cuore per coloro che probabilmente in buona fede si sono sostituiti a Dio Onnipotente. Ora ci tocca solo pregare un po' più intensamente e forse pensare che non tutto il male vien per nuocere, come il pensiero che Sant'Agostino ci ha insegnato (anche nel male c'è sempre il bene). Con infinito rispetto la saluto e l'abbraccio caramente. Rossella V.


25 febbraio 2009

Vi scrivo con immenso piacere dopo aver letto i Diari del vostro amato Emilio. Tramite queste lettere abbiamo ricevuto quella marcia in più per essere sereni nei giorni futuri. Dopo nove anni di matrimonio ci è stato regalato l'amore della nostra "vita". Claudia, nata il 26 giugno 2008 e volata in cielo il 3 agosto 2008. con lei abbiamo assaporato la più grande delle gioie: essere genitori.
Sono una mamma che dopo aver provato un'esperienza "soprannaturale" riscontro le mie sensazioni vissute nei passaggi scritti dal vostro e per sempre Emilio. Vi inviamo i nostri saluti e con l'occasione ci farebbe piacere se è in uscita un nuovo testo o altro materiale del vostro angelo. Saluti. Paola e Angelo


10 marzo 2009

Sono arrivata per caso nel sito e mi sono soffermata a leggere alcune lettere di Emilio. Sono rimasta colpita della "casualità" che per me è stata una vera e propria risposta a un'infinità di dubbi e timori che mi porto dentro da quasi vent'anni. Anch'io, in seguito alla morte di una persona cara ho vissuto l'esperienza della "scrittura". Lei mi esortava ad amare, ad essere serena, ad essere gioiosa e grazie ai suoi messaggi la mia vita era diventata davvero così serena, gioiosa e fiduciosa nell'amore divino. Stavo veramente bene spiritualmente e fisicamente, finche un sacerdote, col quale avevo parlato della mia meravigliosa esperienza, mi impaurì facendomi credere che queste cose avvengono per opera del maligno. E così iniziò per me un'esistenza di paure e dubbi che si alternavano e tuttora vivo nonostante abbia allontanato quel sacerdote. Ora vivo la mia fede a modo mio, non pratico la chiesa, non perché non creda in Essa, ma perché sono diffidente nei confronti di qualsiasi sacerdote. In tutto questo tempo mi sono affidata al Padre ed ho messo nelle sue mani il mio problema. Non ho abbandonato la scrittura, ma scrivo di rado e non lo faccio più con lo spirito di prima. Io ribattevo che non possono venire dal male messaggi d'Amore, di pace e di serenità ma la risposta era sempre la stessa: "il male si veste anche di luce" e questo mi ha mandata in confusione totale inducendomi a vedere il male anche dove non c'era. Vi ho scritto perché sono sicura che l'angelo Emilio mi vorrà aiutare a ritrovare la fiducia non solo negli altri ma soprattutto in me stessa. Un abbraccio di pace Giovanna


7 aprile 2009

Gentilissimi signori Crispo, non ci conosciamo, o meglio voi non mi conoscete. Per quanto riguarda me invece è quasi il contrario, perché è ormai parecchio tempo che leggo e rileggo il primo libro di Emilio. Diario di un angelo è sempre sul mio comodino e ogni giorno sento il bisogno di rileggerlo, sebbene lo sappia ormai a memoria. Vi scrivo per dirvi che le parole del vostro angelo sono di conforto per molta gente, a me personalmente danno tanta forza, tanta serenità e mi aiutano a superare i momenti difficili e soprattutto le mie paure. Conosco molte persone che hanno subito come voi la perdita di un figlio, vedo nei loro occhi la disperazione e la voglia di morire. Qualche tempo fa proprio ad una di queste mamme ho prestato il libro di Emilio perché ero sicura, come infatti poi è successo, che le avrebbe dato un po' di consolazione, speranza e serenità. Io ho perso il papà che ero piccolissima, 5 anni e la mia sorellina 2, sono passati ormai 19 anni ma non abbiamo mai avuto contatti con lui o meglio forse non siamo riuscite a percepirli, nonostante le nostre giovani vite, abbiamo subito tante volte sulla nostra pelle il trauma del distacco... ed è per questo che mi sono aggrappata con tutta me stessa al libro di Emilio e adesso non potrei più farne a meno. Proprio qualche giorno fa ho subito una perdita troppo grande e nonostante i miei sforzi non riesco ad accettarla. Giovanissimo e in seguito ad un incidente automobilistico, come il vostro Emilio. Scusate non volevo angosciarvi con le mie sventure ma soltanto dirvi che Emilio ha fatto tantissimo per me e spero che continui a farlo. Avere un contatto con voi per me sarebbe una grande gioia. Un abbraccio forte. Sabrina


11 aprile 2009

Pasqua 2009, mai come in questi giorni ci siamo trovati a riflettere davanti alla caducità della vita ed a quanto sono insignificanti le cose materiali, mai come in questi giorni abbiamo visto grandi momenti di dolore, solidarietà, amore, sacrificio ed abnegazione. Forse dentro ognuno di noi è ancora sopita la verità... o forse no! Tanti auguri di buona Pasqua. Gianni
(In riferimento al terremoto a L'Aquila).


20 aprile 2009

Cari Emilio e genitori, sono Michelangiola Cela di Parma, pediatra in pensione. E' un po' di tempo che non ci sentiamo per telefono ,cosi' vi do gli ultimi aggiornamenti. 3 anni or sono ho fondato l'associazione di volontariato Mani colorate o.n.l.u.s. un dopo-scuola multietnico nella zona più povera di Parma e accogliamo ogni giorno dopo la scuola -compreso la domenica- 15-20 bambini stranieri e italiani, che versano in gravi situazioni psico-sociali-economiche-affettive. Il problema è che ho pochi volontari e la mia salute non è delle migliori. (...)
Il problema e' che ho bisogno di volontari per aiutare i bambini, per cui chiedo a voi e a tutti gli amici di Emilio in terra e in cielo una preghiera, perché Gesù e Maria mi mandino volontari dai 18 anni in su. Inoltre, poiché abbiamo pochi soldi rispetto alle esigenze , chiedo a tutti se volete donarmi il 5 per 1000 della denuncia dei redditi.
Il cf della associazione di volontariato e': cf 92138330342 .
Il mio indirizzo è Michelangiola Cela via Albanese n°3 - 43123 Parma
cell: 333 8005927. ab: 0521-251423.
Se qualcuno vuole farci una piccola donazione le coordinate bancarie sono:
Mani colorate cc366343/53 abi 06230 cab 12700 iban ito7no623012700000036634353 bic crppitzp492
Le donazioni sono detraibil dalle tasse, perché l'associazione è una o.n.l.u.s.
Pace e bene a tutti Michelangiola.


24 aprile 2009

Cari genitori, oggi in treno ho finito di leggere (anzi direi divorato in un giorno) il bellissimo diario di Emilio. Ho trovato il suo libro quasi per caso (ma non penso) in una enorme libreria che si trova a Roma Termini e ho avuto l'impulso di acquistarlo subito. Sono mamma anch'io di tre ragazzi (un maschio di ventuno e due gemelle di diciotto ) e Emilio mi è sembrato subito familiare. Ho perso un fratello di appena 33 anni nel Febbraio 1995, e quella lacrima che tuo marito ha visto scendere dalle guance di tuo figlio è la stessa che scivolò da quelle di mio fratello prima di morire. Il Signore vi ha fatto un dono stupendo e la gioia e la luce che Emilio trasmette è testimonianza pura della gloria che ha il privilegio di vivere. Sì, vivere perché Emilio è davvero vivo in quanto angelo. Avrei tante cose da dirvi, ma in punta di piedi vi porgo un saluto ed un bacio. Vi sono vicina e mi piacerebbe poter avere un pensiero di risposta da voi. Un bacio a mamma banana e a papi. Lia A.


4 maggio 2009

Caro Emilio, mi chiamo Matteo e ho 31 anni, ieri ho trovato in libreria il tuo libro, l'ho iniziato a leggere, poi ho visto questo sito ed ho deciso di scriverti. Sto cercando il modo, se c'è una possibilità, di continuare a vivere su questa terra portando dentro un Dolore più grande di me che mi fa disperare, mi schiaccia, mi fa sentire solo... L'8 febbraio ho perso la persona che Amo e che amavo da otto anni di vita simbiotica, un amore puro, un progetto di vita insieme, improvvisamente, durante la notte si è spenta davanti a me senza che io potessi fare nulla. Ha lasciato un vuoto immenso, la mia vita è cambiata in tutti i sensi, mi chiedo perché sia successo, perché. Da allora non vivo più, penso di non essere in grado di sopportare tutto questo, ho paura della solitudine, della sua assenza, sento tanto dolore. Non credo più in nulla, nulla mi conforta, vorrei sentire la sua presenza vicino a me, vorrei che mi parlasse nei sogni ma nulla... Ti abbraccio, anche la tua famiglia, sono molto fortunati ad averti sempre presente. Matteo


7 maggio 2009

Carissima signora buongiorno. Mi chiamo Erica, ho 38 anni e sono di Roma. Da quando nel mese di novembre il mio amatissimo babbo mi ha lasciato dopo sei lunghi anni di sofferenze per me nulla ha più il sapore di prima. Lo cerco incessantemente in ogni dove, sono attentissima alle più piccole e, per molti, insignificanti cose e segni ai quali io mi aggrappo disperatamente per cogliere in essi un particolare che mi faccia capire che mio padre c'è, anche se in forma diversa. Una cosa le invidio tanto signora: la fede, la fede che purtroppo io non ho e non ho perché le sofferenze sofferte da mio padre, e non solo, sono in contraddizione con il messaggio di amore che Dio dovrebbe rappresentare. A volte chiedo a mio padre di darmi un segnale, di farmi capire che lui è con Dio cosicché io possa aiutarlo con una preghiera, ma nulla di tutto ciò è mai accaduto anche se io so che mio padre c'è (dopo un mese dalla morte del mio angelo, ero in macchina piangevo disperatamente, mi mancava terribilmente e sentivo dentro di me un vuoto paragonabile a un dolore fisico, ad un urlo senza voce. Ho girato la testa da tutte le parti in cerca non so neanche io di cosa e al semaforo, di fronte ad un negozio di arredamento, vicino all'ospedale Pertini dove mio padre era in cura, la mia attenzione viene catturata da tre lampadari appesi di cui due erano immobili e il terzo si muoveva vorticosamente a destra e a sinistra. Mi sono calmata. Ho voluto leggere questo episodio come messaggio, come segnale da parte di babbo di non disperare perché lui era lì. (A me piace pensarla così). Ho provato a fare la scrittura automatica, non per fanatismo ma perché alla ricerca disperata di un contatto. Lo so, ho sbagliato, non l'ho più fatto. Penso che Se lo vorrà sarà lui a contattarmi come ha fatto vostro figlio, con il mezzo che crederà più giusto e nel momento che riterrà più adatto. Lo so quello che dico sembra in contraddizione. Lei penserà: ma come Erica non credi e poi vai in cerca di segnali? È proprio così, credo nella sopravvivenza sotto forme diverse ma non riesco a ricollegare questa cosa a Dio, perché vedo nel mondo tanta sofferenza e probabilmente mi manca l'anello di congiunzione tra Dio e la sofferenza, la malattia che ti toglie consapevolmente la dignità. Non capisco perché molta gente debba lasciare questo mondo dopo mesi di malattia che distruggono nel fisico e nella mente la persona interessata e coloro che gli stanno intorno e che assistono e accompagnano senza poter fare nulla, se non stare vicino, al viaggio verso la morte del proprio caro. Non volevo annoiarla, chissà quante volte la gente si rivolge a lei per raccontarle i proprio dispiaceri e quante volte lei rivivrà il proprio dramma nei racconti altrui. Volevo solo ricevere da lei e da suo figlio una parola di conforto per me e per la mia famiglia. Grazie Erica

Cara Erica, forse posso spiegarti perché ti sembra così difficile riconoscere i segni della vita del tuo papà accanto a te. Ecco le parole di Emilio ( Cielo che poesia, pag.347- 8 settembre 2001) “Per quanto noi possiamo fare per annullare la minima distanza che divide il nostro spirito da quello di coloro che non si sanno rassegnare al distacco, e la massima distanza che separa la natura umana di colui che soffre in terra da colui che gioisce in spirito puro, non possiamo nulla se chi ci reclama vivi lo fa aggrappandosi alla nostra passata carnalità, senza rinunciare minimamente alla propria, abbozzando un pur minimo slancio spirituale". E, a proposito della fede, prova a lasciarti andare, senza almanaccare troppo. Ti è mai capitato di trovare qualcosa proprio quando avevi smesso di cercarla? Magari era proprio lì sotto i tuoi occhi, ma l’ansia ti impediva di vederla. Anche tu sei così sconcertata sulla sofferenza del mondo che non vedi la presenza di Dio. Ma non vorrei ora affrontare un ragionamento troppo impegnativo per questa sede. Posso solo dirti che, se tu non capisci, non vuol dire che non ci sia spiegazione. Credo che i libri di Emilio possano aiutarti a riflettere e spero tanto che ti aiutino a ritrovare un sorriso da mandare al tuo papà. Credimi, se ci riuscirai lo farai felice. Con affetto. La mamma di Emilio


18 maggio 2009

Gentilissima Signora, che gioia vedere che l'Angelo Emilio scrive ancora. Anch'io ho un Figlio in cielo da gennaio 2005. Se ne è andato per l'errore di un medico. Le Lettere di Suo Figlio mi hanno strappato dalla disperazione in cui ero caduta. Mi hanno fatto capire che questa era la volontà di Dio. Quando l'angoscia mi prende più forte che mai, allora mi basta aprire Cielo che Poesia e l'angoscia si placa. La ringrazio di tutto cuore e mi permetta di abbracciarla forte, forte insieme a tutte le mamme che hanno un Figlio in Cielo. Siamo tutte ai piedi della Croce insieme alla nostra Madre Santissima Maria Misericordiosa.
Con affetto Nunzia B.


18 maggio 2009

Gentile mamma di Emilio, ricevere la sua email era del tutto inaspettato ed è stata una grande gioia.

Caro Matteo, ti suggerisco di rileggere la lettera di Emilio intitolata Manifesto della vita dello spirito (8 settembre 2001).
La trovi nel sito http://diariodiunangelo.it/2001,01_12.html  e in Cielo che poesia a pag. 347. Ne ho già segnalato un passaggio a un'altra amica lettrice, ma preferirei che leggessi la lettera per intero. Penso che ormai sarai già andato avanti nel diario di Emilio, perciò non scriverlo più con la maiuscola il tuo dolore. Impegnati invece a dare ascolto alla voce che ti grida: Sono qui, sono in vita, vivo la vita vera in gioia esaltante. A questa voce dedica un sorriso, credimi è il dono più bello e lo strumento più sicuro per scoprire che non sei solo. Tu scrivi a Emilio e ti risponde la sua mamma. Stai ricevendo dalle sue parole un grande aiuto, ma permettimi di aggiungere un mio personale consiglio. Smetti di chiederti perché. Offrili a Dio i tuoi perché, in segno di gratitudine per la gioia della vita eterna. Ti abbraccio e ti sono vicina con affetto. La mamma di Emilio

Ho atteso di finire Diario di un angelo per risponderle, ieri ho iniziato Cielo che poesia. Era un po' che lo cercavo in libreria (tutte le più grosse di Roma) ma non lo trovavo, così sono andato direttamente alla casa editrice, dove sono stati davvero gentili. Ho letto molte volte ciò che mi ha scritto, sto pensando a fondo su come riuscire veramente in questo "slancio spirituale" nella speranza di poter sentire davvero che non sono solo e che chi amo sarà sempre con me. Ho sempre avuto fede, portata avanti fin da piccolo nel mio gruppo Scout e poi ancora pregando (anche se in modo intermittente) soprattutto quando ne avevo necessità, ma cercando di farlo anche per gli altri e in momenti in cui non ne sentivo un reale bisogno. E vero quello che lei dice, ho trovato nelle pagine scritte da Emilio un grande aiuto. Avrei voluto che il testo non finisse mai, le sue parole mi hanno sollevato dal buio della sofferenza più cieca e della disperazione, cullandomi amorevolmente mi hanno aperto la mente su un mondo meraviglioso, in cui non c'è dolore, ma solo gioia e amore, dandomi spunti reali di riflessione, una speranza che possa essere davvero così, a tratti una serenità che non avrei mai creduto di poter sentire in questo periodo. Inizio a pensare che trovare questo libro "per caso" in libreria non sia stato poi tanto un caso... Emilio vi ha lasciato Ginger e Fred, io ho Docky e Rodolfo, due cocker fulvi di due e quattro anni che erano (e sono) i nostri "bambini" e che ora, come lei sa bene, fanno di tutto per scandire le mie giornate. Il dolore (con la lettera minuscola) sta diventando una parte di me, interna, ci sono meno lacrime ma non fa meno male. Prego attraverso le parole di Emilio, affinché la mia fede cresca sempre di più e un giorno mi venga concesso di sapere che chi amo sta bene come Emilio, che mi aspetta, e che per il momento non mi lascia mai. In certi momenti mi capita di tornare a pensare alla morte come qualcosa di terribile, a quella notte che ho vissuto come un inferno, ma ora mi dico che forse Dio ha scelto me per un disegno più grande, che io non posso nemmeno immaginare, perché altrimenti non avrebbe senso tutto questo... (ecco, ora mi viene da piangere, sono un po' "banana" anche io... ). Le mando un grande abbraccio e anche una foto scattata la scorsa estate quando eravamo insieme e felici, credo che il mio percorso sarà lungo e difficile ma almeno, per ora, so di averlo iniziato... Grazie Matteo


21 maggio 2009

Non so come mai solo ora mi sono decisa a scrivere, dopo anni che leggo i libri e seguo il sito di Emilio. La cosa che mi preme di più è ringraziarvi e ringraziarlo, io già lo faccio, non so se gli arriva, quindi vi prego di farlo voi per me. Cerco spesso le nuove letterine sul sito, perché sono sempre un balsamo per l'anima. Spesso mi ritrovo a piangere quelle lacrime dolci dello stupore e della gratitudine, miste un po' alla fatica che a volte si fa ad essere contenti per chi è già nella felicità assoluta ma che a noi manca tanto. Avrei ovviamente mille domande da porre, non è detto che prima o poi io ci provi, e ovviamente non mi offenderò, né cambierà nulla di quello che provo, se non avrò risposte. Per il momento vi dico ancora infinite grazie per quello che fate. Un mare di baci a voi, Emilio, e i cagnoloni. Catia


2 giugno 2009

Carissima mamma (banana )... voglio dirti che il mio bel viaggio alla scoperta di Emilio e di te e tuo marito continua. Ho avuto in regalo per la festa della mamma il secondo libro di Emilio. MI ha tenuto compagnia nelle tante ore di viaggio che trascorro da Colleferro (dove abito ) a Roma (dove lavoro ). Quanta solarità e serenità nelle parole di Emilio... ci sono pagine in cui si sente cosi tanto l'amore per Dio e la Madre Misericordiosa che quasi percepisco quella luminosità di spirito che vorrebbe farci vedere. Spero che sia in compagnia di quelli che mi stanno aspettando lassù! (e non sono pochi ). Dio vi ha regalato un dono stupendo autorizzando ad aprire questa porta tra cielo e terra! Non avere mai dubbi (ha ragione Emilio ) quella penna che scrive non è frutto "del tuo immenso dolore materno" ma della Pietà divina che ha voluto regalare un raggio di sole a chi stava nel buio . Un bacio. Lia


2 giugno 2009

Carissimi, cosa ha di diverso la mia lettera da quella di migliaia di altre che certamente arriveranno ai vostri occhi? Già una volta cercai conforto nelle vostre parole, e la preghiera ed il tempo mi diedero le risposte. Colgo l’occasione per ringraziarvi nuovamente della risposta di allora. Ho sempre avuto un dialogo forte con Dio e le sue creature che poi siamo anche tutti noi. Ho avuto anch’io la possibilità e la gioia di parlare con chi dei miei cari era approdato alla vera Casa, ma forse non ho adempiuto ai miei doveri tenendo il tutto riservato temendo il giudizio altrui o, in altro momento, sentendomi speciale e quindi peccando di vanità. A quel punto chiesi al Signore di chiudermi quella porta... non avevo bisogno di segni... la mia Fede è nata con me. Mi ritrovo oggi sconcertata, a volte sconvolta dalla mancanza di Fede che con mano tocco anche nella mia stessa famiglia. Come rispondere ai loro perché? Ormai non si crede più nemmeno alla palese manifestazione di Dio. Mi sento in difetto con Lui e col mio caro Gesù… Stanotte ho fatto un sogno: stavo in riva al mare, un mare invernale, mosso... e tanti uomini vi stavano immersi, non chiedevano aiuto ma certamente erano in Pericolo… e ad un certo punto un uomo rivolto a pancia sotto si tirò su dai flutti, il viso sofferente... era Gesù … Mi sono svegliata con una profonda sensazione di tristezza e disagio, con in mente il suo vicino ritorno e soprattutto il pensiero per le tante anime del purgatorio e dei non credenti che hanno bisogno di preghiere. Credo manchi poco ai tempi, bisogna prepararsi... Vorrei tanto sapere da Emilio se la lettura è corretta... non chiedo una risposta personale, penso sarà certamente utile a tutti coloro che cercano in lui una guida, leggere la sua prossima lettera. Gli mando un bacio, so già che lo sentirà. Un forte abbraccio a voi che sento come cari amici, chissà che un giorno non ci si possa o debba incontrare. Ivana


2 giugno 2009

Cara mamma di Emilio, prega per me. L'angoscia mi sovrasta. Ho voglia di chiudere i miei giorni. il senso di Dio non mi viene in aiuto. L.C.

Caro L. Non chiedere, non chiedere, mi diceva Emilio nei primi tempi del nostro dialogo con la penna. E io l'ho ascoltato perché volevo fargli piacere, ma solo dopo tanto tempo ho cominciato a capire che era giusto lasciare a lui la scelta della cose da dirci, degli argomenti da trattare, delle parole con le quali indicarci il cammino. Chiedere significa dimostrare la presunzione non solo di sapere cosa è bene e cosa non lo è (ricordi il peccato originale?), ma anche la pretesa di poter capire il senso della risposta ottenuta. E questo non è vero, perché la nostra mente non ha gli strumenti per affrontare l'incontenibile mistero della vita. Quale madre, nella gioia della nascita del suo bambino, pensa alla morte e al calvario che inevitabilmente affronterà? Credo che anche questo sia un dono di Dio, per vivere intensamente ogni gioia e portare sempre con noi questa ricchezza accumulata e inalienabile, l'unica che sa contrastare il dolore e la disperazione. Il calvario non è mai conseguenza dei propri peccati. Non ha senso pronunciare questa parola dimenticando che ha assunto il suo significato in Gesù. Perciò con tanto affetto ti dico ancora: non chiedere, non cercare spiegazioni all'evento disumano che condurrà M. alla vita vera. Ma se proprio vuoi, chiedi invece un miracolo. "Che si attua praticamente sempre, ma diviene visibile solo a quegli occhi forniti delle lenti particolari della fede. Si tratta di una fede particolare, fatta di dedizione e di coraggio, di saggezza e di semplicità, di forza e di mitezza, di consapevolezza e di stupore, di amore universale e di rinuncia all'io. Tutti ingredienti che miracolosamente mescolati rendono concepibile qualsiasi evento miracoloso". (Diario di un angelo pag.32) Ti abbraccio forte, pregherò per voi e ti sarò vicina. Pensa anche tu un po’ a me e alla mia esperienza di vita, che è maturata fino a condurmi alla serenità. Con affetto. La mamma di Emilio


25 giugno 2009

Carissimi Signori Crispo, mi chiamo Ilenia S. ho trentaquattro anni ed abito a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Voi non mi conoscete, ho avuto questo indirizzo da Aldo, che tra l’altro si raccomanda di mandarvi i suoi saluti. Spero di cuore vogliate leggere quello che ho dentro e vorrei comunicarvi.
Solo quattro mesi fa la mia famiglia ed io ci preparavamo a vivere un anno bello e ricco di emozioni. Mio fratello a marzo avrebbe fatto la Santa Cresima ed io per il due maggio organizzavo il mio matrimonio. Eravamo felici. Il tredici febbraio un incidente ha cambiato in un attimo le nostre vite per sempre. Un’auto ha investito Nicola, mio fratello di tredici anni che, dopo una settimana di coma, ci ha lasciati nella disperazione più Profonda. Lui era la luce dei nostri occhi, un dono del cielo arrivato vent’anni dopo la mia nascita, quando ormai non ci speravamo più. Mia mamma, quando io avevo dieci anni, aveva già dato al cielo un angelo di cinque giorni. Nicola ha, nei suoi pochi anni, riempito le nostre vite, colmato un vuoto, è diventato il centro del mondo e tutto ciò che avevamo di più prezioso. Pensavamo di non sopravvivere, di non farcela, credevamo non fosse più possibile dopo di lui. Invece il tempo passa, e volentieri o no tutto continua, ogni giorno inizia e finisce. In qualche modo, con fatica, andiamo avanti.
Ho visto la mia famiglia reggersi in piedi a stento, mia mamma arrancare nel vuoto e nel buio della sua Caverna, ho sentito la nostra fede vacillare e la rabbia prendere il sopravvento. Voi sapete di cosa parlo. I nostri sentimenti penso siano stati anche i vostri e di tutti coloro che non riescono a capire, ad accettare, a rassegnarsi. Chi più (io e mio papà ) chi meno (sicuramente mia mamma ) cerca di tirare fuori le unghie, stringere i denti e andare avanti, nonostante il peso da portare sia enorme.
Un giorno, per puro caso, mia mamma ha visto la signora Annarita testimoniare la sua esperienza in Televisione. E’ rimasta colpita dai libri di cui parlava ma non è riuscita a trascrivere informazioni a riguardo. Si è messa in moto e tra una telefonata alla Rai ed una alla trasmissione ha recuperato i titoli ed ordinato I libri. Una piccola luce è entrata nella sua caverna nera, abbiamo letto entrambe e creduto alla vostra Testimonianza. Abbiamo sentito di condividere dolore ed emozione con voi, anche perché la vostra settimana di calvario è stata molto simile alla nostra, così come le vostre date importanti e le nostre ed un’altra serie di “coincidenze”. Abbiamo ritrovato in Emilio una personalità vicina a quella di Nicola ed anche la signora Annarita somiglia, per certi versi, a mia mamma, in comune hanno anche la dedizione e l’amore per il teatro e l’arte. Ci siamo ritrovate molto nella lettura di Diario di un Angelo ed anche del nostro Nicola. Si è riaccesa la fede e la speranza in noi, ogni pagina ci dona un po’ di serenità ed aiuta. Io sono ancora tanto preoccupata però. Si sa che per la mamma è più difficile reagire, ed a volte ho l’impressione che vorrebbe tanto ma le manchino le forze. Ha perso il suo bambino di tredici anni mentre andava a scuola di violino in bicicletta, ne aveva già pianto uno di cinque giorni ed una sorella di trentacinque anni. E’ stata messa a dura prova tante volte e quest’ultima mi sembra davvero troppo grande per lei. Ha espresso più volte il desiderio di conoscervi, di sentirvi raccontare della vostra esperienza, del contatto con quel mondo dove sicuramente vive anche il nostro Angelo. Sono sicura l’aiuterebbe moltissimo, le darebbe più forza e più fede. Io farei di tutto per realizzare un suo desiderio, nella speranza di vederla un po’ più serena. Anche la nostra era una famiglia molto unita ed ora ho molta paura di vederla crollare sotto il peso di una croce enorme. Intanto vi ringrazio per aver donato una testimonianza che risponde a tante domande di chi è nel lutto e nella disperazione. Regala speranza e sollievo. Per fortuna ci sono persone come voi, disponibili a condividere ed aiutare chi ne ha più bisogno. Questo avete fatto pubblicando i libri di vostro figlio. Sono sicura che Lassù Sono molto orgogliosi del vostro lavoro. Inoltre dovete essere davvero fieri di Emilio che, da come scrive, si capisce essere un Angelo meraviglioso. Scusate se vi ho fatto perdere un po’ di tempo. Vi lascio la mia e mail ed il mio indirizzo nel caso, senza fretta, anche dopo l’estate, foste disponibili ad incontrare me ed i miei genitori. Sappiate che saremmo onorati di raggiungervi nel caso. Con immenso affetto Ilenia.


7 luglio 2009

Cara mamma di Emilio, sono la mamma di Marco il pilota ucciso in Iraq nel 2005. E' un po di tempo che non ci sentiamo ma il pensiero è rivolto spesso a lei e a suo figlio. Ho ricevuto il programma del convegno di Cattolica e con grande gioia ho letto dell'intervento suo e di suo marito. Ne sono stata felice e spero proprio che sia la volta buona per incontrarci. Ho passato un brutto inverno con una grande depressione, ma poi ho capito che Marco non vuole questo e ho ripreso a vivere sempre con la morte nel cuore. Ora sono un po più serena, non faccio altro che leggere messaggi perché penso siano rivolti anche a me e da lassù il mio meraviglioso figlio mi sta vicino. Con la speranza di vederci presto la saluto con affetto. Lidia mamma di Marco


29 luglio 2009

Buongiorno cari genitori di Emilio. Attendo con ansia le splendide parole che Emilio ci scrive e ne sento la mancanza. Che ragazzo fantastico! Un abbraccio affettuoso. R.


3 agosto 2009

Cara mamma di Emilio, sono Angela, quella signora di Bologna che a volte le ha telefonato, era da tempo che non aprivo il sito di Emilio, e proprio oggi pensavo all'amore di Dio Padre, che come un padre buono ama tutti i suoi figli e li vuole salvare , e pensavo proprio a quanto può soffrire vedendo queste creature che si perdono nei vizi del bere e della droga e tanto altro... Proprio oggi avevo visto dei giovani che si riempivano di birra… E nulla avviene per caso, ma ho aperto il sito ed Emilio nella sua ultima lettera parlava proprio dell'amore del Padre buono. E’ stata per me una consolazione, ho vissuto un periodo molto intenso… La mia mamma è andata in cielo… Ma ho avuto anche la grande gioia che mio figlio si è sposato in chiesa. Una marea di emozioni che solo il Signore può farti vivere. Grazie per la sua opera e la sua dedizione a questo grande dono. E' una testimonianza grande che il Signore nella sua grande misericordia e amore ci ha concesso. A presto un caro abbraccio. Angela


30 agosto 2009

Carissimi genitori di Emilio, ho letto ambedue i libri e mi collego spesso al sito. Sono profondamente religiosa e la lettura dei messaggi di Emilio ha ulteriormente rafforzato la mia fede. Nel corso della lettura degli ultimi messaggi ho notato un graduale cambiamento, meno "spontaneo" e più teologico. Non fraintendetemi, con questo non voglio mettere in dubbio il vostro operato e la genuinità dei messaggi di Emilio, ma come spesso avviene in queste esperienze, e non so se anche in questo caso,  una revisione sicuramente in buona fede di un "curatore spirituale" potrebbe inficiare il messaggio originario di amore divino. Non ho più letto e provato la stessa sensazione di amorosa fiducia al nostro Padre Celeste, per es. quando il nostro angelo Emilio descrive il suo passaggio: "...ti giunge il benedicente sorriso del Padre e la fragorosa ed allegra risata di tutti gli spiriti celesti che ti amano, e ti accolgono con la gioia di chi si aspetta un finale a lieto fine. E tu ti lasci dietro per sempre i tuoi dolori e con essi quelli del distacco, perché tra te e chi rimane in terra ...." ecc ecc ed altri brani... Perdonate se mi sono permessa di disturbarvi, ma sto parlando con il cuore, e la mia è solo una sincera preoccupazione su eventuali intromissioni (ripeto sicuramente nella buona fede..) non provenienti dal Divino ma dall'umano pensiero.
Che la Corte Celeste illumini e guidi il vostro cammino. Mpia

Cara Maria Pia, stai scherzando? Nei due libri di Emilio trovi stampato un NOTA BENE che specifica:
I testi riproducono fedelmente gli originali manoscritti, in ogni particolare e particolarità anche ortografica. Ivi compreso l'uso della lettera maiuscola, che spesso ha una motivazione espressiva, in altri casi  rappresenta semplicemente l'inizio di un periodo e presuppone un punto fermo a conclusione del precedente. Pertanto va detto  che la punteggiatura non è presente nel manoscritto, ed è stata aggiunta secondo il chiaro suggerimento della parola. ecc. Questa nostra dichiarazione garantisce l'assoluta autenticità dei testi.  E vale anche per la pubblicazione delle lettere di Emilio sul web, che è curata da me personalmente.
Perciò, non ti fraintendo, ma mi piacerebbe capire da dove viene questa tua preoccupazione  su "eventuali intromissioni".
Nessuno mai ha modificato o modificherà una sola riga delle letterine di Emilio. Hai la mia parola. La mamma di Emilio


1 settembre 2009

Gentilissimi sig.ri Crispo, ho 53 anni e ho letto i libri di Emilio già da tempo, e ogni tanto mi collego al sito per leggere i nuovi messaggi, da cui cerco di capire e carpire tutto ciò che mi può aiutare nel cammino spirituale intrapreso 2 anni fa.
Ho perso nel ‘86 mio padre Andrea, aveva 64 anni, un ictus l'ha portato via. Dai sogni che ho fatto -io li chiamo sogni realtà- so che mio padre non è andato a stare proprio bene (lui era ateo). Cerco di fargli dire messe, gli dedico i rosari, faccio opere di carità a suo nome, ma mi chiedo: basterà? Tralascio qualcosa? Quanto bisognerebbe pregare durante il giorno? Emilio ha mai scritto qualcosa inerente alle anime del purgatorio? Sono passati tanti anni, ho nostalgia di lui ma mi fa male saperlo magari ancora triste e lontano dai suoi famigliari. Non so perché vi ho scritto, ho seguito un impulso, mi sento quasi ridicola, ma sono contenta di averlo fatto. Ho molta ammirazione per voi, davvero tanto. Affettuosamente. S.

Vedi: 17 settembre 2000


6 settembre 2009

Siamo i genitori di Luca Cardin, un magnifico ragazzo che il 30 settembre del 2006, all’età di 14 anni ci è venuto a mancare all’improvviso morendoci tra le braccia, in maniera tragicamente inaspettata, senza che nulla potesse far presagire una simile tragedia. Inutile dire di come siano ridotte le nostre vite, la disperazione, il senso di una vita che non potrà mai più essere completa, un dolore fisso impiantato nel cuore e tutto quello che non riesco a dire. Ogni genitore che perde un figlio può ben capire. Scrivo questa mia email per ringraziare il Signore perché attraverso Voi ed Emilio, fa arrivare a noi quei messaggi stupendi che sono per noi una vera boccata di aria fresca che ci riempiono di speranza e portano tanta consolazione. Ho divorato prima il Diario di un Angelo poi Cielo che Poesia e continuo a rileggerli, non vorrei togliere nulla al Vostro caro Emilio ma molte volte mi piace pensare che quelle parole siano sì di Emilio, ma che sia Luca che me le mette tra le mani. Ma è il contenuto che è eccezionale, tratta con chiarezza e semplicità temi portando a conclusioni che non avevo neanche mai sfiorato. Grazie a questi messaggi il nostro cuore si riempie di serenità e si riprende forza. Penso che quanto scritto possa davvero toccare molte persone mi auguro che la platea sia la più vasta possibile, ma mi rendo anche conto che la nostra “condizione” ci rende molto più sensibili e che le emozioni che proviamo noi non credo siano le stesse di un normale seppur fedele lettore, allora per questo noi vi ringraziamo per questo grande dono che ci arriva dal cielo. Ci piacerebbe molto avere con Voi uno scambio anche breve di corrispondenza, ma mi rendo conto che il Vostro (e Nostro) Emilio vi ha inguaiati in un bel vortice di emozioni e di lavoro e allora auguro a Voi di lavorare come matti, e se per caso troverete il tempo per dedicarci un paio di righe ve ne saremo davvero grati. Domenico e Paola


21 settembre 2009

Scusami tanto Emilio, amico mio carissimo. Non vorrei farti perdere tempo - tanto il tempo lassù da voi non c'è - ma è un bel po' che camminiamo insieme e vorrei ringraziarti della compagnia. So che oggi per te sarà celebrata una Messa speciale e mi dispiace di non poterci essere perché non abito a Roma, ma ascolterò ugualmente una Santa messa per te, così, se come sempre mi accompagni, ci troveremo in un bel posto a ringraziare Dio di averci fatto conoscere. Penso che leggeranno queste righe anche i tuoi genitori, dunque diciamoglielo che ci siamo conosciuti quando mi stavo infilando in quel brutto guaio che si chiama "erba" e già mi stavo bevendo il cervello. Poi sei arrivato tu, con il tuo libro in mano. Ho cambiato sigarette e ho cambiato vita. Ancora non mi è morto nessuno, ma ho capito il dolore, la disperazione e ho cominciato a ringraziare Dio per la mia vita. Per fortuna mi è sempre piaciuto leggere... Grazie Emilio, non ti vedo ma ti posso abbracciare, con tutto l'affetto sincero e leale di un amico vero. Raffaele


10 ottobre 2009

Gentilissimi signori Crispo, ho perso mio marito malato di SLA dopo lunga agonia il 13 marzo 2009. Per me è stata una perdita incolmabile. Noi due ci amavamo tantissimo eravamo un tutt'uno sempre pieni di amore. Mio marito Luciano, persona buona, intelligente, e quello che si può dire un'anima bella. Si perché lui era la gioia di vivere, sempre sereno e disponibile con tutti, allegro, era un uomo meraviglioso. L'ho perso e così sono sprofondata in un dolore immenso. La mia fede stava crollando, ma ho avuto dei piccoli segnali dalla sua anima che mi incitavano a rimettermi in carreggiata. Per una serie di eventi fortuiti, sono andata al convegno di Cattolica il 17 settembre 2009 dove ho avuto modo di ascoltarvi e comprare il libro del Vostro Emilio. L'ho letto e mi si è aperto il cuore. Adesso sono sicura che il mio L. è nella Luce di Dio e protetto dal Manto della Vergine Maria che io prego sempre. Vi ringrazio e ringrazio Emilio che mi ha ridato un po' di luce in quel buio in cui ero sprofondata. Ringraziatelo per me e che Dio e la nostra buona Mamma illumini sempre il nostro cammino verso di Loro. Grazie Flavia


13 ottobre 2009

Caro Emilio, mi permetto di chiamarti così perché ho letto più volte il tuo libro Diario di un angelo, dopo la morte di mio marito nel 2002, di cancro, a soli 42 anni. Tu con le tue parole mi hai dato speranza, serenità e non nego che nei momenti bui rileggo le tue parole. Volevo solo dirti grazie di cuore per la serenità che infondi nell’animo di chi come me cerca la serenità. Tu che sei un angelo aiutami a pregare, prega per me, per mio marito, per i miei ragazzi e per tutti coloro che hanno bisogno. Scusami e a presto. Rita 63


13 ottobre 2009

Ho letto il primo diario parecchio tempo fa. Mio marito era morto nel '92, quindi come non capire e comprendere il dolore di chi rimane a mani vuote? Io, dopo qualche mese, tramite una ragazza ricevetti una lettera dal mio Silvio, ed ero felice perché avevo la conferma che nell'amore di Dio non si perde nulla, ma tutto si trasforma, dalla vita terrena si passa alla vita celeste, nell'immensa luce di Dio Padre. Carissimi genitori di Emilio, ho atteso con trepidante attesa il Secondo diario e lo sto gustando in tutte le sue sfumature. Grazie Emilio per questi scorci di paradiso che ci dai, sapervi in mezzo a noi è di grande conforto. Ti mando un grosso bacione, danne uno per me al mio Silvio, so che lassù o quaggiù il lavoro non vi manca, per ora vi abbraccio con tutto il mio amore, un caloroso abbraccio a tutta la comunità che sta con voi, al piccolo Simone e a tutti i Santi. Vostra Maria I.

Ho visto in Rai l'intervista di Sposini con quel facsimile di psicodeficente: non hanno capito nulla, o meglio fanno finta di non voler capire. Alla base di tutto manca la fede, e per chi non crede sarà difficile trovare un po' di spazio nel proprio cuore per Colui che ci ha creati. Peggio per loro. Pubblicando i diari di Emilio avete reso felici e pieni di speranza molte persone, continuate così. Io faccio l'infermiera e sarei felice di poter comunicare con voi tramite e-mail, posso contarci? Per ora un bacione e ancora grazie. Maria I.


31 ottobre 2009

Carissimi mamma e papà di Emilio, quale grande ed immensa opera state facendo. Sappiate che, appena posso, mi collego al vostro sito che leggo con avidità e con sete profonda di conoscere tutto ciò che scrive Emilio; rapita e profondamente commossa da ciò che scrive, mi appresto poi ad una sana meditazione. Chi vi scrive ha perso una bimba dopo appena 4 giorni dalla nascita nel dicembre 2007 lasciandoci un vuoto immenso che abbiamo cercato di colmare amando alla follia la gemella rimasta Angelica e ora del nuovo arrivato Giacomo. Certo, dice bene il papà di Emilio: quanti perché continuiamo a porci noi genitori con il cuore devastato dal dolore… Per volere di Dio però i nostri bimbi si manifestano incoraggiandoci sempre. Ludovica irrompe nel nostro cammino facendoci trovare mille cuoricini di qua e di là, dei quali molti ho fotografato. Una esperienza del tutto simile a quella della Sig.ra Dalila di Lazzaro, madre che ha perso un figlio ventenne in un incidente stradale (ma sicuramente sapete già la sua storia). In lacrime, mi raccolgo spesso in preghiera a Maria che, come noi, è stata una madre che ha visto morire suo Figlio. Vi stimo tantissimo e vi ringrazio immensamente perché, grazie al vostro lavoro e soprattutto ad Emilio, la mia sofferenza ha iniziato un percorso inarrestabile verso una gioiosa speranza. Leila Z.


2 novembre 2009

Buongiorno, ho letto il Diario di un angelo: emozionante e davvero bellissimo. Da un mese ho perso la persona di cui sono innamorata, si è tolto la vita. Lo conoscevo da un anno e quasi cinque mesi, era un uomo buono ed umile... C. il mio grande Amore. Sono contenta per Voi che siete riusciti ad avere un così bel contatto con Vostro figlio, deve essere stato molto confortante sapere di poter comunicare con lui. Vorrei potermi esprimere meglio e ringraziare Voi ed Emilio per essermi "vicini" in questo momento. Ma tutto questo male che provo mi porta ad essere un po' ermetica. Spero con quello che resta del mio cuore che anche C. sia sereno e spero un giorno di poterlo incontrare. Non so se avrò la fortuna di avere dei segni che mi possano aiutare ad andare avanti... ho tanta paura. Grazie, Emanuela.


11 novembre 2009

Carissimi, mi chiamo Grazia e sono la madre di Davide, uno degli otto ragazzi morti nel terremoto de L'Aquila alla Casa dello Studente. Non voglio scrivere del mio dolore perché so che lo conoscete, ma dopo aver letto le lettere del vostro carissimo Emilio ho preso coraggio e vengo a chiedervi di aiutarmi, per favore! Non chiedo contatti ma qualche parola da voi che mi aiuti a dare un po' sollievo a questo infinito dolore. Il vostro dono è bellissimo, è come avere Emilio ancora con voi ma avere soprattutto la certezza che lui è ancora vivo vicino a voi, sempre! Così il dolore è grande ma più sopportabile, penso. Vi prego, vi chiedo solo di aiutarmi a credere che tutto questo sia vero e che anche mio figlio è ancora vivo da qualche parte e che potrà anche lui un giorno comunicare con me. Vi chiedo scusa per questa mia invadenza, ma la disperazione mi rende più audace, anche a costo di essere appunto invadente. Se vorrete rispondermi, vi ringrazio fin da ora e spero che Emilio senta il mio dolore e vi aiuti ad aiutarmi. Un caro saluto. Grazia Malatesta

Cara mamma di Davide, è vero io lo so cosa succede nel cuore di una mamma, e vorrei con tutto il cuore saperti aiutare a trovare la stessa serenità con la quale continuo a vivere insieme a Emilio. Certo, in un modo diverso, ma non meno intenso a reale. Non so da dove cominciare per convincerti a mandare a Davide un sorriso. Lui, come Emilio, lo desidera più di tutto perché se gli sorridi significa che non lo pensi “morto”, significa che credi che la vita che gli hai dato non è finita, perché la vita è un dono di Dio che dura per sempre. Hai mai pensato a come deve essere brutto essere pensati “morti”? Pensa a Davide vivo e felice insieme a Dio: “
"Giunto da Lui non mi sono mai sentito così vicino e unito a voi, e così pieno di gratitudine per Lui e per voi. Perché ognuno di voi, ciascuno a modo suo, mi ha fatto scoprire lo stesso amore. Dello stesso amore si tratta, ora so che non vi è nessuna differenza"”. E tu per amor suo devi combattere contro la disperazione, cercare nella fede la certezza della sua vita. Allora potrà esserti vicino e aiutarti a sentire la sua presenza e tutto il suo amore.
Quello che hai letto è tutto vero, io ho messo insieme il diario di Emilio e ne ho fatto un libro, spinta dal desiderio che il grande aiuto che ci veniva offerto diventasse di tutti. Non ho cambiato una parola delle letterine di Emilio, ho solo messo le virgole, ma senza aggiungere neppure una virgola a quanto era realmente accaduto. Tu che sei una mamma come me lo capirai, come avrei potuto fare diversamente? Però nel libro non c'è tutto, perché mi sono limitata a raccontare solo quanto trovava riscontro nelle lettere di Emilio o poteva essere testimoniato da altri, che si erano trovati a condividere con noi un certo episodio. Ma ormai mi sento più sicura e ti confiderò qualcosa in più, che spero possa darti quel piccolo sollievo di cui parli.
Una volta, a mezzogiorno ho sentito suonare le campane e sono andata in camera da letto per recitare l'Angelus. Alla fine, mi sono trovata a pregare intimamente il Signore, chiedendoGli di starmi vicino con tenerezza perché anche io, come la Mamma Sua, ho vissuto la morte di un figlio. Ma quella parola non la voglio mai dire, e tutte quelle altre frasi: “è andato via... Non c'è più... “ mi sembrano ancora peggio. Ci avevo pensato tanto cercando di mettere insieme un'introduzione per Cielo che poesia, davvero mi sono scervellata per anni, ma un altro modo di dire un l'avevo mai trovato.
Così, quel giorno mi venne spontaneo chiederlo a Emilio: “Ma insomma, tu che sei tanto bravo, dimmelo tu!” Non intendevo che mi rispondesse per iscritto e neppure in qualsiasi altro modo, avevo parlato senza l'intenzione di fare una richiesta. E invece mi sono trovata davanti proprio lui, le mani sporte in avanti con il palmo in alto, stringeva le spalle ridacchiando con aria impertinente: "HO CAMBIATO VITA". Non è stata una visione, non l'ho visto con gli occhi né l'ho ascoltato con le orecchie. Non so spiegartelo, eppure è successo proprio come ti ho detto. HO CAMBIATO VITA! Ero stupita, questa frase così semplice non mi era mai venuta in mente. Emilio aveva ragione a prendermi in giro. Tutto il suo atteggiamento significava: sei proprio una mamma banana. Ci vuole tanto?
La verità è semplice: i nostri figli hanno cambiato vita, sono vivi, sono felici. E noi non dobbiamo aggrapparci al dolore come l'ultima cosa che ci resta, perché loro saranno nostri figli per sempre e noi non smetteremo mai di essere le loro mamme. Ci mancano tanto, vorremmo vederli, abbracciarli, accarezzarli. Ma io non voglio essere una di quelle mamme che hanno un figlio lontano e si lamentano: Lui sta bene, lo so, ma io sono rimasta sola.
Non siamo rimaste sole, i nostri figli non ci lasceranno mai e dobbiamo accoglierli nel cuore con un sorriso. Pensa a quando non lo avevi ancora mai visto e sorridevi per lui, che viveva dentro di te. Adesso non so più andare avanti, sto pensando al tuo dolore, un dolore vivo che lotta contro la vita. Durante quel tremendo terremoto avresti voluto essere con Davide, ma ora devi preparati a farti scuotere dall'amore di Davide che non vuole più vederti soffrire così, non vuole che la vita sia soffocata dal dolore. So che ti sembra impossibile trovare un po'’ di serenità, ma tu devi farlo per lui. E una mamma per un figlio riesce veramente a fare l'impossibile. Prega Maria Misericordiosa che ti aiuti, lo farà anche Lei per amore di Davide. Ti abbraccio forte, scrivimi quando vuoi se lo desideri. Vorrei che pensassi a me come a un'amica che ti vuole bene. Una preghierina per voi la dirò anche io, con tutto il cuore. Con tanto affetto, la mamma di Emilio

15 novembre 2009

Carissima mamma di Emilio grazie, grazie tantissimo per avermi risposto. E' stata un'emozione forte ricevere la tua bellissima lettera. Quando ho scritto la mia, ho pensato: "ci provo", senza tante speranze. Invece hai trovato anche per me un po' del tuo tempo e sapessi come mi ha fatto bene! D'ora in avanti, farò come mi hai detto: sorriderò sempre al mio Davide e attraverso le vostre testimonianze e tanta preghiera, un giorno riuscirò a credere fermamente che Davide è vivo ed è sempre con me. Quando tutto questo succederà, allora forse tutto avrà un senso e riuscirò a trovare un po' di pace. So che il lavoro sarà arduo e lungo, ma, come dici tu, l'amore di una madre può tutto! Ma ora, per favore, posso chiedervi come vi è arrivato questo dono meraviglioso? Ci sono particolari requisiti (scusate se li definisco così ) che bisogna avere, come essere molto credenti, oppure è un dono che è arrivato inaspettato? Ti prego, se ti farà piacere, mi puoi raccontare di questa cosa bellissima? Poter continuare a dialogare col proprio figlio è una cosa sconvolgente!!! E' come continuare a vivere con lui, come dici tu. Spero un giorno di arrivare anche io ad essere degna di tanto amore, ma se ciò non accadesse, continuerò a leggere le lettere di Emilio e penserò che anche il mio Davide vive nello stesso splendido luogo felice, ma sempre con me. Grazie, grazie di cuore per l'aiuto e sono onorata della tua amicizia e anche io ti voglio già bene. Continuerò a scriverti sicuramente e spero che Emilio e Davide diventino amici anche loro. Ti abbraccio forte. La mamma di Davide
Ps: mi piace tantissimo chiamarmi così e credo fermamente alla tua visione, se così si può chiamare. E' una carezza di Dio


17 novembre 2009

Gentilissimi Signori Crispo, sono diversi anni che desidero scrivervi, e adesso che lo faccio vorrei poter bussare prima di “disturbarVi”, perché so che di lettere come la mia ne ricevete tutti i giorni. Desidero raccontarVi di un angelo che è salito in Cielo e non vi nascondo la mia speranza che Emilio, senza che voi glielo chiediate, Vi possa dire qualcosa di lei... o forse l'ha già fatto, o lo fa tutte le volte che vi racconta del suo meraviglioso Cielo, di cui Elena, sono sicura, fa parte. Sei anni fa, la sera del 16 dicembre 2003 è morta mia sorella Elena. Aveva 32 anni. E' stato un pirata della strada ad investirla. Era uscita di casa per fare una corsetta e dopo solo 20 minuti nostra mamma ha avuto un presentimento. Erano le 20,30 di sera. Siamo usciti a cercarla subito. Dopo poco abbiamo avvisato i carabinieri, i quali a loro volta hanno chiesto aiuto alla protezione civile. L'abbiamo ritrovata alle 2 di notte, a due chilometri dal luogo dove sembra sia avvenuto l'incidente, trasportata dalle acque della roggia che costeggia la strada del paese, dove era caduta dopo essere stata colpita alla testa dallo specchietto laterale destro di un furgone che sopraggiungeva da dietro, forse. Ma i dettagli dell'incidente sono talmente devastanti per noi familiari che preferiamo non soffermarci. Elena era un po' come Emilio, la figlia ideale. Bravissima negli studi e nei rapporti con le persone. Tutti le volevano bene e si affezionavano a lei all'istante. Chissà perché sono sempre i più speciali a lasciarci. Quando diventò avvocato, era il più giovane avvocato del bassanese. Lavorava minimo 10 ore al giorno e quando terminava di lavorare si dedicava ad altre attività... non era capace di stare ferma. Anche la sera, non ricordo di averla mai vista sul divano davanti alla televisione. Il suo tempo libero lo passava a leggere, in palestra o con le amiche. Non voleva sprecare il suo tempo. La mia famiglia, dopo la tragedia era devastata. Elena era la terza di 4 figlie nate in cinque anni. Io (sono la secondogenita) ho sofferto terribilmente per la morte di mia sorella, ma per fortuna ho conosciuto Emilio e attraverso le sue lettere il mio dolore si è ammortizzato e ho ripreso in mano la mia vita... una vita che non sentivo più mia. Poi ho fatto conoscere Emilio al resto della mia famiglia e tutti ci siamo affezionati a lui. Siamo una famiglia molto unita e credente, per grazia di Dio, la fede aiuta molto soprattutto in certe circostanze, ma sperare nell'aldilà non mi era sufficiente. E' stato Emilio a rispondere alle mie ossessionanti domande. Elena era terrorizzata all'idea di morire, all'idea che qualcuno a lei caro potesse morire... ne parlava spesso, e, dopo l'incidente, il mio incubo costante era che Elena vagasse terrorizzata nel buio alla ricerca di noi familiari, di me, che ero la sorella più “forte”, il “maschiaccio” di casa che la tranquillizzava quando era spaventata. Tra l'altro Elena se n'era andata e non ha trovato i suoi genitori ad aspettarla, o una di noi sorelle, insomma nessuno che conoscesse bene era morto prima, a parte tre nonni che però non aveva avuto il tempo di conoscere e affezionarsi perché erano morti quando Elena era piccolissima o addirittura non ancora nata. Dalla disgrazia per due anni non mi sono data pace. Non sopportavo l'idea di non poterla aiutare come invece avevo sempre fatto. Magari lei aveva bisogno di aiuto, ma io non sapevo come aiutarla. Era diventata un'ossessione. Emilio mi ha tranquillizzata. Sono venuta a conoscenza dei libri di Emilio per caso, voglio pensare che sia stata proprio Elena a farmelo conoscere data la circostanza a dir poco strana. E' straordinario che voi possiate comunicare con Vostro figlio. I suoi messaggi sono talmente pieni di amore e vita che mi fanno pensare ad Elena serena e in piena attività lavorativa nel Suo nuovo mondo. E' talmente speciale quello che mi ha trasmesso Emilio che ho anche chiesto ad alcuni sacerdoti se era giusto trovare tanto conforto in questo tipo di letture. Fortunatamente loro mi hanno rassicurata. Adesso quasi sorrido quando sento recitare l'Eterno Riposo... mi vedo tutti i nostri angeli che da Lassù ci guardano perplessi: ma allora non abbiamo capito niente! Altro che riposo per loro... ciò mi rasserena e chi ha conosciuto Elena mi può capire. Cari Signori Crispo, grazie per renderci partecipi del Vostro meraviglioso dono. Grazie per la serenità che trasmettete. Con tanto, tanto affetto. Giuliana B.


25 novembre 2009

Carissimi genitori di Emilio, ogni tanto vengo a leggere tra le vostre pagine, perché sapere che il vostro adorato figlio è vivo più che mai mi dà gioia. Si sta avvicinando il Natale, il periodo più bello dell'anno, ma da quando ho perso mio padre questo è il periodo più "temuto" dell'anno. Ho sempre adorato addobbare la casa con tante luci colorate ma la vera luce... quella del mio cuore si è affievolita, e l'unica cosa che riesco a fare pensando al Natale è piangere. Cari genitori, non so nemmeno perché vi scrivo queste cose... forse spero che il vostro Emilio legga e mi porti i saluti del mio caro Papà. Ma d'altro canto mi rendo conto di quanto sia presuntuoso ambire a tanto... Scusate lo sfogo. Un bacio a voi e ad Emilio e... un bacio a mio papà, tramite lui. Buon Natale. L.


2 dicembre 2009

Cari genitori di Emilio, mi chiamo Irene e scrivo da Palermo. Vi ho conosciuti per caso: i miei genitori (laici entrambi e mio padre anch'esso medico) vi videro nella trasmissione Porta a Porta e rimasero impressionati dal Vostro racconto... Mio padre, che non si può definire di certo un credente, ne è rimasto visibilmente colpito e commosso. Ho provato a cercare dei riferimenti a Voi su internet, ma non avendo nomi e cognomi non sono mai riuscita nell'impresa sino ad oggi! Ho avuto il piacere di leggere le lettere di vostro figlio sul sito, e sto anche cercando di ordinare entrambi i libri presso l'editore. Ho pianto... Ho pianto tanto! So cosa significa la sofferenza perché l'ho vissuta sulla mia pelle, so che ci sono ferite che si rimarginano ma lasciano pur sempre delle cicatrici visibili, so anche che non sono genitore, e quindi posso soltanto lontanamente immaginare il vostro dolore... Ma nelle lettere ho visto di più: ho visto tanto amore, tanta gioia e tanta speranza. Ho letto qualche lettera e mi è bastata per conoscere vostro figlio. Un ragazzo d'oro per davvero, bello non soltanto fuori ma nell'anima, nell'intimo, nella sua solare gioia di vivere che dimostra a tutt'oggi. Vorrei solo dirvi e dire ad Emilio GRAZIE e lui sa perfettamente il perché... Un saluto sinceramente affettuoso. Irene


2 dicembre 2009

Cari genitori di Emilio, ho saputo di voi leggendo sul sito la storia più bella. Sono Giovanna una mamma di 56 anni che ha perso il suo primo figlio di 31 anni il 10 gennaio di quest'anno. Non ho ancora letto il libro del vs. angelo Emilio. Ma sono ad uno stato di disperazione totale che non mi interessa più di nessuno. Ho sempre capito, giustificato tutto e tutti nella mia vita, che ora che mi sento male, vorrei tanto che qualcuno o qualcosa scaldasse il mio cuore inaridito dal dolore. Ogni giorno mi sforzo, ogni giorno cerco di dare uno scopo a quello che faccio, ma sembro un robot, continuo ad andare avanti ma vorrei tanto dormire, dormire profondamente per non pensare. Da poco sono tornata dal lavoro, sono sola in casa e tutto intorno mi sembra inutile. Sono credente, la fede è stata sempre il mio bastone, ma ora non sento nulla, vorrei solo che qualcuno avesse una parola magica per me, per tirarmi fuori da questo buio. La pretendo da mio marito, che come sempre aspetta che questa crisi mi passi da sola, che ritorni a stare bene e tutti vissero felici e contenti. Sono stata sempre combattiva avendo avuto un figlio, questo, particolare. Che ha strappato tante volte il sorriso dal mio volto, eppure non mi sono fermata, a modo mio e cercando l'aiuto di persone competenti, ho cercato di aiutarlo ma non ci sono riuscita, e questo mi distrugge l'esistenza. Ho letto che oltre la morte c'è la luce, la nuova vita, ma questa verità non mi entra nel cuore. Me lo hanno ammazzato come un cane, non so perché, non riesco a farmene una ragione, da sola non riesco a scoprire la verità, perché ad un minimo particolare che mi raccontano vado sempre più giù, e mio marito niente. Lui sa solo lavorare e portare i soldi e risolvere i problemi degli altri. Ma la sua famiglia vive solo perché lui porta i soldi, Poi i problemi, le problematiche non appartengono al suo interesse. Sono stanca, come dicevo all'inizio, di giustificare tutto e tutti. Ora ci sono io e cerco qualcuno che mi aiuti. Mi ascolti, perché sa ascoltare solo chi ha conosciuto il tuo dolore, altrimenti sa solo sentire. Grazie per avermi dedicato un po' del vs, tempo. Mi chiamo Giovanna B. da Napoli. Grazie ancora

Cara Giovanna, della tua lettera non ho capito molte cose. Ma non importa, ciò che conta è che mi confidi il tuo dolore per aver “perso” tuo figlio. Ma io ti dico che non è vero. Una mamma non perde mai il figlio, io sono la mamma di Emilio e lo sarò per sempre. Emilio è mio figlio e la sua vita non finirà mai. Emilio è vivo, mi è vicino, mi vuole bene e palpita per me, è felice se gli sorrido, soffre se piango. Il dolore di una mamma, e peggio ancora la disperazione, sono così oscuri che portano ombra persino in paradiso. E tu vorresti fare questo per tuo figlio, pesare come macigno sulla sua vita felice? Quel macigno è il tuo pensiero di averlo “perso”, il pensarlo “morto”, mentre lui è vivo e ti sta vicino in ogni istante. Fede è ringraziare Dio per la vita eterna che dona ai Suoi figli oltre ai confini della materia. La morte non è la fine, è invece il superamento dei limiti che ci opprimono su questa terra. Per amore di tuo figlio puoi superarli anche tu. Pensalo risplendente della luce di Dio, pensalo vivo nel modo perfetto che è proprio dello spirito, pensalo radioso dell’Amore di Dio. E mandagli un sorriso per cancellare quell’ombra del tuo dolore che oscura la sua gioia di vivere per sempre. Sono sicura che ti è capitato di provare gioia per la felicità di qualcun’altro. So quanto è difficile, ma ora devi riuscire ad essere felice per la vita felice di tuo figlio. Fallo per lui, è l’unica cosa che ti chiede, l’unica cosa di cui ha bisogno per vivere nella perfetta felicità. Se proprio ti sembra impossibile, chiedi aiuto alla Mamma di Gesù, Che ha provato il nostro stesso dolore, chiedile di insegnarti ad amare come Lei ha amato e ama persino ognuno di noi. Questa è la parola magica: l’amore di una mamma può fare l’impossibile. Ora che si avvicina il Natale, fai proponimento di regalare a tuo figlio un sorriso, e sarà il più bel dono che la sua mamma gli abbia mai fatto. Ti abbraccio forte e dirò anche io una preghierina per te, alla Mamma di tutte le mamme nel giorno in cui si festeggia l’attimo in cui divenne Mamma e ci donò Gesù. Senza di Lui oggi non potrei dirti sii felice per la felicità di tuo figlio nella vita eterna. Con tanto affetto. La mamma di Emilio


8 dicembre 2009

Carissima mamma di Emilio, so che sei occupatissima e immagino quante email riceverai, ma ti prego quando puoi scrivimi ancora, perché la tua lettera mi ha confortata molto e nonostante i miei buoni propositi a volte ho momenti di grande disperazione, e l'unica soluzione la vedo nella morte. Non ce la faccio ad accettarlo, rivoglio il mio Davide, non so come fare! Non voglio diventare un'ossessione per lei, le chiedo solo qualche parola di quando in quando, per raccontarmi qualcosa di loro e del loro mondo che non vedo l'ora di raggiungere anche io. Aspetterò tutto il tempo che ci vorrà, spero solo che non ti dimenticherai di me. Un forte abbraccio la mamma di Davide.

Sono mortificata, scusa il ritardo. Non trovo abbastanza tempo per la posta e invece dovrei, anche perché condividere con le mamme come me l'aiuto di Emilio che ci giunge dal cielo è mio grandissimo desiderio. Ti prego perdonami per essermi lasciata distogliere da tante cose inutili che devo fare, ma non sono così importanti e veramente potrebbero aspettare.
Per aiutarti, e soprattutto ora che si avvicina il Santo Natale, a ritrovare un po'’ di serenità posso solo dirti che veramente la vita insieme ai nostri figli non è finita e continuerà per sempre. Loro ci sono vicinissimi, palpitano per noi, soffrono per le nostre lacrime, per il nostro dolore. Sono vivi e provano gli stessi sentimenti di quando ci stavano accanto anche materialmente. E allora, cosa facevamo per non coinvolgerli in una qualche situazione che ci faceva soffrire? “ "Non preoccuparti – -dicevamo- già non piango più, vedrai mi passerà. Ti prometto che ce la metterò tutta per superare questo momentaccio e ce la farò, ma tu stai sereno se vuoi farmi contenta"”. Tutto questo puoi dirlo a Davide anche ora, e stai certa che lui ti sta ascoltando. Ma devi fare veramente ogni sforzo per mantenere la tua promessa. Una mamma riesce a fare l'impossibile per amore di suo figlio. E lui ti aiuterà “facendosi vivo” in mille modi, perché tu ti accorga della sua presenza, del suo amore, delle sue premure per te. Non aver timore di scambiare una qualsiasi coincidenza per un “segno” del cielo. Quello che conta è il sentimento, l'emozione che in quel momento provi, che è un reale sentimento di AMORE VIVO, la reale emozione di un VIVO ABBRACCIO SPIRITUALE. Non sono sempre stati spirituali gli abbracci con i nostri figli?
Fai presto a convincertene, fai in fretta perché Davide sta aspettando il tuo sorriso come regalo di Natale. Sarà il regalo più bello che gli abbia mai fatto. Fatti aiutare anche da Emilio in questa difficile impresa, tutte le sue lettere sono anche per te. La vita di Davide è come la sua, ed io sono così sicura della sua gioia che quando prego il Signore per lui mi sento un po'’ ridicola. Allora passo dalle richieste al grazie più commosso e sincero che conosco. Sì, offrilo al Signore quel freddo che senti sulle labbra quando baci una fotografia, offriGlielo in ringraziamento della vita felice che Lui dona a Davide per l'eternità. Troverai presto nuove lettere di Emilio nel suo sito. Anche in questo sono rimasta indietro per uno stupido problema casalingo che assorbe tutto il mio tempo. Allora facciamo una gara, e vediamo se farai prima tu a far contento Davide, o prima io a pubblicare le nuove di Emilio. Spero di perdere. Intanto ti abbraccio con tutto il cuore. La mamma di Emilio


14 dicembre 2009

Cara mamma di Emilio, ti ringrazio infinitamente di aver risposto alla mia lettera, sei stata molto cara. In tanti mi hanno ripetute le tue stesse parole, ma non ancora ci riesco a vivere o a sentire questa verità, quasi mi sembra che mi sento liberata un po' dal dolore, dopo aver pianto o passata quella disperazione che mi toglie il respiro, mi blocca lo stomaco, vorrei tanto, anzi voglio fare come mi suggerisce il tuo cuore di mamma, voglio rendere felice mio figlio e regalargli tutti i sorrisi, tutti i baci, le carezze, gli sguardi amorevoli, che non gli ho saputo dare. Devo togliermi dal cuore questo macigno che mi tira giù, devo liberarmi la mente da tutto il brutto e il male della sua vita su questa terra. Pregherò Maria, la Madonna che come a me hanno ucciso il figlio, non provo odio o rancore per il mio prossimo, ma sono tante le cose brutte che ho incamerato per questo figlio, ed a volte pretendo da lui la pace che non ho, ora che lui è tra le braccia di Dio, avvolto dal Suo Amore, radiato dalla Luce Divina, inondato della Misericordia di Dio. Cara mamma di Emilio, amica mia vorrei poterlo sognare, accarezzare, baciarlo, stringerlo a me, e questa invisibilità mi blocca, mi fa piangere, mi fa disperare, poi mi calmo e vorrei sentire che mi chiamasse... Gli chiedo perdono, non voglio farlo soffrire, ha già pagato un caro prezzo, me lo hanno strappato dagli affetti della sua piccola bambina Alessia di 4 anni, che lo cerca in continuazione, di sua moglie, del fratello, della sorella, del papà, della sua mamma e di quanti lo hanno amato. Vorrei testimoniare e gridarlo a tutti che lui è vivo e che lo sento vicino, ma mi fa ancora tanto male non percepire la sua fisicità. Mi è piaciuta la frase: l'amore di una mamma può fare l'impossibile. Voglio riportare con l'aiuto del mio Agostino il sorriso, la speranza, la testimonianza che tu con amore porti nel cuore di tante mamme. Ti ringrazio di cuore e pregherò Dio che mi inondi d'Amore Infinito. Ti benedica e ti proteggano Dio e tutti i suoi angeli. Un bacio ad Emilio, è bellissimo. Un abbraccio Giovanna. Mi farebbe piacere rileggerti.


24 dicembre 2009

Cari genitori di Emilio, Caro Emilio, mi scuso innanzi tutto per il modo un po' confidenziale con cui apro questa e -mail, una confidenza che forse solo i grandi dolori consentono. Tante volte in questi mesi ho immaginato di scrivere, ma non è facile mettere insieme i pensieri quando diventano un turbinio incessante. Proverò a farlo di getto, seguendo quello che il cuore mi detta. Proverò a farlo ora, in prossimità di un Natale che mi stordisce, mi disorienta, senza radici, senza calore; un Natale, come Lei Signora Annarita scriveva, in cui non ho nulla da offrire, nulla da desiderare. L'otto dicembre sono trascorsi due mesi da quando ho perso la mia dolcissima, adorata mamma: lei era la mia luce, la mia pace, il mio conforto, la mia casa. La successione di eventi che mi ha portato a perderla è stata così rapida e assurda che non riesco a trovare pace. Mi trovo con una cartella clinica tra le mani, in cui cerco un perché che non otterrò, in cui intuisco delle leggerezze che non riesco a concepire. Quel che è peggio è che al mio dolore, alla mia disperazione, si aggiunge il fatto che sento di essere stata io ad aver messo in moto l'ingranaggio, rivelatosi inarrestabile, che l'ha portata ad un ricovero inaspettato in agosto, proprio nei giorni in cui lei, insolitamente e insistentemente, mi aveva proposto una vacanza che io ho ottusamente rifiutato adducendo futili e solo apparentemente convinte motivazioni. Non passa un attimo che non pensi di non aver colto un segno che l'avrebbe salvata, tutta presa com'ero da cose irrilevanti.
Non riesco a non pensare che il sopraggiungere dell'irreparabile abbia in qualche modo a che fare con me, come se fosse una sorta di "lezione" o "punizione"... Non ho guardato - per l'ennesima volta e in un momento delicato - l'essenziale e questo è quel che ne è derivato: ho perso l'essenziale e mi ritrovo costretta a svegliarmi ogni mattina in un buco nero e claustrofobico. Credevo che, toccato il fondo, avrei preso la mano della mia dolce mamma e saremmo risalite insieme, come anche dai medici mi era stato prospettato. Lei ha lottato tanto per niente... Ora, sola, senza nessuno con cui condividere questo dolore, mi ritrovo ad annaspare. Tutti dicono che non potevo immaginare ciò che sarebbe successo, io, invece, sento nel profondo che quanto è accaduto ha a che fare con me, con il mio comportamento; sento che se avessi ascoltato e assecondato la mia mamma, lei ora sarebbe qui, qui con me ancora. Troppo tardi ho capito... Per una volta, avrei voluto prendermi cura io di lei, per una volta avrei voluto finalmente dimostrarle tutto ciò che lei desiderava, per una volta fino in fondo avrei voluto farle arrivare, non solo con parole e gesti affettuosi, ma con fatti concreti, quell'Amore forte che sentivo e sento dentro di me, troppo grande per essere contenuto nella piccola scatoletta del mio torace in cui è compresso, come le radici di un grande albero sarebbero in un piccolo vaso... Molti hanno criticato il nostro legame tanto speciale, "anomalo, sbagliato" hanno detto. Io, invece, quel legame l'ho fortemente voluto e alimentato, frutto com'era di una sintonia profonda, nonché dell'essere cresciute insieme ed aver affrontato insieme il dolore e le difficoltà, naturali conseguenze delle vicissitudini che hanno portato a vedere sgretolata la nostra famiglia modello, da tutti ammirata e per noi così importante.
Come anche alla mia mamma ho detto più volte, lei era il mio grande dono, avevo solo lei perché altrimenti sarei stata troppo privilegiata.... Non ho mai pregato moltissimo nella mia vita, lo ammetto, forse non ho mai saputo farlo "bene".... ma quanto ho pregato perché la mia mamma si salvasse... forse tardi, dopo la rabbia iniziale che avrebbe dovuto essere invece un ringraziamento per un'operazione ben riuscita, non so, forse ho pregato in modo inadeguato, ma con tutta me stessa... A volte penso che le mie non fossero preghiere degne... ma la mia mamma, la mia dolce mamma che ha lottato per me e che ha sempre pregato con Fede... Tra le immagini sacre che avevo trovato nel suo portafoglio c'era quella della Madonna del Pozzo e dietro una preghiera, quella stessa preghiera che Lei, Signora Annarita, ha trovato nella cartellina arancione contenente la "Medaglia miracolosa"... Questa ed altre portavo alla mia mamma, era un modo per pregare insieme... e le portavo le mie letterine, una al giorno, corredate dei miei disegnini scherzosamente infantili. Nel leggergliele vedevo nei suoi occhi una sorta di tenera, ingenua sorpresa nell'ascoltare ciò che sentivo per lei. Mi chiedeva da dove mi venissero quelle parole... Non c'era che una risposta: "Mamma, vengono da te... cos'altro poteva riportarti indietro il tuo Amore? ". Ma le mie erano parole, quel che lei mi ha sempre dato erano fatti, i suoi sorrisi erano carezze, le sue carezze conforto, calore che tutta la mia vita riempivano. Saremmo dovute andare insieme a Santa Maria in Via una volta che si fosse ripresa, sapevo che aveva pregato anche per questo... Le dicevo: "Abbiamo fatto un patto con la Madonnina".
Nel mio dolore, il primo libro di Emilio è capitato per caso tra le mie mani, su iniziativa di una collega. Ammetto di averlo accettato senza particolare trasporto, senza alcuna aspettativa e con lo stesso stato d'animo ho iniziato a leggerlo. So di non dire nulla che non abbiate già sentito migliaia di volte, ma piano piano questo libro, le letterine di cui è composto, hanno acquistato un posto sempre più importante nei miei pensieri, tanto da diventare il mio unico conforto e rifugio, l'unico bagliore di luce nelle tenebre in cui annaspo, l'unico momento della giornata in cui mi sembra, per un attimo, di riuscire a riprendere fiato, a trovare pace. Anche se l'ho terminato già una volta, fin dalla mattina, quando purtroppo sono costretta a svegliarmi in questo incubo, il mio pensiero va a quando la sera riprenderò in mano queste parole di speranza in cui mi sorprendo a trovare risposta a domande che mi sono posta solo poche ore prima. Altre volte, poi, vi ritrovo le parole della mia meravigliosa mamma che sempre si affidava al volere di Dio. Penso oggi, sentendole risuonare nella mia memoria e ritrovandole identiche nelle letterine, che lei avesse già dato una "sbirciatina oltre"... Quando parlavamo della vita e della morte era impossibile scalfire la sua serenità prospettandole dubbi nel tentativo di acquietare i miei timori. Tremo, poi, pensando che ciò che spesso mi ha prospettato per scuotermi si è avverato... Lei non c'è più. Ho tanta rabbia verso di me, ma la rabbia verso Dio di quella prima settimana in ospedale, quando tutto sembrava andare bene, si è dissolta lasciando posto alle mie preghiere. Prego la mia mamma; prego per la mia mamma; prego di poter imparare ad amarla ancora di più, di poter imparare a "sentirla" nel silenzio e nel vuoto in cui sono immersa; prego di poter avere almeno una piccola risposta ai miei perché, per quel che la mia limitata mente umana può cogliere; prego per capire quanta parte ho avuto in quello che è successo. Mi chiedo spesso: possibile che fosse già tutto deciso, tutto scritto? Possibile che il Signore non abbia orientato gli eventi in base agli atteggiamenti di chi ne era coinvolto? E ancora più intensamente torno a pregare perché la mia mamma stia bene, possa sentire il mio Amore e possa perdonarmi perché sento di non essere stata la figlia eccezionale che tutti mi considerano avendomi sempre vista studiosa, tranquilla, giudiziosa; le chiedo perdono per non aver accolto quell'offerta di Amore, quella proposta di andare fuori nonostante la sua preoccupazione, quella proposta che, se avessi accettato come era logico che fosse, non l'avrebbe fatta essere a Roma in quei giorni, al momento sbagliato nel posto sbagliato. Per l'ennesima volta non ho capito, non ho colto quel che avrei dovuto. Era un segno? Non riesco a non essere convinta, pur non avendo prove razionali, che oggi lei sarebbe qui... Chiedo perdono ma sento di non meritarlo... e come potrò perdonarmi io? Come potrò rimediare? Come potrò essere degna di riabbracciarla un giorno? Lei, ne sono certa, è nella Luce, non potrebbe essere diversamente, buona, altruista, dolce, allegra e generosa com'era. Chissà, magari ha "incontrato" Emilio. Parlando con loro dico sempre che sarebbe un bellissimo scambio di energie positive... Ma forse questi miei pensieri Emilio già li conosce. Qualche giorno fa, parlando con una collega della mia mamma e di quello che avrei dovuto fare per lei, ho rivolto lo sguardo alla finestra da cui si vede la zona di Villa Glori: la luce tra le nubi sembrava formare una E riflessa allo specchio, simile a quella che forma una barca che naviga in mari amici... ho pregato che anche la mia mamma vi navighi. Ormai non riesco più ad addormentarmi senza parlare con Emilio e senza tenere tra le mani il Diario di un Angelo, come una bambina con il suo peluche che la fa sentire protetta, consolata, rassicurata... Già, come una bambina: "sei la bambina di una donna che abbiamo molto amato e molto stimato" mi ha detto una sua collega. E l'amore di tante persone per la mia dolcissima e generosa mamma ho sentito immeritatamente riversato su di me il giorno in cui l'abbiamo salutata. A 33 anni, compiuti pochi giorni fa tra tanti messaggi affettuosi ma senza il mio grande dono, l'unico che desideravo, sono comunque ancora la sua bambina, lo sarò per sempre. Continuerò ad aspettarla, a pregare con tutto il mio Amore per lei, perché io possa ritrovare in qualche modo la mia mamma per non lasciarla più e perché lei, che tanto ha inutilmente lottato per non lasciarmi sola, possa riprendermi la mano, guidarmi per continuare, così, insieme il cammino persempre... Mi scuso per la lunghezza del mio messaggio e vi ringrazio per avermi ascoltato. Nella speranza di riuscire a trovare ancora "Cielo che poesia", vi ringrazio per le lettere che ci avete consentito di leggere. Chissà se mai mi capiterà, per le strade di Roma, di incontrare i vostri sguardi per potervi cogliere quella serenità e quella pace che non sono più nei miei... Vi auguro di cuore un Natale pieno d'Amore. Chiara A


24 dicembre 2009

Mi chiamo Angela, un anno fa circa ho scoperto quasi "per caso" il primo libro di Emilio e l'ho letto con interesse sempre crescente ma anche con un po' di timore, accorgendomi (ogni tanto) di qualche segno... sto leggendo Cielo che poesia. Poche righe per farvi sapere del mio affetto per voi e per Emilio, anche se non vi conosco. Grazie per aver rafforzato la mia fede e avermi dato momenti di vera pace e serenità. Buon Natale.


29 dicembre 2009

Buongiorno signora Annarita, Mi chiamo Francesco e le scrivo da Cagliari, spero di non disturbarla e di non levarle del tempo prezioso! Le scrivo perché pochi giorni fa sono giunto, tramite la madre della mia fidanzata, a conoscenza del caso di Emilio e di tutto ciò che poi ne è nato. Pochi giorni fa nelle vicinanze di Cagliari ho perso 2 amici in un incidente stradale molto brutto, e purtroppo da oggi ancor più brutto in quanto chi guidava l'altra macchina abbiamo scoperto essere non in condizioni di lucidità. Sto passando delle giornate davvero difficili, sia con me stesso, sia verso l'esterno perché ho grosse difficoltà a relazionarmi; da quando ho avuto modo di conoscere la storia di Emilio sono leggermente più sollevato, sia perché dentro di me mi sto convincendo che loro ora sono felici e probabilmente Emilio e tanti angeli come lui li hanno guidati tra le braccia del Signore, sia perché probabilmente ora loro sono insieme e riescono a continuare ad amarsi come e più di quanto facevano in terra! Lei per me era come una sorellina, una persona che probabilmente per come era fatta rappresentava già in vita una testimonianza forte di come l'amore possa essere grande.. lei mi manca ogni giorno e penso a lei ogni giorno... ma grazie ad Emilio e a voi oggi sono certo che quando io le parlo lei mi ascolta, e sa quanto amore fraterno nutro verso di lei. Spero un giorno che Dio mi porti a sé e mi dia la possibilità di riabbracciarla e dirle che le voglio bene. Vi ringrazio per questa speranza che Emilio, e voi per lui, avete aperto nel cuore delle persone che soffrono... Non smetterò mai di parlare a lei e a tutti i miei cari che non ci sono più... non per chiedere, ma solo per riempire del mio amore i loro cuori.
Infinitamente grato Francesco.


I FRUTTI