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I lettori di Emilio ci confidano postapc le emozioni i sentimenti

dell'incontro con due libri d'amore

2006


8 gennaio 2006

Gentilissimi genitori di Emilio, sono il papà di Barbara e vi scrivo dopo aver letto il Diario di un angelo. Sono qui a ringraziarvi del grandissimo regalo che mi avete fatto aiutandomi a ritrovare la forza e l'Amore per i giorni a venire. Quando un mondo crolla e gli occhi velati di lacrime non vedono che macerie, piano piano con le lacrime che si ritraggono appare un nuovo mondo già formato che è sempre stato dentro di noi, perfetto e divino, che ha bisogno solo di AMORE per vivere. Per la prima volta dopo tanto tempo sento con voi di poter parlare liberamente, anche se le tante cose che il cuore vorrebbe dire si sovrappongono in un groviglio di emozioni incredibili, che solo il cuore sa distinguere e recepire. Grazie a Voi e ad Emilio, siete nelle mie preghiere. Massimo S.


10 gennaio 2006

Cari genitori di Emilio, più leggo i messaggi di vostro figlio più vi vedo fortunati. Quanto è bello vedere l'amore nella sua forma maggiore! Posso dire que leggendo sento que lo amo? Posso dire que Emilio lo sento anche mio? Spero non siete gelosi. Scusate i miei errori di Italiano, questo se deve alla mia ignoranzia e al fato que sono brasiliana. Un forte e affetuoso abbracio da Diovana


10 gennaio 2006

Dalle tue parole traspare tanta luce... e non lo dico persempre so chi sei e conosco la tua storia... lo dico perché è davvero quello che doni: tanta serenità.
A volte è difficile pensare che ci sia un "altrove", a volte è difficile credere in un'altra vita, perché sembra che il buio abbia il sopravvento. Poi ti rendi conto che l'altra vita è in realtà quella che stiamo già vivendo, talmente è forte l'amore di chi ci guarda. Un abbraccio da Mery, con tanti angeli nel cuore.


11 gennaio 2006

Carissimo Emilio, ... i medici mi hanno detto che non capiscono bene ciò che mi accade e questo a volte mi sconforta un po', ma hanno messo a posto la terapia e ora sta andando meglio. Mi sento più forte e continuo ad impegnarmi sulla via del bene, facendo in modo che la testa e soprattutto il cuore e l'anima si mantengano sulla giusta strada, senza perdere la rotta sulla via buia del pessimismo e delle molte schiavitù cui l'egoismo mi aveva portata, ma seguendo il comandamento dell'Amore che apre porte insperate. Confesso che faccio fatica, ma mi impegno con tutto il cuore ad essere forte, umile, pura, aperta al dono della vita. Abbiamo fissato la data del matrimonio il 25 marzo.
Ti ringrazio ancora di avermi accolta in tutto il mio disorientamento. Spero non essere ancora preda dell'egoismo di chi si è chiuso nei propri mali e pensa solo a sé, persa come ero io, ma di essere finalmente sulla giusta strada della libertà, ancorata nella scelta vincolante all'amore vero, stretta alla fede ritrovata. Ancora grazie per la tua preghiera, davvero grazie. Ti assicuro la mia per tutte le cose belle che donerai nell'intraprendenza del bene.
Con amore, Roberta


11 gennaio 2006

(Un sacerdote ha donato Diario di un angelo alla mamma di una bambina piccola che si è ammalata  e in pochi giorni ha raggiunto il cielo. Dopo aver letto il libro di Emilio questa mamma ha desiderato conoscermi, Ci siamo incontrati, ma ho visto in lei solo il totale abbandono alla disperazione).

Carissima Signora, ciò che mi dice non mi spaventa, anzi mi fa capire quanto vera possa essere la vostra singolare esperienza di "comunicazione"! Credo che per questa mamma sia ancora troppo presto per passare alla pace della fede... é ancora vivo il dolore infinito... dovrà passare almeno un anno intero prima che possa entrare in questa dimensione di Fede. Quello che Voi avete fatto è già tanto e capisco quanto vi faccia soffrire... per voi è ogni volta riscendere nel dolore che questa straordinaria esperienza non toglie, lo so. E' questo ciò che fa di voi testimoni "normali": il dono di Emilio non ha fatto di voi dei "mostri" della fede ma delle persone che come tutti vivono alti e bassi e sono costretti ogni giorno a fare i conti con la propria fragilità. Paradossalmente proprio questo vi rende "accessibili" anche a coloro che non sono "partecipi" di questo dono. Credo che il "bandolo della matassa" stia nella preghiera. Voi la chiedete a me, io la chiedo a Voi e anche per la nostra amica dobbiamo pregare molto. Non dobbiamo solo attendere l'aiuto dei nostri amici "lassù" dobbiamo collaborare con loro affinché la forza dell'amore superi il dolore e la paura. Anche perché, se non ho capito male, il dono di Emilio è un dono più per gli altri che per voi. Ho l'impressione che abbiate ben pochi vantaggi da questo dono, anzi!!! Dunque coraggio... teniamoci uniti nella preghiera... la consolazione verrà. In Gesù, vostro don Damiano.


18 gennaio 2006

Carissima e dolcissima Mamma di Emilio, per una serie di circostanze che sarebbe troppo lungo elencare, non sono riuscita ad aprire il computer per un po' di tempo. L'ho fatto in questi giorni ed ho letto l'ultima lettera del caro Emilio per il Nuovo Anno. Quanta fede! e come ci aiuta a proseguire con coraggio il nostro cammino. Nessuno di noi sa cosa ci attende in questo nuovo Anno, ma Dio sì, Lui lo sa... e poi ho scorso l'ultima corrispondenza dei lettori e... quale non è stata la mia sorpresa nel leggere anche la mia prima lettera! Mi sembra d'essere così entrata a pieno titolo numerosa, calda, accogliente grande Famiglia del Suo e nostro Emilio. Solo Gesù può tradurre certi sentimenti. L'abbraccio con quell'affetto che unisce la nostra bella amicizia all'amore di Gesù, che ci aiuta a riprendere il passo, vero ? LUI, non ci lascia mai soli! Non dimentico il "Rosario Mariano" l'ho passato a tutte le mie amiche prive del computer. Il profumo del sorriso della nostra Mamma Celeste, ci protegga sempre. Cerchiamo di essere serene ed abbandoniamoci a Lei. Con l'augurio di sempre l'abbraccio con vero affetto. Mirella


24 gennaio 2006

Ogni tanto qualcuno mi dice che sono cambiata e mi chiede come mai. Io, tranquilla, rispondo che è tutto merito del mio angelo custode. Che dovrei dire? Sono cambiata davvero da quando ti ho conosciuto. Prima di tutto ho smesso di dire bugie e tu lo sai che ne dicevo tante, non solo agli altri ma soprattutto a me stessa. Allora spero che sarai contento. Io ne sono sicura perché adesso, invece di fare il broncio, quando sto per dirne una delle mie, sorridi e aspetti che ci ripensi. Ma io ormai ho scoperto che è bellissimo dire la verità e che per non dover dire le bugie basta stare attenta a quello che faccio. Non mentire a me stessa è un po' più complicato, però sto imparando a essere contenta di sentirmi piccola piccola ... così posso camminare per mano al mio angelo custode. Non lo so sei tu il mio angelo, ma mi piacerebbe perché sai starmi vicino con allegria e mi fai capire le cose prendendomi in giro.
Ti sto scrivendo questa lettera per ringraziarti, le cose andavano male con tutti e mi sentivo isolata sempre di più. Adesso devo recuperare la fama da antipatica che mi ero fatta e non sarà facile. Mi aiuterai? Sono quasi sicura di si. Grazie Emilio, se non sei tu il mio angelo spiega bene al tuo collega come si fa a farmi diventare buona e simpatica.
Un bacino. Cicci


30 gennaio 2006

Ho letto il primo libro Diario di un angelo, capitatomi tra le mani per caso, e devo dire che ne sono rimasta incantata, anche perché sono direttamente interessata al contenuto, in quanto anche io ho avuto delle esperienze dopo la perdita dei miei genitori e quanto scritto da Emilio mi ha rassicurata sotto tanti aspetti! So che che esiste la vita oltre la vita, ne sono convinta. Ma ringrazio Emilio per avermene dato maggior certezza con le sue lettere e ringrazio IL SIGNORE per aver permesso questo. Anto


postapc

13 febbraio 2006

Cari Genitori di Emilio, sono un 47-enne a cui è mancato improvvisamente il papà. Emilio dice che può intercedere se appena appena gli è consentito: se bontà, altruismo e amore per il prossimo sono i criteri per cui si è valutati di là, mio padre gli è sicuramente molto vicino. Mi manca ancora molto... e sto tuttora attraversando un momento difficile, vorrei chiedergli un segno e domando questa grazia ad Emilio. A voi dico grazie. Ho cominciato ad essere molto turbato in occasione del Vostro intervento a Porta a Porta, ma poi i libri di Emilio poi mi hanno aperto il cuore. Grazie ad essi ho scoperto davvero e forse solo adesso la fede. Farò di tutto per vivificarla sempre di più.
Ancora grazie. Ivan Giovanni lochis


13 marzo 2006

Ciao Emilio, anch'io ho perso mio fratello Alessandro il 14 ottobre 2001. Sai, credo ci siano diversi tipi di amori, di affetti, quello che ci legava era un affetto vero profondo. Nell'arco della nostra vita incontriamo, conosciamo tante persone, ma sono davvero poche quelle che ci fanno toccare il cuore e di cui possiamo fidarci ciecamente. Ale è stato davvero sempre una forza della natura, ma non ti sto a spiegare tutte le sue qualità perché sono certa che tu hai modo di stare insieme a lui e di conoscerlo! A tutt'oggi non riesco a parlare con nessuno liberamente del mio dolore, credo non passi un giorno senza un pensiero, un ciao con la mia voce guardando il cielo per lui. Devo dire che il primo anno è stato davvero dura, anche per una serie di circostanze, nel senso che nella mia famiglia ci sono state sempre delle difficoltà da superare. Insomma adesso non voglio fare la patetica, ma nel momento esatto in cui pensavamo di aver risolto buona parte dei nostri "casini" è successo l'incidente sul lavoro a Ale. Pensa che lo avevo visto la domenica bello come il sole e il lunedì ho dovuto scontrarmi con la dura realtà che il mio fratellone non c'era più. Non serve aggiungere altro. Adesso sono comunque sono serena e sto vivendo la mia vita, la cosa bella è che davvero sono tornata a sorridere. C'è una frase bellissima che ho letto da qualche parte e che mi appartiene e dice "nessuna sofferenza è più forte della forza dentro di noi". Sono certa che Ale mi vuole felice e io ci provo tutti i giorni. Con tutta l'umiltà e semplicità ti chiederei se possibile di abbracciarmi forte forte il mio fratellone e dirgli (ma lo sa già)che gli voglio un mondo di bene!! Grazie. Ciao Emilio. Paola P.


20 marzo 2006

Vi invio questa mail in quanto ho letto il primo libro di Emilio e sto completando le lettura del secondo, ma assiduamente ogni giorno, o quasi, leggo su internet anche i vecchi e nuovi messaggi. Devo dirvi che sono molto contento e soddisfatto di leggerli, mi aiutano molto nella coltivazione della fede. Preso dalla curiosità di saperne di più, ho fatto delle ricerche su internet riguardo alla scrittura automatica e con mio sommo stupore ne ho sentito parlare per lo più in senso negativo. Ora dato che i messaggi di Emilio vengono presi con tale mezzo, e premesso che credo nella buona fede di chi li trascrive, ma anche nella veridicità e genuinità di tali messaggi -infatti non credo possa essere diversamente, visti i contenuti- mi domando: se è da molti ritenuta una pratica così negativa, può un Angelo servirsene? Questa storia sulla presunta negatività della scrittura automatica mi ha messo in difficoltà psicologica e vi prego di rasserenarmi al riguardo. E' per me di vitale importanza conoscere cosa ne pensate voi, grazie all'esperienza maturata. Anche se in cuor mio posso vedere la differenza tra messaggi "buoni" e quelli "cattivi", ho bisogno di una rassicurazione in quanto non credo io possa fidarmi troppo delle mie sensazioni su una cosa che non conosco assolutamente. Credo fermamente che tutto ciò che compone i libri e il sito sia reale e veritiero, mi potrei basare solo sulla mia personale fede, tanto poi alla fine rimane solo quella, ma umanamente vi chiedo una vostra rassicurazione. Anticipatamente e calorosamente ringrazio. Emanuele M.

RISPOSTA

Caro Emanuele, forse non riuscirò a rispondere esaurientemente alle tue domande, ma proverò comunque a farlo con sincerità. Di "scrittura automatica" ne so veramente poco e, anzi, neppure capisco cosa voglia dire questa definizione. La nostra situazione era in origine simile alla tua. Quando Emilio ha cominciato a scrivere, la cosiddetta "scrittura automatica" ci era del tutto sconosciuta e solo molto tempo dopo abbiamo appreso che il fenomeno è noto e molto diffuso. Perciò, come hai letto in Diario di un angelo, la nostra sorpresa è stata pari alla tua, anche se con tanta incertezza e tanta emozione in più. Ma ormai la nostra esperienza si è abbastanza consolidata e abbiamo superato i tanti dubbi dei primi tempi. Questo per merito dei contenuti delle lettere di Emilio, che non ci siamo limitati a valutare in proprio ma abbiamo sottoposto al parere di sacerdoti molto qualificati, e soprattutto preparati in teologia e ortodossia cattolica. E soltanto con la loro approvazione è stato pubblicato il libro di Emilio. Per esempio:
"Merita di essere conosciuto, divulgato e meditato per il bene spirituale di molti", ci è stato scritto da un vescovo Nunzio Apostolico dopo aver preso visione del Diario di un angelo. Oltre alla lettera di don Francesco Moccia, Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi e Consigliere della Penitenzieria Cattolica (pubblicata in Diario di un angelo).

Dunque, quando ci siamo trovati ad affrontare l'impatto con il tema della "scrittura automatica" eravamo già, per così dire, pronti a cogliere la superficialità e i pregiudizi di chi ne discute in termini spesso inquietanti, ma sempre genericamente fermandosi al come e senza entrare nel merito del perché e soprattutto di cosa viene scritto. E' da comprendere. Per contestare eventuali errori o trucchi diabolici bisogna innanzi tutto trovarli... leggendo migliaia di pagine. L'operazione richiede una gran quantità di tempo, studio, attenzione, mentre è molto più comodo (ho detto comodo e non facile) prendere distanza dalla "scrittura automatica" traendo spunto da due o tre citazioni generiche, senza neppure verificare se siano pertinenti o no ai singoli casi. Dicevo comodo e non facile, perché è sicuramente difficile, per chiunque dichiari la propria fede (soprattutto cattolica), negare la verità della Comunione dei Santi e, ancora di più, negare che Dio possa permettere ai Suoi figli di viverla in seno al Suo Amore. Ed è altrettanto difficile per chiunque si fida della scienza girovagare tra neurologia e psichiatria, per poi arrivare alla psicologia e dover ammettere che la psicologia non ha validità scientifica, poiché alla sua ricerca non è e non può essere riconosciuto valore scientifico. (Il preside della facoltà di psicologia, il sacerdote prof. Valentini, diceva: Prudenza ragazzi nel fare diagnosi, nessuna autopsia potrà mai verificarne l'esattezza).

Allora, di fronte alle tante ipotesi in circolazione, come regolarsi? Non vorrei farla tanto lunga, per cui ti dico semplicemente come la penso. Contemporaneamente ti prego di tenerne conto come meglio credi, applicando il tuo senso critico. Questa mia, nostra opinione naturalmente non riguarda la "scrittura automatica" in generale, ma soltanto le lettere di Emilio e noi suoi genitori, che le scriviamo come sai. Dopo averci pensato bene, con il sostegno di chi ha titolo per consigliarci, abbiamo capito che è inutile dare ascolto a chi non ci conosce e tanto meno ha letto i libri di Emilio. E, poiché certamente non sta a noi, lasciamo la responsabilità di occuparsi del fenomeno della "scrittura automatica" a chi ne ha voglia, augurandoci che proceda con competenza e onestà, possibilmente senza pregiudizi e presunzione.

In questo senso ti segnalo il documento della Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna, che definisce un criterio fondamentale per orientarsi tra i diversi fenomeni (reali o presunti) di comunicazione tra il mondo terreno e il mondo dello spirito. Questo consiste nella differenza tra invocazione ed evocazione: "con la parola evocazione si deve intendere qualsiasi metodo con cui si cerca di provocare con tecniche umane una comunicazione sensibile con gli spiriti o le anime dei defunti per ottenere notizie e diversi aiuti. Il recente catechismo della Chiesa cattolica respinge l'evocazione degli spiriti dei morti tra le varie forme e figure designate normalmente sotto il nome di spiritismo, e in particolare contesta il ricorso ai medium come volontà di dominio sul tempo, sulla storia e infine sugli uomini".
E' chiaro dunque che la Chiesa si esprime sottolineando che la comunicazione con il mondo dello spirito non deve essere provocata e tanto meno richiesta per "evocazione" con il fine utilitaristico di ottenere qualsiasi privilegio non connaturato all'uomo.

Un altro documento che ti segnalo è il Commento Teologico di Papa Benedetto XVI (scritto quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) su Rivelazione pubblica e rivelazioni private (che ho trovato riprodotto in appendice alle Memorie di Suor Lucia a Fatima).

Te ne trascrivo una frase: "Il criterio per la verità ed il valore di una rivelazione privata è il suo orientamento a Cristo stesso. Quando essa ci allontana da Lui, quando si rende autonoma o addirittura si fa passare per un altro e migliore disegno di salvezza, più importante del Vangelo, allora essa non viene certamente dallo Spirito Santo, che ci guida all'interno del Vangelo e non fuori di esso. Ciò non esclude che una rivelazione privata ponga nuovi accenti, faccia emergere nuove forme di pietà o ne approfondisca o ne estenda di antiche. Ma deve comunque trattarsi di un nutrimento della fede, della speranza e della carità, che sono per tutti la via permanente della salvezza."
Non vado avanti perché non mi piace abusare di citazioni autorevoli, ma ti segnalo come reperire il saggio per intero all'interno del documento della Congregazione per la dottrina della fede "Il messaggio di Fatima".
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_message-fatima_it.html (scorri verso la parte finale del documento, ai paragrafi: Rivelazione pubblica e rivelazioni private - il loro luogo teologico; Struttura antropologica delle rivelazioni private)

Come vedi ti ho dato lo spunto per riflettere e capire se e in quali casi puoi sentirti rassicurato o no. Ma forse ti riferivi solo alle lettere di Emilio. In questo caso non puoi pretendere assoluta obiettività da mammabanana, perciò sarà meglio guardare ai fatti e ai frutti. Diario di un angelo è arrivato alla sua undicesima edizione, Cielo che poesia naviga intorno alle 10.000 copie, dunque sono diffusissimi. Se ne è parlato abbastanza sui giornali, alla radio, in televisione e ci risulta che i libri di Emilio siano ben conosciuti anche negli ambienti religiosi. Dai lettori, e tra questi anche dei sacerdoti, costantemente riceviamo una incredibile quantità di apprezzamenti e di testimonianze sui buoni frutti delle parole di Emilio. Nostro figlio ci sta consegnando "un tesoro che deve essere svelato a tutti".
Per concludere, siccome ho promesso di parlarti con sincerità, ti dirò che abbiamo ricevuto anche ben due reclami, motivati, appunto, con le accezioni negative della scrittura automatica: erano dovuti a un esorcista e a un sedicente "esperto", che non ci conoscono e non hanno degnato i nostri libri neppure di uno sguardo, né hanno voluto a farlo in seguito alla nostra rispettosa sollecitazione. Comunque restiamo sempre aperti al dialogo e siamo disponibili a qualsiasi tipo di approfondimento sulla nostra esperienza o su di noi direttamente, sempre che l'interlocutore conosca i testi di cui dovremmo parlare e senta il bisogno di fare la nostra conoscenza.
La stessa cosa consiglio anche a te. Potresti portare le lettere di Emilio a un sacerdote che conosci e chiedergli di leggerle per aiutarti a chiarire i tuoi dubbi. L'incontro potrebbe essere anche una buona occasione per rendere ancora più fertile il tuo campicello della fede, che sicuramente potrai coltivare meglio sotto la guida di un sacerdote.
Perdonami se ho parlato tanto, la tua lettera mi ha dato una grande gioia per la spontaneità con la quale ti esprimi e la lealtà dei tuoi dubbi. L'onestà intellettuale è una rarità al giorno d'oggi. Non dimenticare di ringraziare il Signore che ti ha fatto questo dono prezioso, io ringrazio te di avermene fatta partecipe. Con affetto. La mamma di Emilio


5 marzo 2006

Trovo molto spesso delle conferme su ciò che Emilio dice nelle sue lettere con quello che dice il Santo Padre.
Leggete questo: " ...Per mezzo di Maria la salvezza del mondo ebbe inizio, e per mezzo di Maria deve avere il suo compimento. Nel primo avvento di Gesù Cristo, Maria quasi non apparve, affinché gli uomini, ancora poco istruiti ed illuminati sulla persona di suo Figlio, non si allontanassero dalla verità, attaccandosi troppo sensibilmente e grossolanamente a lei, come sembra sarebbe accaduto se ella fosse stata conosciuta, a causa delle grazie ammirabili di cui l'Altissimo l'aveva adornata anche esteriormente. Ma nel secondo avvento di Gesù Cristo, Maria deve essere conosciuta e lo Spirito Santo la manifesterà, affinché per mezzo di lei Gesù Cristo sia conosciuto, amato e servito... Maria deve essere terribile di fronte al diavolo e ai suoi seguaci, come un esercito schierato in battaglia... (dagli scritti di S. Luigi Maria Grignon di Monfort). Come non pensare al Rosario Mariano che Emilio vi ha dettato dal cielo e che io recito tutti i giorni: "Nel quinto Mistero Mariano contempliamo Maria alla testa DEL SUO ESERCITO TRIONFANTE!". Saluti e forza e coraggio. Maria Luisa Frascarelli


13 marzo 2006

Mi chiamo Massimo, spero di fare parte di questa nuova famiglia, mi sento di dover affermare con la mia verità ciò che Emilio, tramite i suoi genitori, ha trasmesso. E di conseguenza a noi. Dio è grande, nel suo Amore ha voluto darci questa dimostrazione delle sue verità nascoste, per tutti. La vita continua, non finisce con la morte fisica, ed è una dolcezza sapere già in anticipo ciò che Emilio e tanti come Emilio sono adesso. Dio crea nuovi Angeli per la nostra Salvezza, Lui nel suo Amore vuole salvare tutti, ecco perché noi abbiamo nuovi messaggeri di Dio. Grazie. Massimo


16 marzo 2006

Cari papà e mamma banana, sono una mamma che ha perso il suo adorato figlio il 27 novembre 2005 in un incidente stradale. Sono una delle tante mamme, purtroppo. Subito ho sentito una straordinaria forza e fede in me che mi hanno aiutato a non impazzire di dolore. Il diario di Emilio ha rafforzato la mia fede e mi ha dato tanta serenità, anche se la nostalgia di Vincenzo è così struggente. La mia grande preoccupazione è che lui stia bene, nelle braccia amorevoli della nostra Madre Celeste, nella luce  appagante del Signore. Grazie papà e mamma di Emilio, chissà se i nostri figli si sono incontrati, i nostri angeli guerrieri della luce, io lo spero. Grazie del vostro prezioso Diario di un angelo, presto leggerò il secondo. Un mondo d'amore, Daniela Z.


20 marzo 2006

Carissima mamma di Emilio, ti ringrazio davvero tantissimo per la tua gentile e dolce risposta, sapevo che quello che chiedevo era quasi impossibile ma nonostante tutto ho voluto provare ugualmente. Le tue parole sono comunque giunte piene di comprensione, conforto e speranza. Cercherò di trasmettere il tuo messaggio e il tuo consiglio alla mamma di S. sperando così che una luce finalmente si accenda e riscaldi il suo cuore. Un bacione e grazie ancora per tutto, Lia.


23 marzo 2006

Sono proprio belle le nuove lettere di Emilio. E' una grande gioia ogni volta che ne trovo una nuova. Mi colpisce tanto quella del 19 marzo, praticamente contemporanea a una notizia che abbiamo letto sul giornale lunedì 20, ovvero che una statua della Madonna a Forlì avrebbe pianto sangue. Se è vero che sono tempi brutti, è altrettanto vero che siamo consolati dalla vicinanza del cielo e dalle attestazioni di amore che anche attraverso Emilio ci arrivano e ci rassicurano. Grazie.
Un abbraccio grande, Paola.


19 aprile 2006

Emilio, ti prego, aiutami ! So che tu conosci tutta la mia storia e ti scongiuro di aiutarmi... a non peccare, ma anche a trovare pace dentro di me nella volontà del Signore. Ti prego proteggi me e la mia famiglia in un momento così difficile... che sia fatta la volontà del Signore per il nostro bene, ma che trionfi l'amore sempre e comunque. Emilio, se il Signore te lo concede, fatti vivo anche per me, ne ho un disperato bisogno... tu sai cosa desidero nel mio cuore. Ti prego aiutaci! Alessandra


21 aprile 2006

Cara mamma (leprottina), così come vi chiama vostro figlio Emilio, la lettera del 9 aprile 2006 sembra che sia stata indirizzata a questo povero cuore straziato, disperato, affranto dal dolore di non poter più riabbracciare il mio dolce figlio G. andato via senza una parola, senza un ultimo abbraccio. La sera che  ha compiuto quel gesto disperato, come mamma mai avrei immaginato che lo avrei perso e l'ho aspettato fino alle sette del giorno dopo. Mi ero ripromessa di andare al lavoro sperando che, come ogni giorno, mi venisse a salutare prima di uscire. Invece è arrivata la telefonata della polizia ferroviaria. Eppure a me confidava tutti i tormenti e le gioie, la delusione e la disperazione per essere arrivato a ventinove anni senza aver deciso per la sua vita futura, perché condizionato da genitori non attenti al suo grido di dolore, troppo egoisti per cercare insieme il suo futuro; perché condizionato da una società superficiale e non adatta alla sensibilità di giovane nato con tanto amore per la vita, per la gente, pieno di principi, pronto a incassare tante delusioni sentimentali in famiglia e nelle amicizie profonde non ricambiate, troppo rispettoso nei confronti dei genitori, capaci solo di rinfacciarsi i rancori della vita, senza rispetto per la gioia dei figli avuti nella Grazia di Dio. Quattro figli che hanno sofferto  e continuano a soffrire lo scotto di un legame che io ho voluto per forza, salda ai principi dei comandamenti di Dio, sicura di accollarmi le ansie, i dubbi, la rabbia di un padre che ho sempre perdonato di avermi fatto vivere, come ancora vivo, derisa, calunniata, offesa, umiliata. E non riesco a capire come faccio a dimenticare tutto dopo qualche giorno. Mi guardo allo specchio e mi vergogno di me stessa, perché ho sempre messo da parte il mio orgoglio e tutto ho permesso per amore. Quando l'ho conosciuto ho deciso di sfidare la parte malata del suo carattere, evidenziando solo i suoi pregi. E lui , dopo trentatré anni di condivisione di vita, mi reputa ancora una donna falsa. Questa per me come donna è una parola calunniosa all'eccesso, io che soffro a vedere tante donne che ingannano il proprio uomo con una superficialità unica. La sera quando vado a dormire mi domando quanti sbagli ho commesso nella giornata. Ringrazio sempre DIO per la grandezza della vita, ma ho dei momenti in cui mi sento sprofondare. Ritorno sempre a parlare del padre, ma per me i figli, per principio, sono sempre il frutto dell'unione non solo materiale ma anche spirituale: ciò che non è avvenuto in noi. La lettera di Emilio del 9 aprile è indirizzata anche a questa mamma senza carattere, nata per costruire la famiglia sacra per principio e amante della vita sacra per principio: ma con i risultati che voi sapete. Arrivederci da Lucia


24 aprile 2006

Carissima mamma di Emilio, sono la mamma di Michele, un ragazzino di 16 anni morto nel gennaio 2000 di leucemia. Si è ammalato a 8 anni, era il 1992. Nell'ottobre 1997, quando sembrava che ormai quell'incubo fosse finito, abbiamo scoperto per caso che la leucemia era ricomparsa. Pensa al mio dolore soffocato nel dover dire ad un ragazzino di 13 anni che quella malattia, che sembrava essere solo un ricordo, era ritornata e che si doveva ricominciare da capo. Nel febbraio 98 siamo andati a fare un controllo all'ospedale per vedere se il midollo del fratellino di 3 anni o il mio o quello di mio marito fosse compatibile. Ma niente da fare. Allora il dottore ci ha comunicato che era assolutamente consigliato fare il trapianto appena trovato un donatore nel registro universale dei donatori. Ma dopo la prima ricaduta era molto probabile che venisse la seconda, con una possibilità di guarire era quasi nulla. Noi siamo della provincia di Salerno e andavamo al policlinico di Napoli, ma, secondo loro, Michele andava bene così e quindi, nonostante avessimo trovato il donatore non fu ritenuto necessario fare subito il trapianto. Nel Febbraio ‘99 Michele ha avuto una nuova ricaduta, allora siamo partiti per Pavia e all'inizio di maggio ha avuto inizio un nuovo calvario per mio figlio. Il trapianto completo di midollo sembrava perfettamente riuscito e, dopo varie peripezie, nel settembre del '99 eravamo a casa, ma tornavamo a Pavia per controlli ogni quindici giorni, anche se a detta dei dottori mio figlio stava bene. Il 23 novembre 1999 durante una seduta di aferesi fui chiamata dal dottore responsabile del day hospital di oncologia per il responso. Il midollo era infiltrato e si doveva ricominciare. Eravamo di nuovo nell'incubo, ma questa volta era diverso, il mio adorato cucciolo si era stancato. La mattina del 24 novembre sentivo il mio tesoro piangere ed non riuscivo a farlo smettere perché avevo anch'io tanta voglia di piangere e urlare la mia rabbia. Allora lui, da ragazzo dolcissimo quale era, ha detto: "Sai mamma, questa volta è finita, sono stanco, non c' è la faccio più. Qualcuno lassù ha deciso in un altro modo, ma io sono contento di aver avuto una mamma come te, se rinascerò vorrò vivere di nuovo con te, papà e Alex". Immagina il mio cuore, in quel momento mi sono resa conto di quanto fosse stanco. Erano 7 anni che combatteva contro una malattia inizialmente data guaribile al 80%, e invece, appena lui iniziava a stare bene ricompariva, e l'incubo ricominciava. Il mio angelo se ne andato l'11 gennaio alle 09.30 del mattino dicendomi "Mamma ti voglio bene". Era entrato in coma il giorno prima. Allora avevo detto a Dio che non c'è la facevo più a vederlo soffrire così. Se Dio aveva deciso di prenderselo chiedevo che lo facesse, Gli restituivo ciò che era suo in partenza. Ma doveva dare a me la forza di andare avanti, di continuare ad amare il mio cucciolo solo in modo diverso. Lo sai? Lo ha fatto. Michele adesso è fra le sue braccia, ma io amo immensamente Dio e la Mamma Celeste, che mi hanno dimostrato il loro grande amore aiutandomi a capire l'amore immenso che riesce a donare Dio. L'importante è aprire il cuore, così si scopre un modo diverso di amare i nostri Angeli. Mi sono riscoperta leggendo le lettere del nostro caro Emilio.  E ho pensato:"Allora non sono pazza, è davvero così". Per adesso ti lascio, ma il mio pensiero è sempre con tutti i nostri angeli insieme a noi mamme. Carmen


28 aprile 2006

Cara mammabanana, non posso evitare di dirle quanto mi fa effetto la nuova letterina di Emilio, e questo per il giorno in cui è arrivata e per l'argomento. Nelle righe finali Emilio dice che non dimenticherà né abbandonerà mai gli amici di allora e quelli di sempre, tra cui mi piace pensare di avere un posticino. Ecco, proprio quel giorno, durante la messa, io avevo pregato Dio e la Madonna di permettere a Emilio di essermi sempre vicino e, se possibile, di rendermi capace di avvertirne la vicinanza, perché è ormai una presenza fondamentale nella mia vita. Faccio spesso questa preghiera a dire la verità, ma domenica l'ho formulata con l'emozione provata durante la lettura del Vangelo, che tanto mi aveva richiamato alla mente le lettere di Emilio. Sull'onda di queste sensazioni, ho proprio assaporato quest'ultima e leggendola ho trascorso momenti importanti di fede e d'amore. Grazie, vi abbraccio forte. Paola B.


6 maggio 2006

Caro Emilio, prima di conoscerti niente riusciva a farmi stare bene. Una gran tristezza amareggiava tutte le mie giornate e la sera prima di dormire sapevo solo pensare che per fortuna un altro giorno era passato. Adesso ho scoperto che posso guardare il cielo e riscaldarmi a un raggio di sole che Dio manda in terra tutto per me. Non ci sono tante difficoltà nella mia vita e sono io a renderla grigia e inutile con il mio pessimismo. Dovevo proprio incontrare un angelo come te per cominciare a capirlo. Non mi lasciare mai, stammi vicino. Franco B.


13 maggio 2006

Dolce angelo caro, quante belle cose mi dici sull'amore, ma il mio ragazzo non mi ama più e mi ha lasciata. Depressione e isolamento totale. Per favore aiutami a ritrovare un po' di voglia di vivere. Non è la fine del mondo, lo so, ma è la fine dei miei sogni. Non posso più pensare a lui. Posso pensare a te? posso essere sicura che non mi lascerai? Lo so, per ritrovare la speranza mi stai consigliando di pregare e di affidare i miei sogni a Gesù. Lo farò, te lo prometto. Giada B.


23 maggio 2006

Emilio, ti prego... aiutami a non aver paura della morte. Sono sicura che averti trovato non è un caso, sono sicura che sei lo strumento per inviare un messaggio di speranza. Grazie per ciò che hai fatto e che farai per tutti noi. Antonella


23 maggio 2006

Salve... ciao. Non so come salutare... stamattina ascoltavo la radio e una persona che Vi conosce ha parlato del vs. sito. Mi ha incuriosito... ed ora sto scrivendo non so nemmeno io perché. In realtà è il mio senso di speranza che mi fa cercare risposte a domande. E non sto scrivendo per porgere domande in particolare, ma per chiedere dove trovare la forza. Sto perdendo tanto la voglia di stare qui e con tristezza mi accorgo che il mio desiderio di fondo è non svegliarmi più una mattina. La mia coscienza mi dice che non è corretto, ma i pensieri sono più veloci della razionalità. Vorrei che leggeste questa mail e vorrei che questo mi trasmettesse la forza che vi porta alla consapevolezza che avete. Noemi


29 maggio 2006

Carissimi Signori Crispo, dopo aver pensato molto prima di scrivervi ho deciso di farlo perché il Signore ci ha chiesto di fare testimonianza nel suo nome. Vorrei mettervi al corrente di ciò che mi è accaduto e che ha concorso a cambiare il mio modo di agire e pensare. Desidero ringraziare vostro figlio per quello che ha fatto per me in un momento di grande sconforto. Credo di aver avuto anche una piccola esperienza mistica, alla quale il mio sacerdote mi ha quasi sconsigliato dare troppa importanza. Perciò non vi racconterò tutto nei dettagli, ma sento il dovere di contattarvi per testimoniare la mia gratitudine al Signore. Un abbraccio. Chiara B.


30 maggio 2006

Ciao Emilio, amico e medico degli angeli, leggo e rileggo le tue lettere dal cielo e ogni volta vorrei farti mille domande perché assalita da mille dubbi. Chissà se potrai darmi una piccola risposta? Tu sei medico e conosci le sofferenze del corpo umano, sai quanto è difficile accettarle, ma se si ha fede in qualche modo possiamo sopportarle, sapendo che alla fine di questa esperienza torneremo a casa guariti nel corpo e nell'anima. Ma come possiamo far accettare queste prove guardando impotenti gli occhi spauriti di un bambino o gli occhi smarriti di un cane? Come possono, loro, capire che c'è l'altra vita, quella vera? Perché le malattie, la fame, la sete? Perché non potremmo servire il Signore in letizia senza la sofferenza fisica, dato che quella spirituale è più pesante da portare? Animata da un profondo credo ti ringrazio per i tuoi consigli medici e da amico, ti saluto e ti benedico. Maria Grazia


10 giugno 2006

Ciao Emilio, volevo dirti che da anni vi seguo e insieme alle mie sorelle ho letto i tuoi due libri e tutte le letterine che sono nel sito. Questo tuo raccontarci del Paradiso ci fa un gran bene, e vedo come tutto questo è stato provvidenziale per la nostra storia... mia madre 3 anni fa si è ammalata, una malattia neurologica rara, che piano piano l'ha consumata nel fisico. Dal 1 giugno è con te anche lei, spero vi siate incontrati. Lei leggendo il primo libro Diario di un angelo si è molto rallegrata e adesso sicuramente può godere personalmente delle meraviglie del cielo. Un abbraccio a tutti voi, Emilio, mamma e papà. Grazie di tutto. Rosita


16 giugno 2006

Cara Signora Crispo, penso sempre a lei e a suo marito come ad amici carissimi. Sono successe tante cose nella mia vita da non poterle riassumere in poche righe, ma è stato di grande conforto ricevere risposta nei momenti più tristi di questi ultimi anni così difficili. In realtà per tutto questo tempo non le ho mai scritto, ma mi sento così vicina da provare affetto sincero pur non conoscendola, e penso di poter condividere con lei l'amore per suo figlio. Riuscendo ora a vivere la mia vita con più serenità, vorrei anche dirle che il mio incontro con Emilio è servito ad aiutarmi nei difficili momenti. Due anni fa mi sono sposata e ora sono madre di una bambina bellissima di due mesi. Un abbraccio, Angiola


19 giugno 2006

Con questo messaggio vorrei ringraziare i Signori Crispo per l'aiuto che ho ricevuto leggendo entrambi i libri contenenti le lettere di Emilio. Ho perduto tragicamente mio fratello il 20 ottobre 2002 e pensarlo nel mondo che descrive Emilio non ha alleviato la nostalgia infinita che sento per lui, però a volte alzo gli occhi al cielo e... sorrido. Non Vi nascondo che mi sono trovata a pensare ad Emilio e a chiedergli mentalmente di abbracciare per me Antonio. Chissà se lo ha mai visto. Vi prego di non considerarmi una stupida, solo che vi ho casualmente visti sia nella trasmissione di C. Spak che da Vespa e molti dei momenti descritti durante il percorso per "elaborare un dolore così profondo" non mi erano sconosciuti, quindi ritengo che possiate comprendere il mio stato d'animo. Per tanto, dopo averci pensato molto tempo, oggi ho preso coraggio per esprimervi tutta la mia gratitudine per quello che fate. Cordialmente Alfonsina L.


22 giugno 2006

Caro Emilio, ho capito bene? Ieri il tuo compleanno, oggi il mesiversario del tuo compleanno celeste! Come deve essere bello vivere senza contare i giorni che passano, senza preoccuparsi del tempo che scorre! Ma il giorno della nascita deve essere importante anche in cielo, perché allora comincia la storia della vita. Allora ti faccio gli auguri e ti regalo un fiore, che metterò come segnalibro questi due giorni del tuo diario. E tu, ti ricorderai di me il 21 che è san Luigi? E' anche la mia festa perché mi chiamo così. Luigi, un tuo amico affezionatissimo.


30 giugno 2006

Sono finalmente riuscita a comperare il secondo Diario di un Angelo, che sto leggendo con estrema passione e con Fede, bevendo e facendo mia ogni parola che Emilio ci trasmette. Siete fortunati a avere un figlio così! Anche per noi è sempre scherzoso e spesso sentiamo che ci prende bonariamente in giro. Gli voglio bene anche per questo. Ti ringrazio e ringrazio Iddio che ha voluto trasmetterci tutto questo grande Amore. Patrizia P.


1 luglio 2006

ENTUSIASMO è il sentimento che per primo mi sento di esprimere!!! Le letterine manifestano una PUREZZA cristallina che tocca così profondamente l'anima, che desidera cercare l'onestà e la bontà nel deserto spesso monotono o caotico della realtà in cui viviamo! Ti fanno sentire la voglia di essere migliore! Nelle letterine si sente la forza della verità, dell'autenticità! MUSICOTERAPIA E COMA questa è l'essenza e lo scopo del libro. Emilio capirà! Sono proprio CONTENTO di essere da qualche anno  un nuovo amico di Emilio! e così lo sono anche i miei genitori entusiasti anch'essi! Un saluto con "grande affetto" da Roberto.


3 luglio 2006

Cara mamma di Emilio, grazie! Semplicemente grazie per il sostegno in un breve, ma non unico, attimo di incertezza del mio andare umano. Qualche giorno fa mi trovavo in uno studio medico, ero preoccupata e portavo con me, come sempre, un rosario che mai sarebbe potuto cadere dalle mie tasche profonde, ma quando alla fine mi sono rivestita per sedere difronte alla dottoressa, era lì sulla sedia vuota, ben visibile. Tornando a casa, sollevata dalla mie sciocche paure, ho capito che non ero sola, non sono sola. Erano con me La Madonnina, la mia mamma e tutti coloro che mi hanno preceduto. Vede io ho 57 anni, non sono sposata ma ho un figlio che in 35 anni mi ha dato solo gioie e soddisfazioni. Nel mio cammino terreno ho vissuto le varie tappe della vita in un'alternanza di luci e ombre, ma sempre col sorriso sulle labbra e qualche lacrima di troppo. L'aver assistito per dieci anni mia madre totalmente invalida, mortificata dalla malattia, lei che era arpista nell'Orchestra di S. Cecilia, non è stato facile. L'aver perso, come un fiore che si sfoglia, ad uno ad uno parenti e amici, mi porta ogni tanto ad essere malinconica. Ora vivo le mie giornate e le mie notti in casa, con mio padre di 91 anni. Le racconto tutto questo perché la sua mano tesa mi ha ricordato che a volte non udiamo le voci, non vogliamo vedere le luci che ci sono accanto semplicemente perché accecati dalla nostra miseria umana. Grazie e ancora grazie per aver diviso il suo amato Emilio con tutti noi. Mariagrazia


18 luglio 2006

Caro Emilio, oramai siamo amici di vecchia data e tramite te ho avuto il dono delle "lenti a contatto" della fede. Le tue lettere sono per me un respiro d'amore, l'assaporare la brezza della casa del Padre dove vivi Tu e dove vive mia madre e tanti altri che ho amato ed amo, oppure che non conosco. Grazie a te e ai tuoi genitori per permettermi di respirare ogni giorno l'aria fresca della fede. C'è un percorso lungo davanti a me, talvolta mi sembra interminabile e duro, ma poi mi ricordo di te, della mia mamma e delle tue letterine. (eh sì!). Ed è fatta! Posso continuare a vivere. Ciao e grazie della serenità che mi dai e che insieme diamo ad altri! RingraziaLi da parte nostra. Un bacio dalla Madonnina dell'Angelo, Enrica.


19 luglio 2006

Egregi Signori Crispo, mi chiamo Katya ed ho 29 anni, vivo in provincia di Venezia e lavoro come impiegata. Mi permetto di scriverVi non solo perché ho letto il primo Diario di Emilio e il secondo, Cielo che Poesia, ma anche perché io sono sicura di aver ricevuto dei segni relativi alla presenza dell'angelo custode. Emilio ha utilizzato un linguaggio che secondo me all'inizio era un po' aulico e forse non accessibile a tutti, ma in realtà molto fluido e ricco di energia. In particolare sono stata colpita dall'insistenza di rassicurare la Mamma quasi, mi si perdoni il termine, con amore da "nausea". Chiedo scusa, vorrei chiedere se posso raccontare i miei segni o è bene comunque tenerli per se stessi? Sono una ricercatrice di Dio, in questo momento porto la Medaglia Miracolosa della nostra dolce Maria e sono contenta di dire che seguo molto Radio Maria, grazie alla "voce di tromba" di Padre Livio che mi ha presa circa un anno fa. Con un certo imbarazzo vorrei ancora chiedere come sta l'angelo più amico di tutti. Sicuramente molto bene. Le confesso che parlo con lui, come credo tantissimi altri ormai, anzi, se non dovessi pensarlo per distrazione spero mi tiri le orecchie se necessario. Credo che Emilio sappia tutto di noi, anche le più brutte cose e mi domando cosa mai pensa della mia anima. Ho letto il secondo libro. E' fantastico, meraviglioso, fenomenale, sublime, chi più ne ha più ne metta! E' proprio vero, come Lei ha scritto a pag. 193, anche io ho constatato un riscontro con le letterine. In particolare la frase a pag. 109: "La mano è la proiezione periferica del cuore" che conferma quello che ho sempre pensato sulle strette di mano, che più sono forti e più ci si può fidare. Mi è capitato di stringere la mano in modo diverso questa estate a due fratelli che mi stanno a cuore e qualche giorno dopo ho letto la letterina che ne parla. Ah! Volevo dirLe che mi sono permessa di segnalare i libri di Emilio anche a Padre Livio via e-mail, perché no. Ovviamente non mi ha risposto ma spero di non aver fatto male. Magari li conosce già. Vivere l' AMORE VIVO non è facile, non è facile cioè tradurlo nella vita, ma spero di imparare. Comunque ora La saluto. Calorosamente e spiritualmente stringo la mano in modo forte ed affettuoso al Suo e nostro Emilio per consolidare la mia nuova amicizia cordialmente. Spero che Emilio stia bene e che Vi scriva sempre più spesso e magari che possa aiutare tante persone in difficoltà. Pace e bene. Katya


31 luglio 2006

Cari Genitori di Emilio, Diario di un angelo mi è stato imprestato dalla mia vicina, sono arrivata a metà libro e ieri sono stata al Verano nella chiesina della Madonna della Misericordia, (penso che il quadro dovrebbe essere restaurato, ma forse è solo una mia impressione). Niente avviene per caso, ho trovato dei riscontri in quello che dice Emilio e proprio oggi sono stata sul vs. sito e all'11 di giugno (mio compleanno) ho trovato una bella lettera  in cui mi sono rivista. Solo per dirVi che me lo sto gustando tutto questo libro e piano piano sto cercando di ritrovare anche me stessa. Baci, Paola M.


7 agosto 2006

Cielo, mare, vacanze, dovrei essere felice e serena e invece... Tutto mi sembra inutile, noioso, insopportabile e non mi piace niente e nessuno. Che ci posso fare? Ho pensato di essere depressa e sono andata da uno psicologo, ma la situazione non è migliorata e mi stava pure antipatico. Solo tu mi hai dato un po' di sollievo. Sto cominciando a capire che soffro del peccato originale e sono una gran presuntuosa. Questo è il guaio. Sono battezzata e a Dio ci credo moltissimo. Per favore prega per me, te lo chiedo "umilmente". Abbiamo in comune l'amore per i cagnolini, il mio pelosino si chiama Gigi. Vorrei incontrare un angelo come te! Ciao Emilio, ti voglio bene. Miriam


11 agosto 2006

Cari genitori di Emilio, spero che siate voi a leggere questa mia lettera. Avevo letto Diario di un angelo con piacere perché è proprio un bel libro, ma non posso dire di aver creduto che era stato veramente Emilio a scriverlo dal paradiso. Siccome mi era piaciuto tanto, l'ho detto casualmente a un'amica e ho scoperto che lo aveva letto anche lei, però credendo profondamente che fosse dettato da un angelo. Così abbiamo cominciato a parlare insieme della fede e di tante altre cose spirituali. In seguito ho trovato il sito e ho cominciato a seguirlo e ho letto anche Cielo che poesia. Diversamente dal primo Diario, l'ho letto piano piano e pensandoci bene prima di voltare pagina. Ho fatto tutto un lavoro di riflessione e di riscontro con i miei pensieri sulla fede. Così adesso posso dire che la mia vita è cambiata perché sono diventato consapevole di credere in Dio. Questa è veramente una grande gioia che mi dà tanta serenità e coraggio di andare avanti. Scrivo per ringraziare il Signore dell'amore che ha per me ed Emilio che me lo ha fatto vedere con un bel paio di occhiali. Scrivo ai suoi genitori perché spero che gli farà piacere sapere che i suoi libri hanno fatto del bene anche a uno sconosciuto come me. Vogliate gradire i più affettuosi saluti. Luigi


18 agosto 2006

Caro Emilio, scrivo per farti sapere che per la prima volta sono andato con mia moglie alla processione del paese. L'ho fatto perché avevo appena letto Diario di un angelo e ero rimasto impressionato della tua lettera per la Madonna il giorno di Ferragosto. Ti ho pensato molto mentre in processione dicevo l'Ave Maria e anche Salve Regina. Mia moglie è stata contenta e ha detto che non ci credeva che l'avevo accompagnata! Se non ridi, ti dico anche che mi ha fatto il timballo per regalo! Adesso stiamo in ferie, ma sul lavoro ci sono tanti problemi e io prego anche per questo. Ti vorrei chiedere un aiuto del cielo e di tutti gli angeli, spero che mi aiuterai a prendere le decisioni giuste. Grazie e non ti scordare di noi. Patrizio


23 agosto 2006

Cari genitori di Emilio, ho "vagato" qua e là nel sito che raccoglie le lettere di vostro figlio e le vostre esperienze di vita e ne sono rimasta molto colpita! Sono mamma di tre bambine (l'ultima è piuttosto "impegnativa", ha un carattere forte e ribelle) e il compito educativo a volte è davvero pesante, perché non capisco dove la mano di Dio voglia guidare le mie figlie e quindi sono spesso incerta nelle scelte, nell'impormi nei loro confronti. La vostra esperienza di vita vi ha portati sicuramente a valutare il vostro ruolo genitoriale in modo diverso da quello che avevate quando vostro figlio era piccolo. Cosa mi consigliate? Inoltre ho letto dell'esperienza fatta da "mammabanana" nel pellegrinaggio a Fatima e al ritorno a Roma: davvero toccante, soprattutto perché mi ha fatto rivivere il dolore per quel distacco terreno, la sensazione di sentirmi ancora orfana (ho perso mio padre in età adolescenziale) che ho provato in quei giorni. Mi ha molto incuriosito l'osservazione di Emilio relativamente alla foto fatta in Basilica, a proposito degli "orbs". Non ne avevo mai sentito parlare... Potete dirmi qualcosa di più ? Vi ringrazio di tutto cuore e vi mando un abbraccio. Monica G. da Bolzano

RISPOSTA

Cara Monica, certamente il compito di educare è impegnativo, soprattutto di questi tempi. Non è semplice neppure dare consigli ma, visto che me lo chiedi, ti dirò che un buon principio a cui ispirarsi è quello della coerenza. Credo sia molto utile costringersi a scegliere, dopo aver ben riflettuto, una linea di comportamento e non modificarla senza un ragionevole motivo, che possa essere spiegato in modo comprensibile ai bambini. Questo li aiuta a rendersi conto che per una mamma dire no è una gran fatica e a capire che perché non se la risparmia. L'obiettivo è di insegnare loro quando è il caso di dirsi di no da soli, man mano che crescono e si rendono responsabili del proprio comportamento.
Vuoi sapere degli "orbs"? Non ne avevo idea neanche io, ma adesso un po' mi sono informata. Non se ne sa nulla, prova a fare un giretto su internet. Sta di fatto che, escludendo la polvere, l'umidità, i difetti dell'obiettivo o i riflessi di luce, di cui si sospetta, resta una buona percentuale di foto inspiegabili. Tra le tante ipotesi, anche quella di Emilio. E se avesse ragione proprio lui? Un abbraccio. La mamma di Emilio


23 agosto 2006

Buongiorno mammabanana, in una delle ultime  bellissime lettere di Emilio (20 luglio u.s.), vi è l'immagine dei Santi del Paradiso che piangono sulle nostre iniquità... é forse una coincidenza che il Santo Padre nella udienza in data odierna, 23 agosto 2006, abbia fatto riferimento alla stessa immagine? Un affettuoso saluto, Aldo
(ANSA) Città del Vaticano, 23 agosto 2006: "La Chiesa non merita le sofferenze cui è sottoposta oggi, così come Gesù non meritò il suo supplizio". Lo ha detto il papa. Nell'udienza generale, Benedetto XVI ha parlato dell'Apocalisse scritta nell'isola di Patos: "Giovanni - ha detto - è addirittura presentato nell'atto di piangere. E' uno sconcerto nel quale può ben riflettersi il nostro sbigottimento di fronte alle gravi difficoltà e incomprensioni che pure oggi la Chiesa soffre in varie parti del mondo".


7 settembre 2006

Sono Daniela, ho perso l'Amore della mia vita da pochi giorni, a soli 28 anni, per un incidente con la moto, dopo appena un anno di matrimonio. Sto passando momenti di grande confusione, sconfino dal tormento al dolore al pianto ai ricordi ai profumi, sono entrata in punta di piedi in queste lettere di Emilio di cui mi ha parlato mia cognata e tra queste righe  per un poco trovo un po' di tranquillità. Leggo avida le parole per cercare risposte e spero e spero... Vorrei avere nel cuore tutta la fede la speranza e la carità che si palpano in ogni riga, lettera dopo lettera, ma al momento riesco solo a pensare a Lui ai nostri sogni, progetti, sacrifici fatti per stare insieme, penso se gli manco come lui manca a me, se ha sofferto. Spero di diventare forte con il suo aiuto, al momento non lo sono ma spero di non perdermi. Abbiamo fatto sempre tutto insieme e non riesco ad immaginare di camminare da sola senza di Lui.


13 settembre 2006

Buonasera signora Crispo, ho preso la sua e-mail dal bellissimo volume scritto da lei, suo marito e suo figlio, grazie al quale ho cominciato a trovare maggiore luce nella terribile esperienza che mi è capitata. Il 30 maggio scorso ho perso il mio bambino di tre anni e mezzo. Leggendo il libro (l'ho praticamente finito e non vedo l'ora di leggere il secondo volume) ho pensato, ovviamente e immediatamente al mio bambino, immaginando di poter comunicare anch'io con lui… Ma mi dicevo o forse è meglio dire, chiedevo al suo Emilio: "Il mio Gabrielino è piccolo, non sapeva ancora scrivere, come posso chiedergli di scrivermi ?". (sempre se Dio lo permette). E subito dopo mi sono detta: "Forse Gabriele ha chiesto ad Emilio di aiutarlo"… E in quel momento c'è stato un tocco di campana, o più d'uno, non ricordo, della chiesa vicino casa mia.
Lei conosce l'angoscia, il dolore, lo strappo che si prova in questi casi e dunque può capire i sentimenti che mi portano a scriverLe. Diario di un angelo è bello, permette di inserirsi in una maggiore comunicazione con Dio. Ogni tanto leggo alcune pagine a mio marito, perché so che lo aiuterebbero ad uscire dallo stato di "attanagliamento" nel quale ogni tanto ricade. Non che io ne sia esente, ma lui ha bisogno di rompere un po' di più la cortina di scetticismo che a volte si costruisce. Tante cose mi hanno colpito del libro: la bellezza del Paradiso dove ritroveremo la bellezza, il profumo, i colori dei fiori, la dolcezza degli animali, gli amici, i parenti e le persone che abbiamo amato, ciascuno con la propria caratteristica che li contraddistingueva in terra. Davvero, mi piace molto il Suo libro, mi permette di sentire ancora meglio e con più certezza il mio bambino, di sapere che è VIVO e soprattutto che vive la vera vita, quella dove non esiste il dolore, il pianto, il limite, la morte; quella nella quale Dio è presente insieme alla Sua Mamma Celeste, agli angeli. Mi sembra che scopo del libro sia anche quello di aiutare persone come me, che hanno il bisogno di crescere nella fede e nella conoscenza di Dio! A volte mi sembra di sentirlo vicino e ho come la sensazione che lui cerchi il modo di aiutarmi a "sentirlo" ancora meglio… La saluto con affetto (anche se non ci conosciamo…) e spero di avere presto Sue notizie. Laura T


22 settembre 2006

Cari mamma e papà di Emilio, anche se non ci conosciamo personalmente, sento il desiderio di mandarvi un forte abbraccio, ringraziandovi per tutto ciò che con amore avete reso possibile. Cristiana O. di Reggio Emilia


3 ottobre 2006

Ho potuto godere del conforto delle parole di Emilio e vorrei ringraziarvi per aver avuto la voglia di condividere con noi la meraviglia delle sue parole, un'altra sorgente di acqua viva oltre al Vangelo. Le sue parole mi hanno dato conforto e certezza di un perdono che pensavo di non poter meritare. Un forte abbraccio da una figlia ritrovata. Vi ricorderò nelle mie preghiere... anche voi se potete fatelo per me ne ho un bisogno grande.  Rita P.


12 ottobre 2006

Grazie Emilio, grazie Signore che ci ami infinitamente... aiutaci a rendercene conto. Grazie perché ci lasci divinamente e amorevolmente a bocca aperta, anche se non lo meritiamo. L'immensa gioia, forza e positività che mi riempiono il cuore alle parole di Emilio, sono certa che non sono che uno spuntino del delizioso e ineguagliabile pranzo offertoci da Dio per l'eternità. Emilio è gentilissimo mentre ci invita ad arrivare sufficientemente eleganti al banchetto Divino. Cerchiamo di comprare in tempo i vestiti più belli, prima che chiudano i negozi! Grazie dell'invito, Emilio. Ti amiamo. Katia


25 ottobre 2006

Carissimo Emilio io ti ascolto ti leggo e cerco nelle tue parole, nella tua continua testimonianza la certezza che vi giunge ogni preghiera silenziosa che parte dal cuore come un sì convinto.  Ci siete e  ci sarete, un giorno per sempre  ci ritroveremo uniti a coloro che tanto abbiamo amato, ai Santi, al meraviglioso e laborioso papa Luciani, a Giovanni XXIII,  a Giovanni Paolo II, a Madre Teresa, a tutti coloro che hanno percorso il cammino della fede lasciando la scia luminosa del loro esempio. La preghiera silenziosa ed il mio sì mi accompagnano sempre. Con Dio condivido tutto,  Lui sa sempre tutto a volte resta silenzioso ad aspettarmi a volte mi rimprovera dei miei egoismi, ma Lui sa bene che resta e  resterà per sempre la PERSONA più importante della mia vita. Emilio, Ghigo, Andrea, Pier Giorgio, non arrabbiatevi con me quando vi chiamo in soccorso, siete parte della mia famiglia e vi voglio un mondo di bene. Non lasciatemi sola... esaudite le mie preghiere siate gli angeli della mia famiglia. Già vedo l'immagine di Gesù che ci attende alle porte del cielo, proprio come tu Lo descrivi, padrone di casa sorridente e accogliente, un vecchio amico ritrovato che tanto abbiamo desiderato  di poter riabbracciare. Vi voglio un mondo di bene. Pina


28 ottobre 2006

Mia dolcissima mamma di Emilio, in questo periodo nel quale tutto ci sembra più triste ed opprimente, il ricordo dei nostri cari figlioli si fa più forte che mai, con una gran voglia di poterli riabbracciare, anche solo per un attimo... ed a volte anche con il forte desiderio di raggiungerli e poter finalmente godere di un po' di pace. Questi giorni, forse come non mai, ci fanno capire di sicuro che la felicità esiste ed è quella che non finisce mai, vero? Comunque, e cito le parole del Santo Padre Benedetto, dobbiamo sforzarci e cercare d'essere felici, perché: "Se l'Amato, l'Amore, il più grande dono della mia vita, mi è vicino, anche in situazioni di tribolazione gaudete ed abbiate la gioia". Questo io auguro a Lei ed anche a me stessa con tutto il cuore. Il mio affettuoso ricordo e un fortissimo abbraccio. Mirella


2 novembre 2006

Con un mazzo di fiori sono andato al cimitero e con il cuore sereno ho pregato il Signore insieme a tutti i suoi santi. Ho portato con me un recipiente pieno d'acqua perché i fiori appassiscono, se non trovano ristoro alla sete. Signore, offrimi la Tua Acqua, inonda il mio cuore appassito nella nostalgia del paradiso perduto. Manda il mio angelo che vive con Te in paradiso a dissetarmi con l'acqua Tua vitale. La fede illumina la mia vita, la speranza mi dà la forza di esistere, l'amore mi rende sereno. Ma il miracolo di rendermi felice, Signore, puoi farlo solo Tu. Quando me lo concederai annegherò in un mare di gioia, un mare infinito che non può contenere neppure una lacrima in più. Io già Te ne ringrazio, perché credo in Te. Angelo mio, porta in cielo il mio cuore in lista d'attesa e non lasciarlo appassire. Con tutto l'amore dell'anima mia che ti è stata affidata.


5 novembre 2006

Carissimi genitori di Emilio, alcuni anni fa per caso in una libreria mi è capitato tra le mani il primo libro di raccolta delle sue missive. La cosa meravigliosa è che dopo averlo riposto nello scaffale con l'intenzione di non acquistarlo, sono tornata a casa con il mio libro Diario di un angelo nella borsa! Quindi l'acquisto di Cielo che poesia è stato più che voluto! Volevo ringraziarvi per il meraviglioso lavoro di divulgazione e sensibilizzazione del grande messaggio Divino, che Emilio continua a inviare a tutti attraverso di voi. Vi abbraccio con affetto. Emanuela.


7 novembre 2006

Cari genitori di Emilio, in verità non so bene da che parte cominciare e sono anche piuttosto emozionata mentre scrivo. Mi sono avvicinata al primo libro scritto da Emilio, regalatomi da una mia carissima amica, dopo aver letto molti altri libri che parlavano di dialoghi con persone passate nella Luce. Il motivo scatenante il mio interesse è stata la morte di mio padre avvenuta alla fine di maggio di quest'anno, che, come potete immaginare, ha aperto in me una nuova volontà di comprendere. Il mio Amore per lui non poteva finire con la sua morte. E scritti come il libro di vostro figlio confermano sempre di più quanto io credo: ho riscoperto la Fede e ripreso con grande emozione a frequentare la Chiesa. E' difficile racchiudere in parole le sensazioni che si stanno affollando in questi mesi. Ho amato in particolare il libro di Emilio per la sua "umanità", nel senso che il suo modo di esprimersi, sempre molto profondo e pieno di messaggi di Amore, è a tratti anche spiritoso e ciò lo rende ancora più credibile. Il racconto relativo allo spettacolo Dogs mi ha entusiasmato, per il messaggio Cristiano che contiene,  tanto che mi piacerebbe, ed è per ora un'idea solo allo stato embrionale, poterlo inscenare con l'aiuto di alcune amiche mamme. Sono eccitata e quasi spaventata di tutte le emozioni legate solo all'idea del progetto, che mi chiedo cosa potrei provare se riuscissi a metterlo in atto. Vi ringrazio in anticipo e vi abbraccio con tanto affetto. Rossella Vo.


9 novembre 2006

Carissimi genitori di Emilio, vi scrivo perché sono così felice di aver letto il messaggio del 2 novembre, perché io lo stavo aspettando. Vi spiego ciò che voglio dirvi: io vi ho già scritto a luglio per raccontarvi del mio incontro con Emilio e questa abituale amicizia continua, perché Emi mi è vicino e come può si fa vivo. Il primo di novembre sono andata al cimitero dove riposano il mio adorato papà e la mia cara mamma. Lì ho respirato un'atmosfera di insolita felicità e ho sentito come un suono di campanellini che mi ha richiamato a Emi. Gli ho detto di volergli bene, l'ho ringraziato di essere vicino a me, anche se spesso non lo merito, perché ogni tanto mi allontano da Dio. Ma speravo che scrivesse e parlasse del giorno della commemorazione dei defunti. Ebbene, leggendo la lettera di Emilio mi è sembrato che mi stesse rispondendo. Avevo interpretato anche la lettera del 22 ottobre come una risposta ad un mio momento buio: dice di cercare Dio, che Dio ci ama infinitamente. Da quando c'è Emilio nella mia vita, io ho una forza straordinaria: so che questo è un regalo che mio padre a chiesto a Dio per me. Mio padre sapeva e conosceva il mio dolore per la sua morte e ancora adesso dico ad Emilio che è difficile rassegnarci alla non materialità dei nostri cari. Voi siete dei genitori fortunati perché Emilio era straordinario in vita terrena e lo è ancor di più ora in vita Divina. Vi abbraccio con il più caro dei miei saluti e perdonate la mia presunzione nel sentire mio l'angelo vostro. ROSSELLA Ve.


23 novembre 2006

Riesco a sostenere il peso della famiglia e del lavoro, credo, solo grazie alla forza della fede che ha acceso Emilio in me con le sue belle lettere. Sono sicura che senza quell'energia soccomberei oppure farei delle pazzie, invece sono ancora al mio posto con grande fatica ma con serenità. tutto mi ruota intorno. Un abbraccio a Emilio.  Eugenia

1 dicembre 2006

Cara mamma di Emilio, si ricorda? Le ho già raccontato che Diario di un angelo mi è caduto tra le mani e poi due volte in testa, finché ho capito che dovevo portarmelo a casa. E ho fatto bene, perché la mia vita è cambiata, cioè sono cambiata io che ho riscoperto la gioia di vivere che mi offre la fede e l'Amore di Dio. In seguito sono stata molto felice di sapere che i libri di Emilio in continuazione cadono addosso a qualcuno che ha bisogno di loro, e tra questi anche ad alcuni miei conoscenti, che me lo hanno raccontato. Ieri, per l'ennesima volta, un mio amico mi ha detto che gli è capitata la stessa cosa, e io, tutta contenta, gli ho risposto che era successo anche a me e a tanti altri. Beh, sa cosa mi ha risposto? "E ti pare una bella cosa? Se continua così prima o poi qualcuno si farà male!" Male??? Sono scoppiata a ridere, e anche lui.
Buffo, vero? Sono sicura che insieme a noi rideva anche Emilio. Grazie caro amico angelo, di tutto il bene che ci scaraventi addosso con le tue parole, non stancarti mai di fare di tutto per costringerci a prestarti attenzione. Un grande abbraccio. Lucetta


1 dicembre 2006

Cari Emilio e genitori, grata per essermi stata vicina con il vostro libro Diario di un angelo, per aver condiviso con tutti noi la speranza di ritornare a vivere. Loro ci aspettano sono solo partiti prima... e i cagnoloni...
Ringraziate Emilio anche per me, il mio nome è Kamadevi. Ma lassù il messaggio sarà già arrivato... non lo so ma in cuor mio lo spero.


5 dicembre 2006

Grazie, grazie Emilio e grazie a voi meravigliosi genitori. Ho scoperto per caso i Diari di Emilio, navigando in internet; li ho acquistati entrambi, e ho donato Diario di un angelo a mia cognata il giorno del funerale di suo padre. Cielo che poesia l'ho tenuto per me, leggendolo e facendo tesoro di ciò che vi è contenuto. Quello che più mi ha colpito è ciò che scrive Emilio:"Vivo di vita vivissima, che più vivi di così non si può". Sono quasi le stesse parole che mi ha detto mio padre quando, in sogno, mi è venuto a trovare: "Non sono mai stato così vivo". Sono cattolica praticante, però dopo la "morte" di mio padre ho avuto dei dubbi. Ora non più. Grazie ancora. Enza


19 dicembre 2006

Salve, mi presento, ho 25 anni e sto leggendo il libro di Emilio. Premetto, sono una persona talmente scettica che non credo a niente e a nessuno, a volte mi vergogno a dirlo non credo neanche in Dio. Ma, tornando alla storia di Emilio, la sto leggendo perché sto male, non lavoro non ho amici ed anche se ho una famiglia ed un ragazzo che mi vogliono bene io mi sento sola ed inutile. Anche se non credo a niente vorrei tanto che Emilio mi facesse ricredere in qualche modo. Vorrei tanto un segno dai miei nonni o dal mio angelo custode, sempre se è vero che tutti ne possiedano uno. In poche parole vi chiedo con il cuore di aiutarmi a credere in qualcosa per riuscire a vivere, perché quella di adesso non è vita. Per favore non ignoratemi almeno voi e rispondetemi se potete. L.


21 dicembre 2006

Sono stato ad ammirare un presepio antico con tanti angeli. E ho pensato a te. La notte di Natale andrò a Messa e penserò a te. Sarò lieto a Natale e penserò a te che mi hai riconciliato con la vita in terra e in cielo. Stammi vicino, angelo dolce, prega per me, chiedi al Signore che mi aiuti a mantenere i miei buoni propositi, che Gli offro con tutto il cuore. Ma il mio cuore soffre per il male che affligge il mondo, per l'oscurità che ci avvolge quasi per privare l'anima nostra della luce di Dio. E tante luci bugiarde attirano verso la falsa speranza della vita affidata alla volontà umana, al volere superbo che insegue false libertà. Con te vorrei invocare Maria Misericordiosa che ci protegga con il suo umile manto di Grazia e di obbedienza amorosa. A.


24 dicembre 2006

Anche quest'anno la gioia del Natale sta arrivando, la nascita del Bambino divino che ridà speranza alla vita, ridà dignità all'esistenza, ridà fiducia nel nostro comune destino di figli di un grande padre premuroso. E il pianto del bambino destinato a spazzare tante miserie, tante inutili crudeltà e cattiverie umane. Basta affacciarsi al buio ed osservare le stelle accese e sentire il loro canto segreto che scende nel cuore e lo calma. Quante inutili crudeltà quante efferatezze, quante giovani vite di bimbi stroncate per una misera sete di denaro e di vendetta. E' quando accadono queste cose su questa terra che mi vergogno di essere uomo e nelle lacrime cerco una ragione e uno sfogo al perché che mi chiedo. Perché, perché, perché? Poi le lettere di Emilio, ciò che mi dice e ci dice, mi rasserenano, mi danno una boccata d'ossigeno, fermano le lacrime dandomi una ragione che finché sono sulla terra non potrò mai avere, ma posso avere con gli "occhiali della fede". Sono sempre più sagge, sono sempre più speciali, con il dono della sorpresa e della meraviglia che si ha nello scartare un regalo inaspettato. Sono come una carezza data da un genitore che più non c'è ma noi sentiamo lo stesso. Sono come un aprirsi della nebbia per farci vedere quello che nasconde. Emilio parla di una terra, di un regno, di un mondo fantastico dove si può finalmente vivere il classico lieto fine delle favole: e vissero per sempre felici e contenti. E lui ce ne permette un assaggio già qui sulla terra, in mezzo al rumore, agli urli, ai dolori, alle disgrazie alle continue cattiverie degli uomini e e violenze sempre più frequenti. Proprio per questo grazie ad Emilio e ai suoi fedeli scriba. Un abbraccio e un sereno Natale. Lorenzo


30 dicembre 2006

Con il cuore stretto mi appresto a salutare la fine di questo vecchio anno, che tanto ci ha fatto piangere per delitti orrendi contro la vita e l'amore (Ma esistono delitti che non siano orrendi?). La morte ha imperversato contro la vita come sempre, mi viene da dire, ma ormai anche contro l'amore. Gli uomini imprudenti e incapaci sempre di più allungano la mano rapace sulla vita, sembra ormai già stabilito che possono decidere quando è giusto volere che fiorisca o che si spenga. Il dubbio che sia lecito viene scavalcato con strenua, folle arroganza: si cercano ragioni nei diritti della persona e della società, ma la persona vive, in se stessa e nell'altra, in un mondo in cui ognuno pretende di trasformare in diritto ciò il proprio vantaggio o ciò che scambia per tale. E l'amore si sperde nella selva oscura che ignora il diritto di Dio sul destino delle sue creature. Nessuno più considera che esiste un diritto all'amore, il diritto di Dio che ama tutti i suoi figli incondizionatamente, anche coloro che non sanno amare.

Vorrei che il nuovo anno vedesse gli uomini impegnati a scoprire il valore dell'umiltà per mettersi alla scuola di Dio e cominciare ad imparare l'amore. L'Amore quello vero, quello giusto davvero che non si chiede mai chi ne ha diritto. Questa è la mia preghiera. Chiedo troppo? Emilio prega con me, il Signore ci esaudirà. Buon anno in cielo come in terra. Con amore. Alfio


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